Concetti Chiave
- L'Europa del Seicento affrontò una profonda crisi economica e demografica, aggravata dalla guerra dei 30 anni, con carestie ed epidemie che decimarono la popolazione.
- L'Olanda e l'Inghilterra furono eccezioni alla crisi economica, vivendo uno sviluppo agricolo e industriale grazie al commercio mondiale.
- La guerra dei 30 anni fu un conflitto tra cattolici e protestanti, incentrato sull'egemonia degli Asburgo e sulla ricattolicizzazione dell'Europa.
- Il conflitto si articolò in quattro fasi principali: boemo-palatina, danese, svedese e francese, terminando con la Pace di Westfalia nel 1648.
- La Pace di Westfalia segnò il fallimento della ricattolicizzazione, stabilì la tolleranza religiosa e modificò l'equilibrio politico europeo.
Indice
Crisi del Seicento in Europa
La prima metà del Seicento in Europa fu caratterizzata da una profonda crisi.
Vi fu una caduta della domanda dei beni poiché si verificò un peggioramento del clima che ridusse la produzione agricola. Vi fu inoltre un forte calo demografico e la popolazione fu decimata da carestie ed epidemie, soprattutto a causa della guerra dei 30 anni che coinvolse tutta l’Europa, in particolare l’area tedesca.
Rivolte e sviluppo economico
Le spese belliche aggravarono il prelievo fiscale e ciò causò diverse rivolte nei domini spagnoli, in Francia e in Inghilterra.
In questo quadro di crisi fanno eccezione l’Olanda e l’Inghilterra (non risentirono della crisi) che conobbero una fase di sviluppo sia in campo agricolo che industriale.
Il commercio assunse una connotazione mondiale; dall’Asia arrivavano spezie e metalli preziosi, dall’India i tessuti di cotone, dall’America e dal Brasile arrivavano lo zucchero e il caffè.
In questo contesto nascevano le grandi compagnie commerciali delle Indie che detenevano il monopolio dello sfruttamento dell’estremo Oriente e dell’America.
L’Italia fu una delle zone più colpite dalla crisi del ‘600.
Il settore più colpito fu l’industria della lana, in particolare i centri di Firenze, Milano, Genova e molte città venete. La crisi economica e il conseguente aumento del fisco provocarono violente rivolte contro gli spagnoli e i signorotti locali.
La rivolta più famosa scoppiò a Napoli nel 1647, capeggiata da Masaniello (Tommaso Aniello) e i rivoltosi chiedevano l’aiuto della Francia per liberarsi dagli spagnoli.
Masaniello morì durante la rivolta e l’aiuto della Francia non arrivò mai.
Conflitti religiosi e Asburgo
La pace religiosa realizzatasi all’interno della Francia, dovuta alle scelte di Enrico IV, era particolarmente precaria.
Nel1618, dopo un breve periodo di stabilità seguito alla tregua dei 12 anni, il conflitto tra cattolici e protestanti si riaccese.
Nel 1618 riprese su scala europea il conflitto tra gli stati protestanti e le potenze cattoliche.
In questa faccenda svolsero un ruolo di rilievo gli Asburgo d’Austria che volevano imporre la loro egemonia a tutto l’impero germanico e ottenere la definitiva subordinazione dei principi tedeschi. Ciò rientrava però in un disegno più grande, ovvero ricattolicizzare nuovamente tutta l’Europa (i protestanti si erano diffusi un po’ in tutte le zone). Questo disegno incontrò l’opposizione dei principi riformati tedeschi.
Gli Asburgo d’Austria e di Spagna, nel Seicento, cominciarono ad operare la conversione forzata.
Tale programma, che si avvalse dell’aiuto dei cappuccini (nato dall’ordine francescano), fu condotto con successo in Austria, ma fallì negli altri stati dipendenti dalla corona asburgica.
Gli ungheresi si ribellano all’imperatore Rodolfo II d'Asburgo e offrirono la corona al fratello Mattia in cambio di un atteggiamento più tollerante in campo religioso.
Anche in Boemia gli hussiti (seguaci di Jan Hus) chiesero concessioni per i non cattolici. Mattia, dopo essere stato incoronato imperatore non rispettò i patti, al contrario riprese il programma di ricattolicizzazione e anche il suo successore Ferdinando II d’Asburgo, nemico del protestantesimo, già re d’Ungheria e anche di Boemia proseguì sulla stessa linea.
