Concetti Chiave
- La Dichiarazione dei diritti in Francia pone la Nazione come soggetto titolare della sovranità, intesa come l'Assemblea dei rappresentanti.
- La Rivoluzione francese non coinvolge direttamente il popolo, ma piuttosto i rappresentanti del popolo riuniti nell'Assemblea nazionale.
- I diritti inalienabili e sacri, come libertà, proprietà e resistenza all'oppressione, sono centrali per proteggere l'individuo dalla sovranità.
- La sovranità è attribuita all'Assemblea, che è l'unico organo legittimato a definire i diritti e a esercitare il potere sovrano tramite la legge.
- Durante il periodo rivoluzionario, la legge diventa il principio sovrano, rappresentando il prodotto dell'attività dell'Assemblea e ponendosi sopra ogni altra istituzione.
Diritti del cittadino e sovranità
Nella Dichiarazione dei diritti si parla certamente dei diritti del cittadino, ma la si intende in modo che sia in grado di proteggerli dagli abusi del potere pubblico, quindi è inevitabile soffermarsi su quale sia il modo di intendere l’organismo politico che ci stava dietro, cioè la Nazione. Essa viene posta come soggetto titolare della sovranità. È di per sé la società nella sua interezza, quindi anche il Re, il quale però non ne sta al di sopra. È importantissimo definire la sovranità, perché i diritti devono tutelare l’individuo proprio da essa.
Nazione e Assemblea
Attenzione però, qui Nazione è intesa come sinonimo di Assemblea di rappresentanti e come l’insieme dei rappresentanti stessi. Sovrano è chi proprio scrive questa Dichiarazione dei diritti l’unico organo che può farlo. Non si tratta quindi di Nazione come tutto il popolo, non ha caso il documento esordisce: “I rappresentanti del popolo francese costituiti in Assemblea nazionale”, non un “We the people”. La Rivoluzione francese non è in alcun modo popolare. Tale termine, “popolo”, viene utilizzato solo in questa sede e unicamente per indicare l’origine della sovranità, non la sovranità stessa.
Diritti inalienabili e legge
Si parla poi di diritti inalienabili e sacri dell’uomo, come libertà, proprietà, sicurezza e resistenza all’oppressione, diritto di resistenza che spetta agli individui quando si sentono oppressi da un potere che calpesta i loro diritti naturali. Non compare il termine “Re”, nemmeno quello di “Stato”. Esiste invece la “Società”, che rappresenta ciò che deve essere cambiato e organizzato politicamente. Che cosa sia lo Stato, ancora non è chiaro. È solo stabilito che la sovranità spetta all’assemblea, in quanto comprendente i rappresentanti del popolo. L’unica che ha il potere dunque di dire quali siano i diritti, di ergersi a sovrano. E “Sovrano”, nella letteratura che segue, indica sempre e solo l’Assemblea. Non a caso, a partire dall’Articolo 4 (sono in tutto 17), c’è un continuo rinvio alla legge, cioè al prodotto dell’attività dell’Assemblea. È la legge che sta sopra di tutto, è sovrana. Si parla di “leggicentrismo”. Mai in periodo rivoluzionario l’Assemblea rinuncerà alla propria sovranità, che porrà in tutte le costituzioni che seguiranno. In America invece era stato detto che la Costituzione è la sovranità suprema. In Francia si ha la supremazia della legge, quindi quella dell’istituzione che produce la legge.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della Nazione nella Dichiarazione dei diritti in Francia?
- Come viene definita la sovranità nella Rivoluzione francese?
- Qual è la differenza tra la concezione di sovranità in Francia e in America?
La Nazione è vista come il soggetto titolare della sovranità, rappresentata dall'Assemblea dei rappresentanti, non come l'intero popolo. La sovranità è esercitata dall'Assemblea, che è l'unico organo in grado di definire i diritti.
La sovranità è attribuita all'Assemblea dei rappresentanti del popolo, che ha il potere di stabilire i diritti e di ergersi a sovrano, con la legge come espressione suprema di tale sovranità.
In Francia, la sovranità è centrata sulla legge e sull'Assemblea che la produce, mentre in America la Costituzione è considerata la sovranità suprema.