Concetti Chiave
- Napoleone Bonaparte è nato in Corsica e ha avuto una carriera militare fulminea, diventando generale a soli 24 anni grazie al suo successo a Tolone.
- Durante la Rivoluzione Francese, Napoleone si fece notare per le sue abilità militari e divenne un favorito del regime Giacobino, ma sopravvisse al colpo di stato Termidoro.
- Bonaparte trasformò l'Italia durante le sue campagne, abolendo i privilegi del clero e della nobiltà e vendendo le proprietà ecclesiastiche.
- Napoleone instaurò il Consolato dopo un colpo di stato e si fece incoronare imperatore nel 1804, ma il suo regime fu caratterizzato da censura e plebisciti truccati.
- La campagna in Russia segnò l'inizio della sua caduta, e dopo la sconfitta a Waterloo, Napoleone fu esiliato a Sant'Elena, dove morì nel 1821.
Indice
- L'inizio dell'età contemporanea
- Infanzia e formazione di Napoleone
- La rivoluzione francese e l'ascesa
- Le prime campagne militari
- Il matrimonio e la campagna d'Italia
- La campagna d'Egitto e il Consolato
- L'incoronazione e l'impero
- Il dispotismo e le riforme
- L'istruzione e l'amministrazione
- L'errore e la caduta
- L'esilio e la fine
L'inizio dell'età contemporanea
Napoleone può essere definito l’uomo con cui è cominciata l’età contemporanea, che ha costruito un impero militarista, poliziesco e dispotico e ha diffuso le idee della liberazione e della libertà in tutta Europa.
Infanzia e formazione di Napoleone
Nasce ad Aiaccio, in Corsica, il 15 agosto 1769, figlio di Letizia Ramolino e Carlo Bonaparte, piccolo nobile di provincia.
La Corsica non sta passando un bel momento poiché desiderava l’indipendenza dalla repubblica di Genova. Quando nasce Napoleone sbarcano le truppe francesi in Corsica e i Bonaparte si schierano con loro perché gli sembra fosse più conveniente.
Carlo Bonaparte, quale nobile che aveva il privilegio di chiedere aiuto al re perché era importante per quest’ultimo che i nobili fossero fedeli, ottiene delle borse di studio per i suoi figli.
A 10 anni Napoleone va in Francia, alla scuola militare di Brienne, destinato alla carriera militare dove ha un impatto difficile per la lingua e per la sua provenienza. Il padre muore pochi mesi dopo e il fratello maggiore, Giuseppe, diventa capofamiglia ma Napoleone si rifiutò per sempre di rispettarlo come tale.
A 16 anni Napoleone esce dalla scuola con il grado di Sottotenente di artiglieria.
La rivoluzione francese e l'ascesa
Scoppia intanto la rivoluzione in Francia, inizialmente Napoleone non vi ripone fiducia.
Egli si trova a Parigi in uno dei giorni decisivi della rivoluzione, il 20 giugno 1792, quando la folla assalta il palazzo delle Tuileries e costringe il re a mettersi il berretto frigio, in questo modo termina il regno di Luigi XVI.
Ultima cosa che fece prima di essere deposto è la nomina a capitano del tenente Bonaparte.
Non fu un periodo facile fino al primo grande colpo di fortuna a Tolone e da allora tutti iniziarono a capire chi fosse davvero Napoleone.
Le prime campagne militari
Nel 1793 la Francia rivoluzionaria è contro tutta Europa e il porto di Tolone è stato occupato dall’Inghilterra. Napoleone riesce a riconquistare il porto e costringe il nemico a ritirarsi.
Quest’ultimo diventa Generale a 24 anni ed è un favorito del regime Giacobino ma rischia di finire sulla ghigliottina con il colpo di stato Termidoro che mette fine al terrore.
Il nuovo regime ha una politica pacifica, tra questi c’è Barras, politico capace, che ha bisogno di Napoleone.
