Concetti Chiave
- Carlo V riunì sotto di sé un vasto impero, ereditando territori dai nonni materni e paterni, tra cui le corone di Aragona e Castiglia.
- Nonostante iniziali tensioni in Spagna, Carlo V fu eletto imperatore nel 1519 grazie al supporto finanziario dei banchieri.
- La ribellione dei comuneros nel 1520 fu una risposta alle promesse non mantenute di Carlo V, culminando in una repressione l'anno successivo.
- Carlo V cercò di espandere il suo dominio in Italia, sfidando il sovrano francese Francesco I, portando alla cattura di Milano e alla Pace di Madrid nel 1526.
- Le tensioni religiose e politiche portarono al sacco di Roma nel 1527, segnando la fine del Rinascimento italiano e provocando cambiamenti significativi in Italia.
Indice
Le origini di Carlo V
Carlo V nacque a Gand nel 1500 ed era il figlio di Filippo d’Asburgo il Bello(il cui padre, Massimiliano, era imperatore) e di Giovanna di Castiglia la Pazza che era figlia dei sovrani spagnoli (Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia). Tutti i rapporti di parentela degli Asburgo con le famiglie regnanti furono proprio riuniti in Carlo V che alla morte del padre, nel 1508, era già duca di Borgogna, signore dei Paesi Bassi, di Lussemburgo e della Franca Contea a confine con la Svizzera. Quando morì il nonno Ferdinando d’Aragona, Carlo riunì nelle sue mani la corona di Aragona e di Castiglia con le quali aveva rispettivamente la signoria su Regno di Napoli, Sicilia e Sardegna e i possedimenti in America delle Antille, Messico e Perù.
L'ascesa al potere
Nel 1517 egli andò in Spagna accompagnato dai suoi consiglieri e dai banchieri di Anversa ma le Cortes non lo accolsero bene; per entrare in buoni rapporti Carlo promise di non nominare vescovi stranieri, lasciare invariate le tasse e mantenere la lingua. Nel 1519 morì anche il nonno paterno così ereditò insieme al fratello Ferdinando il Ducato d’Austria. Alla sua candidatura ad imperatore si opponeva Federico il Savio, principe elettore di Sassonia, sostenuto da papa Leone X. Il 28 giugno 1519 fu comunque eletto all’unanimità grazie ai banchieri con cui aveva rapporti finanziari.
Le tensioni in Spagna
In Spagna il fiammingo e futuro papa Adriano di Utrecht aveva la reggenza. Le cortes videro ciò come una trasgressione alle promesse fatte dall’ormai imperatore perciò nel 1520 i comuneros (abitanti dei comuni castigliani) insorsero con il ceto medio contro la corona. Volevano difendere i loro privilegi fiscali, mantenere l’autonomia e proteggere l’economia locale a ciò si aggiunse l’intolleranza religiosa verso ebrei e musulmani soprattutto a Valencia. Furono fermati nel 1521 e un anno dopo Carlo V trasferì la sua corte a Valladolid anche se per poco.
Conflitti con la Francia
Carlo V voleva espandersi ancora ed avere il possesso di Borgogna e Milano che erano dei francesi ed erano importanti perché spezzavano l’Impero asburgico. Carlo V fece eleggere papa Adriano VI e fece un’alleanza con Enrico VIII Tudor che nel 1510 aveva sposato sua zia Caterina d’Aragona, quindi il sovrano francese Francesco I e la Spagna scesero in battaglia in Italia: Milano fu presa nel 1522 dagli spagnoli e Genova fu saccheggiata. La guerra proseguì fino al 1525 quando a Pavia fu sconfitta la cavalleria francese e Francesco I fatto prigioniero e condotto a Madrid dove dovette firmare la Pace di Madrid nel 1526, rinunciando ai territori contesi, però tornato in Francia sconfessò il trattato. Il nuovo papa, Clemente VII apparteneva alla famiglia dei Medici e temeva che Carlo volesse impadronirsi dell’Italia minacciando così la chiesa. Di conseguenza fece un’alleanza antispagnola, la Lega di Cognàc, con Francia, Milano, Venezia, Firenze e Genova.
Dato che finora il papa non aveva mai avuto queste pretese e in quel momento era in atto la Riforma luterana, Carlo convocò un concilio per scongiurare questa frattura religiosa. Nel 1527 inviò le truppe di 18 mila mercenari tra cui i lanzichenecchi tedeschi, ma dato che le casse imperiali non potettero pagarli essi assediarono Roma senza controllo o rispetto; questo accadde anche per odio religioso perché erano quasi tutti luterani. Il papa si rifugiò a Castel Sant’Angelo. L’evento pose fine al Rinascimento italiano.
La guerra e la pace
I fiorentini insorsero cacciando i Medici e restaurando la Repubblica 1527. A Genova fu deposto il doge filo-spagnolo in carica e l’ammiraglio Andrea Doria, che l’anno dopo passò dalla parte spagnola, occupò la città dando alla Francia navi e capitali. L’estate 1529 date le grandi perdite fu sancita una pace a Cambrai: la Francia rinunciò ai territori italiani mantenendo Borgogna e Artois (Belgio), nel 1530 papa Clemente VII diede la corona a Carlo in cambio del ritorno dei Medici.
Domande da interrogazione
- Chi erano i genitori di Carlo V e quali territori ereditò alla morte del padre?
- Quali furono le promesse fatte da Carlo V alle Cortes spagnole per migliorare i rapporti?
- Quali furono le cause della rivolta dei comuneros nel 1520?
- Come si concluse la guerra tra Carlo V e Francesco I di Francia?
- Quali furono le conseguenze dell'assedio di Roma nel 1527?
Carlo V era figlio di Filippo d’Asburgo il Bello e Giovanna di Castiglia la Pazza. Alla morte del padre, ereditò il Ducato di Borgogna, i Paesi Bassi, il Lussemburgo e la Franca Contea.
Carlo V promise di non nominare vescovi stranieri, di lasciare invariate le tasse e di mantenere la lingua per migliorare i rapporti con le Cortes spagnole.
La rivolta dei comuneros fu causata dalla difesa dei privilegi fiscali, dall'autonomia locale, dalla protezione dell'economia e dall'intolleranza religiosa verso ebrei e musulmani.
La guerra si concluse con la sconfitta della cavalleria francese a Pavia nel 1525, la cattura di Francesco I e la firma della Pace di Madrid nel 1526, che fu poi sconfessata dal re francese.
L'assedio di Roma nel 1527 portò alla fine del Rinascimento italiano, con il papa rifugiato a Castel Sant’Angelo e la successiva insurrezione dei fiorentini che cacciarono i Medici.