Concetti Chiave
- Enrico IV Borbone sale al trono nonostante l'opposizione spagnola e la scomunica papale, convertendosi al cattolicesimo per ottenere il riconoscimento ufficiale.
- Nel 1598 firma la pace di Vervins con la Spagna, ritirando le truppe straniere e consolidando la sua posizione come sovrano legittimo.
- L'editto di Nantes del 1598 garantisce la libertà di culto agli ugonotti, permettendo loro di mantenere un esercito e partecipare alla vita politica.
- Il duca di Sully, sotto la guida di Enrico IV, introduce la Legge della paulette, stabilendo una tassa annuale sulle cariche amministrative per sostenere le finanze statali.
- Il conte Laffemas promuove la creazione di manifatture regie, avviando una politica mercantilistica per favorire l'industria nazionale e l'esportazione.
Indice
L'ascesa di Enrico IV
Conversione e riconoscimento
Il sovrano allora decide di abiurare la sua religione e convertirsi al cattolicesimo nel 1594, nella cattedrale di Saint Denis, dicendo: ‘Parigi val bene una messa’. Diventa così il legittimo re, riconosciuto anche dal papa Clemente VIII, che vede la possibilità di reinsediare una monarchia cattolica salda in Europa.
Politica di pacificazione
Inoltre nel 1598 il sovrano firma la pace di Vervins con la Spagna, facendo ritirare le truppe spagnole dalla Francia. Nonostante fosse espressione della pacificazione del paese e appena convertitosi al cattolicesimo, Enrico IV non dimentica la sua precedente fazione, anzi ne tiene conto durante il suo regno. Nel 1598 infatti con l’editto di Nantes dà piena libertà di culto agli ugonotti, ad eccezione della città di Parigi e per difendere questa libertà anche dai suoi successori gli consente di mantenere un proprio esercito ed organizzarsi in piazzaforti sparse per il Paese, la più importante delle quali a Rochelle. Egli permette perciò di mantenere un potere interno allo Stato, riconoscendogli anche di partecipare alla vita politica e di accedere alle cariche. Si concentra poi su una politica di ricostruzione basata sull’azione del duca di Sully e del conte Laffemas.
Riforme economiche e manifatture
Il primo, per quanto riguarda l’aspetto economico-finanziario, vara la Legge della paulette, che consiste nel pretendere da parte di colore che hanno acquistato delle cariche amministrative una tassa annuale che ne garantisce l’ereditarietà e assegna il titolo nobiliare. In questo modo avrebbe sostenuto le casse dello Stato. Il secondo, invece, promuove l’istituzione di manifatture regie secondo la politica mercantilistica che sarà messa poi in atto da altri Paesi, ma che trova la prima impostazione in questo momento. In questo modo si mira a non far uscire denaro dal regno e dare sviluppo all’attività manifatturiera interna, favorendo l’esportazione e contrastando l’importazione. Si ha così un periodo di ripresa economica e Enrico IV regna fino al 1610.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze dell'ascesa al trono di Enrico IV Borbone?
- Come Enrico IV riuscì a diventare il legittimo re di Francia?
- Quali furono le politiche di Enrico IV per garantire la libertà religiosa e la stabilità interna?
- Quali misure economiche furono adottate durante il regno di Enrico IV?
L'ascesa di Enrico IV portò all'invasione della Francia da parte delle truppe spagnole e alla sua scomunica da parte del papa Sisto V, poiché non era cattolico. Tuttavia, riuscì a ottenere il supporto delle periferie e del partito dei politici, nonostante l'opposizione di Parigi.
Enrico IV si convertì al cattolicesimo nel 1594, affermando "Parigi val bene una messa", e fu riconosciuto come legittimo re dal papa Clemente VIII, che vide l'opportunità di ristabilire una monarchia cattolica in Europa.
Enrico IV firmò l'editto di Nantes nel 1598, garantendo libertà di culto agli ugonotti, eccetto a Parigi, e permise loro di mantenere un esercito e piazzaforti. Inoltre, promosse la partecipazione politica degli ugonotti e la ricostruzione economica attraverso le riforme del duca di Sully e del conte Laffemas.
Il duca di Sully introdusse la Legge della paulette per sostenere le finanze statali, mentre il conte Laffemas promosse le manifatture regie per favorire l'esportazione e limitare l'importazione, contribuendo alla ripresa economica del regno.