Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La civiltà Nazca, sviluppatasi tra il 300 a.C. e l'800 d.C. nel sud del Perù, è nota per i suoi geoglifi, acquedotti e ceramiche dipinte.
  • Cahuachi era il sito centrale dei Nazca, con oltre quaranta tumuli piramidali usati per scopi cerimoniali e strutture in adobe.
  • I Nazca vivevano di agricoltura intensiva, utilizzando una rete di acquedotti sotterranei per l'irrigazione in un ambiente arido.
  • Le ceramiche Nazca, caratterizzate da motivi di divinità animali, erano celebri per la loro raffinatezza tecnica e simbolismo policromo.
  • I geoglifi Nazca, visibili dall'alto, sono stati interpretati come possibili calendari astronomici o luoghi di culto religioso.

Indice

  1. La civiltà Nazca
  2. Cahuachi e la scomparsa
  3. Agricoltura e abitazioni
  4. Rituali e ceramiche
  5. Tessuti e linee di Nazca

La civiltà Nazca

La civiltà Nazca si diffusa dal 300 a.C. all’800 d.C, nella parte sud dell’odierno Perù. Essa precede cronologicamente la civiltà degli Inca. Essa si sviluppò e si diffuse dal 300 a.C. al 800 d.C. nella parte sud del Perù di oggi. Di essa ci restano come testimonianza dei geoglifi, cioè delle enormi linee e figure disegnate nel deserto, non distante all'attuale città di Nazca, gli acquedotti e le ceramiche dipinte con vari colori, con motivi che rappresentano gli animali..

Nella parte nord dell’odierno Perù si estendeva, invece, la civiltà la civiltà Mochica.

Cahuachi e la scomparsa

Il sito centrale era Cahuachi, a 6 km dall'attuale città di Nazca. Era un centro con funzioni cerimoniali; comprendeva più di quaranta tumuli a forma di piramide, sormontati da strutture di adobe, alcune delle quali, terrazzate; alcune raggiungevano un’altezza di 20 metri.

Dopo circa seicento anni, la civiltà di Nazca scomparve improvvisamente.

Tracce della civiltà di Nazca si possono ancora trovare per alcuni secoli dopo questi eventi, prima che venissero assimilate dalla cultura Huari.

Agricoltura e abitazioni

I Nazca vivevano di agricoltura intensiva nelle strette valli degli affluenti del Rio Grande de Nazca e nella Valle di Ica. Avevano notevolmente sviluppato l'irrigazione per compensare la cronica mancanza d'acqua in questa regione arida costruendo pozzi profondi diversi metri collegati da una rete di acquedotti sotterranei.

Questi acquedotti sono ancora in uso oggi. Vivevano in capanne di paglia situate al di fuori della zona coltivabile, cioè ai margini del deserto, in modo da massimizzare l'area coltivabile. Esse erano raggruppate in villaggi intorno a una piramide di adobe che fungeva da santuario.

Rituali e ceramiche

Nelle cerimonie religiose, le teste dei nemici venivano tagliate e preparate come trofei e poi sepolte. Sono state trovate anche teste umane con fronti forate, che permettevano di essere sospese per mezzo di una corda con un nodo fatto passare attraverso l'orifizio.

I Nazca rendevano omaggio ai loro nobili praticando la mummificazione, soprattutto delle donne. I e praticavano anche la deformità cranica.

I motivi decorativi presenti nelle ceramiche sembrano indicare che i Nazca adorassero divinità animali, il cui aspetto era quello di animali come orche, lucertole, felini, uccelli o serpenti.

Le ceramiche sono tra gli aspetti più originali e conosciuti della civiltà di Nazca, per la loro raffinatezza tecnica e il simbolismo di questi motivi. Si tratta principalmente di ciotole, bicchieri, vasi e contenitori a doppio collo.