Parigi insorge in nome del re, 25 mila stanno contro la convenzione. Barras ricorre a Napoleone, il quale mitraglia gli insorti e diventa comandante in capo dell’esercito dell’interno.
Il matrimonio e la campagna d'Italia
Il 9 marzo 1796 Napoleone sposò Giuseppina Tascher de La Pagerie. Dopo soli due giorni partì per Nizza per assumere il comando dei 38.000 uomini mal equipaggiati dell'Armata d'Italia.
L’Italia era un fronte secondario, la vera guerra si combatteva sul Reno, invece Bonaparte butta i piemontesi fuori dalla guerra, sbaraglia gli austriaci e minaccia di marciare su Vienna, costringendo l’imperatore d’Austria a chiedere la pace.
La campagna d'Egitto e il Consolato
Napoleone stravolge l’Italia: spariscono i privilegi del clero e della nobiltà, vengono messi in vendita le enormi proprietà improduttive della Chiesa. Pur essendo diventato famoso a Parigi, lo dimenticano in fretta così decide di andare in oriente a conquistare la vera gloria. Il Direttorio lo trova ingombrante così propone la campagna d’Egitto per distruggere l’egemonia inglese nel Mediterraneo, ma i suoi piani falliscono.
Il condottiero, però, si dimostra nuovamente un grande comunicatore soprattutto con le autorità mussulmane anche senza convertirsi all’Islam. Napoleone è un pragmatico, dieci anni dopo la presa della Bastiglia si rende conto che la gente è stanca e intuisce che l’unica soluzione è un uomo forte che il popolo ama; così il 18 novembre 1799 abbatte con un colpo di stato il regime del Direttorio e lo sostituisce con il Consolato di cui egli sarà il primo console.
Nella Battaglia di Marengo, combattuta il 14 giugno 1800, Napoleone avrebbe perso senza l’intervento del generale Desaix, grazie a lui riesce a sconfiggere l’esercito austriaco rientrando trionfante a Parigi.
Dopo l’ultima vincita si sente invincibile e inizia già a programmare la dittatura. La vigilia di Natale del 1800 i coniugi Bonaparte sono attesi all’Operà, ma Giuseppina è in ritardo, Napoleone parte da solo in carrozza e mentre attraversa la stretta via Rue Saint Nicaise salta in aria un carretto imbottito di esplosivo, fortunatamente lui rimane illeso. Egli pensa immediatamente che siano stati i Giacobini ma la polizia viene a scoprire che la colpa era di alcuni monarchici fanatici.
L'incoronazione e l'impero
Napoleone vuole consolidare il suo potere. Si fa costruire una corona come quella di Carlo Magno e pretende Papa Pio VII si rechi a Parigi ma, il 2 dicembre 1804 decide di incoronarsi da solo.
In seguito, ricomincia a combattere ma ciò costa la vita a migliaia di persone e ha un notevole impatto anche sull’economia francese, anche a causa dell’interruzione dei commerci con l’Inghilterra, generando una forte crisi.
Gli anni dell’Impero non portano né prosperità, né pace, né libertà.
Il dispotismo e le riforme
I giacobini lo considerano un traditore in quanto abolisce la festa del 21 gennaio (che celebrava l’esecuzione di Luigi XVI), mette fine alle persecuzioni contro nobili e clero, ripristina la libertà di culto, fa il concordato con la Chiesa poiché ne aveva bisogno come strumento di governo
I principi di libertà e uguaglianza restano ma sono diventati la stessa cosa, uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge ma senza libertà, con la censura e senza possibilità di discussione o di stampa.
Napoleone credeva che se avesse allentato la censura sulla stampa, sarebbe rimasto poco al potere.
Si ha così il dispotismo e Napoleone incarna la sovranità popolare, non c’è democrazia ma plebisciti, ovviamente truccati.
L’unico valore della rivoluzione in cui Napoleone continua a credere è l’eguaglianza, nel senso della meritocrazia, la carriera aperta a tutti.
