Concetti Chiave
- Il Concilio di Trento riconosce la necessità di una migliore formazione del clero, istituendo seminari in ogni diocesi per la loro istruzione.
- Viene vietata la cumulazione dei benefici ecclesiastici e imposto l'obbligo di residenza per i vescovi nelle loro diocesi.
- I vescovi devono visitare regolarmente le parrocchie, controllare i registri delle anime e inviare resoconti a Roma per un controllo centrale.
- È confermato il celibato obbligatorio per sacerdoti ed ecclesiastici, con un nuovo rigore nell'osservanza di questa regola.
- Viene introdotto il Catechismo della Chiesa cattolica per l'educazione religiosa e l'Indice dei libri proibiti per censurare testi eterodossi.
Indice
Riforme del clero
La prima novità è il riconoscimento dell’insufficiente formazione del clero: si decide la costituzione in tutte le diocesi, in ogni città del vescovato, dei seminari, cioè di scuole apposite per la formazione del clero. Viene vietata la cumulazione dei benefici: non si può essere titolari di più benefici contemporaneamente, salvo rari casi in cui il papa può concedere delle eccezioni; al titolo vescovile, inoltre, si accompagna l’obbligo di residenza: il vescovo è tenuto a risiedere nella città di cui è prelato, non può stare a Roma.
Controllo e registri parrocchiali
Il controllo esercitato da Roma sui vescovi diviene, a cascata, un controllo sulla comunità: i vescovi hanno l’obbligo di fare le liste pastorali, teoricamente ogni tre anni anche se in realtà i tempi si diradano; il vescovo deve fare il giro di tutte le parrocchie: contattare i parroci, verificare che facciano il loro compito, che le chiese siano tenute in stato decoroso, che gli altari siano puliti, etc. Durante la sua visita pastorale, il vescovo ha anche il compito di controllare che il parroco tenga correttamente i ‘registri delle anime’: per gli storici essi hanno rappresentato la prima fonte di storia demografica attendibile, perché sono libri in cui i parroci segnano battesimi, matrimoni, estreme unzioni e funerali; per la Chiesa del ‘500 sono importanti strumenti di controllo per la popolazione, attraverso l’attenzione e la cura dei prelati. Ciò significa anche che fino alla metà del ‘500 i figli illegittimi non sempre erano riconosciuti tali, nella misura in cui i genitori convivevano, facevano dei figli e formavano una famiglia: nessuno andava a sindacare questa cosa, mentre con i registri parrocchiali si evinceva se il matrimonio c’era o meno.
Celibato e visite pastorali
Parallelamente, si impone definitivamente il celibato dei sacerdoti e degli ecclesiastici, che esisteva ma era una regola rispettata con una certa larghezza, soprattutto nelle aree rurali, periferiche e nelle corti romane. La visita pastorale ha come esito una lista ad limina, cioè una relazione che va mandata a Roma, dove c’è un’apposita congregazione (piccolo gruppo di cardinali nominato dal papa con un certo ufficio) che studia le liste mandate, i resoconti dei vescovi.
Catechismo e indice dei libri proibiti
Per l’educazione del popolo, oltre alla residenza degli ecclesiastici, al controllo dei registri, viene introdotto il Catechismo della Chiesa cattolica, come aveva fatto Calvino, in cui i princìpi fondamentali della fede vengono espressi in forma di domanda e risposta, ritenuto il metodo più efficace per esporre la dottrina al popolo. Quasi in parallelo alla nascita dell’inquisizione romana, viene creato l’Indice dei libri proibiti, un elenco di testi che è vietato leggere perché eterodossi, che fa capo alla Congregazione dell’Indice; i libri che non possono essere letti sono suddivisi in varie categorie: alcuni autori completamente illeggibili (Lutero, Calvino), di altri sono vietate soltanto alcune opere, che possono essere condannate in toto oppure espurgate, cioè se ne vietano dei brani (alcune pagine sono cancellate a inchiostro, perché quei pezzi vanno contro la dottrina cattolica).
Professio fidei e obblighi accademici
Il papa aggiunge la professio fidei: a tutti quelli che vogliono svolgere incarichi nello Stato della Chiesa o incarichi relativi ad attività culturali ed ecclesiastiche negli Stati cattolici viene imposto di giurare una professione di fede cattolica (una sorta di credo); viene fatta giurare anche a tutti gli studenti prima di laurearsi, non solo a quelli di teologia: se non si giura di essere fedeli alle dottrine cattoliche non ci si può laureare.
Domande da interrogazione
- Qual è stata una delle principali novità introdotte dal Concilio di Trento riguardo alla formazione del clero?
- Quali restrizioni sono state imposte ai vescovi riguardo alla residenza e ai benefici?
- Qual è il ruolo dei registri delle anime e perché sono importanti?
- Come viene garantita l'educazione religiosa del popolo secondo il Concilio di Trento?
- Quali misure sono state adottate per controllare la diffusione di idee eterodosse?
Il Concilio di Trento ha riconosciuto l'insufficiente formazione del clero e ha deciso di istituire seminari in tutte le diocesi per migliorare la formazione dei sacerdoti.
Ai vescovi è stato imposto l'obbligo di residenza nella città di cui sono prelati e il divieto di cumulare più benefici contemporaneamente, salvo rare eccezioni concesse dal papa.
I registri delle anime, tenuti dai parroci, sono importanti strumenti di controllo demografico e religioso, registrando battesimi, matrimoni, estreme unzioni e funerali, e aiutano a verificare la legittimità dei figli.
L'educazione religiosa è garantita attraverso la residenza degli ecclesiastici, il controllo dei registri e l'introduzione del Catechismo della Chiesa cattolica, che espone i princìpi della fede in forma di domanda e risposta.
È stato creato l'Indice dei libri proibiti, un elenco di testi vietati perché eterodossi, e la professio fidei, un giuramento di fedeltà alle dottrine cattoliche richiesto a chiunque volesse svolgere incarichi nello Stato della Chiesa o laurearsi.