Poco colorati durante il primo periodo di Nazca, erano di grande ricchezza policroma in seguito, durante il periodo di Nazca media e Nazca superiore. In genere, gli artisti amavano molto le sfumature dalle tonalità caldecalde.

Le ceramiche trovate a Cahuachi avevano una funzione esclusivamente cerimoniale. Seguivano le regole stabilite dai sacerdoti. Fu solo con la caduta di Cahuachi che volti e sagome umane apparvero nelle decorazioni delle ceramiche di Nazca.

Tessuti e linee di Nazca

I Nazca sono anche noti per i loro bellissimi tessuti tessuti e ricamati. I temi presenti sulla ceramica sono apparsi per la prima volta sui tessuti. La lana tessuta veniva prelevata da lama e alpaca, probabilmente della regione di Ayacucho.

La stoffa veniva tinta utilizzando vari coloranti di origine vegetale o animale, come i bruchi pestati. L'urina veniva usata per legare i pigmenti. Molti di questi tessuti sono stati preservati, grazie al clima arido della regione.

I Nazca sono conosciuti soltanto per le linee tracciate nelle zone desertiche per osservare le quali è necessario sorvolare la zona ad un’altezza di almeno 500 metri. Hanno la forma di figure geometriche, di uccelli stilizzati o adi ltri animali. La totale mancanza di piogge ha fatto in modo che esse non siano state mai cancellate. Queste enigmatiche raffigurazioni risalgono al periodo che va dal 500 a. C. al 500 d. Cristo e si estendono su di una superficie di circa 500 chilometri quadrati. Eccetto qualche raro appunto lasciato dai conquistatori spagnoli, le linei di Nazca sono rimaste ignorate fino verso la metà del XX secolo, almeno dall’archeologia ufficiale. Soltanto dagli inizi del ‘900, si è cominciato a mostrare interesse per questi i misteriosi segni. Alcuni studiosi pensano che si tratti di un enorme calendario astronomico con il quale i sacerdoti calcolavano i movimenti dei pianeti e arrivo dell’acqua nel letto dei fiumi per determinare, così, il momento più favorevole per la semina. Altri ne sostengono il valore religioso: ogni linea apparteneva ad una famiglia o ad un gruppo di famiglie che si preoccupavano di pulirla regolarmente e vicino ad essa si venerava la memoria degli antenati. I disegni più articolati sarebbero appartenuti a tutta la comunità e su di esse tutta la popolazione si riuniva per celebrare riti di adorazione e di ringraziamento. Questa ipotesi sarebbe confermata dalla coincidenza con le pratiche religiose attuate dagli indios moderni che vivono sulle Ande, nelle vicinanze del lago di Titicaca. In questa zona, fin dal XVI secolo avanti Cristo sono presenti nel terreno delle linee simili, usate da sempre per i riti legati al culto degli antenati.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il periodo di diffusione della civiltà Nazca?
  2. La civiltà Nazca si è diffusa dal 300 a.C. all'800 d.C. nella parte sud dell'odierno Perù.

  3. Quali sono le principali testimonianze della civiltà Nazca?
  4. Le principali testimonianze della civiltà Nazca includono i geoglifi, gli acquedotti e le ceramiche dipinte con vari colori e motivi animali.

  5. Come vivevano i Nazca e quali pratiche sociali adottavano?
  6. I Nazca vivevano di agricoltura intensiva, costruivano acquedotti per l'irrigazione e praticavano la mummificazione e la deformità cranica come omaggio ai nobili.

  7. Quali caratteristiche avevano le ceramiche Nazca?
  8. Le ceramiche Nazca erano note per la loro raffinatezza tecnica e simbolismo, con motivi di divinità animali e una ricchezza policroma durante i periodi successivi.

  9. Quali sono le ipotesi sul significato dei geoglifi Nazca?
  10. Alcuni studiosi pensano che i geoglifi fossero un calendario astronomico, mentre altri sostengono che avessero un valore religioso, legato al culto degli antenati.

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