Defenestrazione di Praga e conseguenze
Impose inoltre alla Boemia un consiglio di reggenza (organo di rappresentanza con funzionari scelti dal re) composto da cattolici e che escludeva i non cattolici dalle cariche pubbliche e sottoponeva a censura le attività editoriali di Praga.
I boemi reagirono e penetrarono nel Palazzo di consiglio di reggenza nel maggio del 1618, scaraventando dalla finestra due membri cattolici → defenestrazione di Praga.
Ferdinando II d’Asburgo rispose inviando un esercito ma fu sconfitto dai rivoltosi che offrirono la corona di Boemia all’elettore del Palatinato Federico V, calvinista e capo dell’unione evangelica dei principi tedeschi protestanti. I principi fedeli a Roma (principi tedeschi), l’imperatore Ferdinando e Filippo III di Spagna con il sostegno del Papa formano la Lega cattolica.
Fasi della guerra dei trent'anni
1) Fase boemo-palatina 1618-1622= gli eserciti della lega sconfissero i boemi nella Battaglia della montagna bianca (vicino Praga), nel 1620. La città venne ricattolicizzata e i simboli hussiti distrutti (simboli dell’eresia).
2) Fase danese 1623- 1629 = il re di Danimarca Cristiano IV, luterano, appoggiato da Olanda, Inghilterra e Svezia avevano invaso la Germania, ma furono sconfitti dall’esercito imperiale. Ferdinando impose a tutti i protestanti l’Editto di Restituzione che stabiliva che venissero restituite alla Chiesa Cattolica tutte le terre che erano state sottratte dopo la pace di Augusta e dichiarava illegale il calvinismo in tutto il territorio dell’impero.
3)Fase svedese 1630-1635= intervenne il re di Svezia Gustavo II Adolfo, entrò con un esercito in Germania aiutato anche da contingenti francesi e olandesi.
Sconfisse l’esercito imperiale ma in seguito morì sul campo. Gli svedesi, a loro volta, sconfitti lasciano la Germania; fu stipulata la Pace di Praga nel 1635.
4) Fase Francese 1635-1648 = nell’ultima fase della guerra, intervenne la Francia preoccupata del rafforzamento degli Asburgo austriaci e spagnoli; l’imperatore fu sconfitto dai francesi e la guerra si concluse con la Pace d Westfalia del 1648.
Conclusione della guerra e pace di Westfalia
Alla stesura del trattato parteciparono 200 stati, la Svezia ne uscì rafforzata, le Province Unite ottennero l’indipendenza, la Francia ottenne l’Alsazia e la Lorena, gli Asburgo d’Austria dovettero rinunciare all’editto di restituzione e riconoscere la libertà di culto ai calvinisti e a tutte le minoranze religiose.
Il 1648 è ricordato dagli storici come una data fondamentale nella storia europea. La pace di Westfalia rappresentò il fallimento di imporre il programma di ricattolicizzazione. Si posero le basi della tolleranza religiosa.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali cause della crisi economica e demografica in Europa nella prima metà del Seicento?
- Come influenzò la guerra dei 30 anni la popolazione e l'economia europea?
- Quali furono le eccezioni alla crisi economica del Seicento in Europa e perché?
- Quali furono le fasi principali della guerra dei 30 anni e i loro esiti?
- Qual è l'importanza storica della Pace di Westfalia del 1648?
La crisi economica e demografica in Europa fu causata da un peggioramento del clima che ridusse la produzione agricola, un forte calo demografico dovuto a carestie ed epidemie, e le devastazioni causate dalla guerra dei 30 anni, in particolare nell'area tedesca.
La guerra dei 30 anni decimò la popolazione a causa di carestie ed epidemie e aggravò la crisi economica con un aumento del prelievo fiscale, causando rivolte in diversi stati europei.
L'Olanda e l'Inghilterra furono le eccezioni alla crisi economica, grazie a una fase di sviluppo sia agricolo che industriale, e al commercio mondiale che portò ricchezze da Asia, India, America e Brasile.
Le fasi principali furono la fase boemo-palatina, la fase danese, la fase svedese e la fase francese, culminando con la Pace di Westfalia del 1648 che rafforzò la Svezia, garantì l'indipendenza alle Province Unite, assegnò l'Alsazia e la Lorena alla Francia e impose la libertà di culto.
La Pace di Westfalia è considerata una data fondamentale nella storia europea perché rappresentò il fallimento del programma di ricattolicizzazione, pose le basi della tolleranza religiosa e modificò l'equilibrio politico in Europa.