Concetti Chiave
- Tra il 1600 e il 1700, Spagna e Portogallo dominavano i maggiori imperi coloniali nelle Americhe, con il Brasile sotto il controllo portoghese.
- In Nord America, inglesi e francesi si contendevano il controllo territoriale, culminando con la pace di Parigi del 1763 che assegnò alla Gran Bretagna i possedimenti francesi.
- Le piantagioni di tabacco, cacao, zucchero, cotone e caffè divennero comuni, sfruttando principalmente manodopera africana a causa della scarsa disponibilità di Indios.
- Le missioni cattoliche furono fondate per proteggere e istruire le popolazioni indigene, proponendo un modello di uguaglianza e comunione dei beni.
- Entro la metà del 1700, le missioni furono chiuse forzatamente dai governi coloniali spagnolo e portoghese, nonostante gli sforzi del papa Clemente XIII per salvarle.
Indice
Impero coloniale spagnolo e portoghese
Tra 1600 e 1700 Spagna e Portogallo possedevano i maggiori imperi coloniali. L’impero spagnolo coloniale comprendeva i territori americani che si estendevano dal Messico all’estrema punta del Cile con l’eccezione del Brasile che apparteneva al Portogallo.
Nel Mar dei Caraibi inoltre la Spagna possedeva Cuba, Hispaniola, Portorico e Jamaica; le Piccole Antille furono invece occupate da francesi, inglesi e olandesi. Nel 1635 i Francesi si impossessarono delle isole della Guadalupa e della Martinica e si insediarono nella metà occidentale di Hispaniola(Haiti). Nel 1655 gli inglesi conquistarono la Giamaica e nel 1718 occuparono le Bahamas. Gli Olandesi occuparono Curaçao e altre isole davanti alla costa del Venezuela; a nord del Brasile nella Guyana si insediarono inglesi, francesi e olandesi. Nella parte settentrionale del continente si insediarono inglesi e francesi; i primi lungo la costa atlantica e i secondi in Canada, in quello che oggi è il Quebèc dopo che il 10 agosto 1535 l’esploratore Jacques Cartier aveva scoperto il fiume S. Lorenzo e aveva preso possesso delle terre che lo circondavano in nome della Francia.Conflitti tra Francia e Inghilterra
Nel 1673 fu scoperto il Mississippi che fu percorso dai francesi fino alla foce nel Golfo del Messico.
Il governatore francese Fontenac, controllando il Mississippi, pensò di circondare gli inglesi e arrestare la loro espansione verso ovest. Il territorio dai grandi laghi del nord fino al Golfo del Messico fu chiamato Louisiana in onore di Luigi XIV e presso la foce del Mississippi venne fondata la città di Nouvelle Orlèans. Nel Nordamerica dunque si affrontavano Francia e Inghilterra per il controllo del continente: gli inglesi erano in numero maggiore; i francesi capitolarono e furono costretti a firmare la pace di Parigi che pose fine alla guerra dei Sette Anni(1756-1763) e con cui la Francia cedette alla Gran Bretagna i possedimenti nell’America del Nord e gran parte della Louisiana eccetto Nouvelle Orleàns.
Sfruttamento e schiavitù nelle Americhe
Durante il Seicento gli Europei cominciarono a sfruttare i territori americani: tabacco, cacao,canna da zucchero, cotone e caffè furono ampiamente coltivati. Furono create le piantagioni, grandi aziende agrarie monocolturali possedute e dirette dai bianchi che si valevano di manodopera nera. Il traffico di schiavi neri durato più tre secoli assicurava guadagni immensi. Gli Indios erano considerati troppo ostili o fisicamente inadatti al lavoro ed erano poco numerosi si preferì dunque prelevare gli schiavi dall’Africa.
Missioni e comunità religiose
Nel continente americano furono costituite comunità-missioni; la Chiesa cattolica condannò l’asservimento e la condizione di libertà degli esseri umani e tentò di isolare le popolazioni indigene dai bianchi per difenderle dallo sfruttamento. Fin dai primi anni del 1600 vennero fondate comunità-missioni organizzate sui principi di uguaglianza sociale e della comunione dei beni. Alcune comunità furono attaccate dai cercatori di schiavi e a volte furono costrette a spostarsi altre volte furono difese dai Gesuiti. I principali obiettivi dei Gesuiti erano l’educazione alla fede e alla vita cristiana. Accanto alle tradizionali attività agricole furono aperte botteghe e officine per la produzione di utensili, mobili, strumenti musicali, prodotti tessili … Esistevano anche tipografie per la stampa di opuscoli utili per la catechesi e scuole allo scopo di istruire gli indios.
Intorno alla metà del 1700 le missioni furono chiuse con la forza dai governi spagnolo e portoghese e i gesuiti vennero espulsi dai territori coloniali. Fu inutile il tentativo del papa Clemente XIII, il quale cercò di salvarle.
Domande da interrogazione
- Quali erano i principali imperi coloniali nel continente americano tra il 1600 e il 1700?
- Quali territori furono occupati da francesi, inglesi e olandesi nel Mar dei Caraibi?
- Qual era l'obiettivo del governatore francese Fontenac riguardo al Mississippi?
- Quali erano le principali coltivazioni nelle piantagioni americane durante il Seicento?
- Qual era il ruolo delle comunità-missioni fondate dalla Chiesa cattolica nel continente americano?
Tra il 1600 e il 1700, i principali imperi coloniali nel continente americano erano quelli di Spagna e Portogallo. La Spagna controllava gran parte delle Americhe, mentre il Brasile apparteneva al Portogallo.
Nel Mar dei Caraibi, i francesi occuparono Guadalupa, Martinica e la metà occidentale di Hispaniola. Gli inglesi conquistarono la Giamaica e le Bahamas, mentre gli olandesi occuparono Curaçao e altre isole vicino alla costa del Venezuela.
Il governatore francese Fontenac mirava a controllare il Mississippi per circondare gli inglesi e arrestare la loro espansione verso ovest, creando un territorio chiamato Louisiana in onore di Luigi XIV.
Durante il Seicento, le principali coltivazioni nelle piantagioni americane includevano tabacco, cacao, canna da zucchero, cotone e caffè, sfruttando la manodopera nera proveniente dall'Africa.
Le comunità-missioni fondate dalla Chiesa cattolica miravano a proteggere le popolazioni indigene dallo sfruttamento, promuovendo l'uguaglianza sociale e la comunione dei beni, e offrendo educazione alla fede e alla vita cristiana.