Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Jean-François Champollion, nato nel 1790 a Figeac, è stato un appassionato studioso dell'Egitto e delle scritture antiche.
  • A soli 14 anni padroneggiava diverse lingue, tra cui l'ebraico e l'arabo, e a 17 anni pubblicò un saggio sull'Egitto antico.
  • Champollion identificò l'origine comune delle scritture egiziane e sostenne che i geroglifici trascrivono suoni, rivoluzionando l'egittologia.
  • Decifrò la famosa Stele di Rosetta, dimostrando che gli ideogrammi non erano solo decorazioni, ma parte di un complesso sistema di scrittura.
  • Nel 1827 organizzò una spedizione in Egitto, confermando le sue scoperte, e successivamente divenne responsabile di una cattedra di Egittologia.

Indice

  1. La vita di Champollion
  2. Gli studi e le scoperte
  3. La pietra di Rosetta
  4. Ultimi anni e eredità

La vita di Champollion

Jean-François Champollion è stato uno studioso francese, appassionato dell’Egitto e delle scritture antiche, che dedicò tutta la sua vita a studiare ed interpretare il mistero dei geroglifici. I risultati raggiunti hanno rivoluzionato l’egittologia.

Gli studi e le scoperte

Nato nel 1790 a Figeac, una cittadina del Sud-Ovest della Francia, pur essendo dotato, a scuola risulta che fosse spesso disattento. Era appassionato per il latino e per il greco e a 14 anni conosceva l’ebraico, l’arabo e studiava il cinese, la grammatica etiope e la lingua copta. Addirittura, a 17 anni pubblicò un Saggio sulla descrizione geografica dell’Egitto prima della conquista da parte del re persiano Cambise.

La sua passione per l’Egitto antico diventò ormai evidente. Dopo essersi iscritto alla scuola di Lingue orientali del Collège de France, prosegui gli studi e le sue ricerche ed arrivò affermare l’origine comune dei tre principali tipi di scrittura utilizzati dagli Egiziani: geroglifica, ieratica e demotica, sostenendo l’idea che i geroglifici devono trascrivere il suono.

La pietra di Rosetta

A proposito del sistema di scrittura egiziano, in una lettera del 1822, Champollion precisa «È un sistema complesso, una scrittura figurativa, simbolica e fonetica insieme, nello stesso testo, nella stessa frase, potrei addirittura dire nella stessa parola” Insieme al fratello, diventò sostenitore di Bonaparte e si impegnano personalmente a fianco dell’Imperatore durante i Cento Giorni. Entrò in possesso di un pezzo di basalto nero, alto un metro su cui figura un testo in greco, in demotico e in geroglifico, rinvenuto in Egitto nel 1799. Si tratta della famosa pietra o stele di Rosetta. A 14 anni, Champollion aveva già proposto una traduzione del testo greco, per cui è sicuro che si tratta di un decreto promulgato nel 196 a.C. dal faraone Tolomeo IV. Piano piano, egli si rende conto che non si tratta di una scrittura soltanto fonetica e decifra anche gli ideogrammi che fino ad allora venivano considerati come delle semplici decorazioni.

Ultimi anni e eredità

Nominato conservatore del dipartimento di egittologia del museo del Louvre, nel 1827 organizza una spedizione in Egitto de 17 mesi per confermare i risultati della sua scoperta e identificare i monumenti della valle del Nilo . Al suo ritorno, viene eletto responsabile di una cattedra di Egittologia istituita apposta per lui nel Collège de France. Stanco e ammalato, si spenge nel 1832 a 42 anni. Lascia due opere postume, pubblicate da suo fratello, cioè una grammatica e un dizionario di lingua egiziana.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Jean-François Champollion e quale fu il suo contributo principale all'egittologia?
  2. Jean-François Champollion era uno studioso francese che dedicò la sua vita a decifrare i geroglifici egiziani, rivoluzionando l'egittologia con la sua scoperta che i geroglifici trascrivono suoni.

  3. Quali lingue conosceva Champollion e a che età iniziò a pubblicare i suoi lavori?
  4. Champollion conosceva il latino, il greco, l'ebraico, l'arabo, studiava il cinese, la grammatica etiope e la lingua copta. A 17 anni pubblicò un saggio sulla descrizione geografica dell'Egitto.

  5. Quale importante manufatto aiutò Champollion nella sua ricerca e quale fu il suo ruolo nella sua decifrazione?
  6. La pietra di Rosetta, un pezzo di basalto nero con testi in greco, demotico e geroglifico, aiutò Champollion a decifrare i geroglifici, dimostrando che non erano solo fonetici ma includevano anche ideogrammi.

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