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Concetti Chiave

  • Il papa commissionò a Michelangelo le cappelle medicee e la Biblioteca laurenziana a Firenze, suggerendo il Giudizio universale per la cappella Sistina a Roma.
  • Durante il Giubileo del 1525, Clemente VII restaurò e abbellì molte chiese romane, migliorando la viabilità urbana con il Tridente a piazza del Popolo.
  • In Vaticano, furono completati il cortile di San Damaso e i lavori per la nuova basilica, con Baldassarre Peruzzi come architetto a vita.
  • Dopo il Sacco di Roma, molti artisti, inclusi Michelangelo, tornarono per riparare i danni e migliorare le strutture come Castel Sant'Angelo.
  • Alla morte del papa nel 1534, le condizioni della città erano notevolmente migliorate grazie agli sforzi di ricostruzione e riassetto urbano.

Indice

  1. Michelangelo e le commissioni papali
  2. Giubileo del 1525 e miglioramenti urbani
  3. Lavori in Vaticano e ripresa post-Sacco

Michelangelo e le commissioni papali

A Michelangelo Buonarroti, del quale pazientemente sopportava il difficile carattere, il papa commissionò a Firenze le cappelle medicee in San Lorenzo e lavori nella Biblioteca laurenziana, perdonò l’adesione alla Repubblica fiorentina e a Roma suggerì il tema del Giudizio universale per gli affreschi della cappella Sistina.

Giubileo del 1525 e miglioramenti urbani

Per il Giubileo del 1525 Clemente vii fece eseguire, restauri e abbellimenti di molte chiese romane e migliorò la viabilità cittadina creando i due bracci simmetrici del Tridente a piazza del Popolo con il completamento della via Leonina poi detta di Ripetta e l’apertura della via detta inizialmente Clementina e poi del Babuino.

Lavori in Vaticano e ripresa post-Sacco

In Vaticano fu completato il cortile di San Damaso e proseguirono i lavori per la nuova basilica.

Il periodo di inattività seguito al Sacco, durante il quale tornarono con la speranza di una rapida ripresa a Roma molti artisti, che avevano trovato riparo altrove e lo stesso Michelangelo proseguirono per necessità tecniche i lavori della Fabbrica di San Pietro, per la quale fu confermato come architetto a vita Baldassarre Peruzzi, e furono eseguiti lavori per migliorare l’abitabilità degli appartamenti di Castel Sant’ Angelo, ma naturalmente l’attività edilizia fu prevalentemente dedicata alla riparazione dei danni e della dilapidazione degli edifici e al riassetto delle tante strade cosicché quando il papa morì il 25 settembre del 1534 le condizioni della città apparivano abbastanza buone.

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