Concetti Chiave
- Nel 1812, l'Europa sotto Napoleone mostra una supremazia francese con metà del continente sotto il suo dominio diretto o come Stati Vassalli.
- Napoleone espande l'Impero oltre le frontiere naturali, includendo l'Italia settentrionale e la riva destra del Reno, e lega gli Stati vassalli alla sua famiglia.
- L'influenza francese è predominante, soprattutto in ambito artistico e architettonico, ma l'unificazione economica è principalmente a vantaggio della Francia.
- L'Impero di Napoleone introduce importanti riforme giuridiche e amministrative che pongono le basi per l'attuale unità europea.
- L'eredità di Napoleone è più legata alla nascita dei nazionalismi in Europa che a un'Europa unita, influenzando movimenti di resistenza come quello tedesco e russo.
Indice
Supremazia francese in Europa
Nel 1812 la cartina dell’Europa presenta un’incontestabile supremazia francese e per la prima volta da Carlo Magno, il vecchio continente trova una certa unità.
In un’Europa di 167 milioni di abitanti, l’Impero napoleonico nel suo momento culminante, ingloba 44 milioni di sudditi a cui si aggiungono i 38 milioni dei sudditi degli Stati Vassalli. In pratica, metà dell’Europa si trova riunita sotto lo stesso imperatore.
Nel 1811, Napoleone dà al figlio il titolo di Re di Roma e questo significa che il suo interesse è più rivolto verso l’antichità classica che non verso il Medio Evo.
Struttura dell'Impero napoleonico
L’Impero, comprendendo 130 dipartimenti francesi, va ben al di là delle sue frontiere naturali e ingloba l’Italia settentrionale e la riva destra del Reno.
Gli Stati vassalli sono tutti legati alla famiglia napoleonica. La corona d’Italia spetta allo stesso Napoleone che nomina viceré, il suo figliastro, Eugène de Beauharnais, mentre il regno di Napoli è assegnato al fratello Giuseppe Bonaparte ma quando quest’ultimo diventa re di Spagna, Napoli passa a Gioacchino Murat, marito della sorella Carolina. Il controllo dell’Italia viene completato nel 1809 con l’annessione alla Francia dello Stato Pontificio. Sul trono dell’Olanda viene posto il fratello Luigi. Tuttavia, nel 1810, l’Olanda viene annessa alla Francia per cui Luigi perde il trono di un regno di cui egli aveva cercato, invano, di difendere gli interessi economici, contro la stessa volontà del fratello che pensava ad una Europa unita. La Vestfalia, formata nel 1807 con le terre occidentali confiscate alla Prussia, passa al fratello minore Gerolamo, il quale però vi dovrà rinunciare perché annesso alla Francia. Soltanto il gran Ducato di Varsavia sfugge al controllo diretto dei Bonaparte anche se vassallo della Francia. Gli altri paesi, come Prussia, Austria Russia o Svezia, saranno soltanto alleati occasionali.
Influenza culturale e giuridica
L’Europa napoleonica è un’Europa francese. L’influenza artistica e architettonica della Francia è più forte che mai. Tuttavia, questa costruzione non prefigura affatto l’Europa pluralistica dei nostri giorni. Esiste un’unificazione economica, ma nell’interesse francese perché Napoleone era solito dire” Il mio principio: la Francia prima di tutto”. Di una portata più vasta, invece è l’unificazione giuridica, l’abolizione del sistema feudale, i principi costituzionali e la centralizzazione amministrativa. In questo senso si può dire l’Impero è erede della Rivoluzione e che ha introdotto ovunque in Europa io germi di una evoluzione della mentalità che costituisce la base essenziale dell’unità attuale. Se il termine “Grande impero” ci fa pensare ad una Europa unita, in realtà l’eredità napoleonica si ritrova soprattutto nella nascita dell’Europa delle nazionalità per cui se Napoleone non è stato l’inventore dell’Europa unita, può invece essere considerato il padre dei nazionalismi. Basti pensare al discorso pronunciato dal filosofo tedesco Fichte nel 1807 e nel 1808 “Discorso alla nazione tedesca” che ha il valore anticipatorio di un programma di resistenza. In questa ottica la risposta dei Russi nel 1812 alle truppe napoleoniche può essere considerata una guerra patriottica.
Domande da interrogazione
- Qual era l'estensione dell'Impero napoleonico nel suo momento culminante?
- Qual era l'approccio di Napoleone verso l'unificazione europea?
- Come Napoleone ha influenzato l'Europa dal punto di vista culturale e amministrativo?
- In che modo l'eredità di Napoleone ha influenzato il concetto di nazionalismo in Europa?
Nel suo apice, l'Impero napoleonico comprendeva 44 milioni di sudditi, a cui si aggiungevano i 38 milioni degli Stati Vassalli, coprendo metà dell'Europa.
Napoleone mirava a unificare l'Europa sotto l'influenza francese, con un'unificazione economica e giuridica, ma principalmente nell'interesse della Francia.
L'influenza artistica e architettonica francese era predominante, e l'Impero ha introdotto un'unificazione giuridica, abolendo il sistema feudale e centralizzando l'amministrazione.
L'eredità napoleonica ha contribuito alla nascita dell'Europa delle nazionalità, con il suo impatto sui movimenti nazionalisti, come evidenziato dal discorso di Fichte e dalla resistenza russa del 1812.