Ristabilisce la nobiltà con nuovi titoli, a cui dava pensioni e terre in base al loro grado, secondo lui premiando il merito. Cerca di rimodernare lo stato, con il codice napoleonico, venivano giustiziate e ghigliottinate moltissime persone.
Costruisce un’amministrazione centralizzata, che fa da modello per gli stati moderni.
Il compito dei prefetti, oltre a fare statistiche era quello di sorvegliare l’opinione pubblica, Napoleone vuole orientarla, attraverso il “monteur”, giornale ufficiale, egli ogni sera decide cosa dovrà uscire il giorno seguente.
L'istruzione e l'amministrazione
Fece molto anche per l’istruzione organizzando un vero sistema scolastico moderno, era molto importante l’istruzione per combattere l’ignoranza che era pericolosa.
Nonostante avesse molti difetti Napoleone fece anche cose grandissime, per esempio l’Europa moderna è stata plasmata gran parte da lui.
Napoleone credeva di essere nato per unificare l’Europa e si proclamò re d’Italia.
L'errore e la caduta
Nel 1809 Napoleone compie un errore, anziché eliminare le vecchie dinastie regnanti crede di potersi alleare con loro, volle rendere ereditario il suo impero, Giuseppina, però non riuscì ad avere figli. Tornato a Parigi firma il contratto di divorzio.
Sì sposa nuovamente con Maria Luisa, facente parte della famiglia degli Asburgo, con la quale fece un figlio.
Napoleone aveva progettato di spartirsi l’Europa con lo zar Alessandro, ma questa era troppo piccola per due imperatori, così Napoleone raduna un esercito per l’invasione della Russia.
I russi persero Mosca, ma piuttosto che lasciarla al sovrano francese la bruciarono.
Decise di tornare indietro, la ritirata di Russia è la fine della grande armata, l’anno dopo, nel 1813 tutta la Germania combatte contro Napoleone. I suoi marescialli lo obbligarono ad abdicare.
L'esilio e la fine
Andò in esilio all’Elba, dopo 10 mesi scappò e tornò in Francia, che lo accolse con molto entusiasmo, annunciò che l’impero sarebbe diventato democratico, riscrivendo una nuova costituzione.
Venne sconfitto definitivamente e a Waterloo, in Belgio.
Napoleone si consegnò agli inglesi sperando di ricevere ospitalità ma loro lo esiliarono.
Il 5 maggio 1821 morì a sant’Elena. In Italia la notizia arrivò dopo qualche mese e rimase sconvolta.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza storica di Napoleone Bonaparte nell'età contemporanea?
- Come ha iniziato Napoleone la sua carriera militare?
- Quali furono le conseguenze delle campagne militari di Napoleone in Italia?
- In che modo Napoleone cercò di consolidare il suo potere in Francia?
- Quali furono gli eventi che portarono alla caduta di Napoleone?
Napoleone Bonaparte è considerato l'uomo con cui è iniziata l'età contemporanea, avendo costruito un impero militarista e dispotico e diffuso le idee di liberazione e libertà in Europa.
Napoleone iniziò la sua carriera militare a 16 anni, uscendo dalla scuola militare di Brienne con il grado di Sottotenente di artiglieria, e successivamente divenne Generale a 24 anni dopo la riconquista del porto di Tolone.
Le campagne militari di Napoleone in Italia portarono alla sconfitta dei piemontesi e degli austriaci, alla rimozione dei privilegi del clero e della nobiltà, e alla vendita delle proprietà della Chiesa, trasformando significativamente il panorama politico e sociale italiano.
Napoleone consolidò il suo potere in Francia attraverso la creazione del Consolato, l'incoronazione come imperatore, la censura della stampa, e l'istituzione di un'amministrazione centralizzata e di un sistema scolastico moderno.
La caduta di Napoleone fu causata dalla fallimentare invasione della Russia, la sconfitta a Waterloo, e l'obbligo di abdicare, seguito dall'esilio all'Elba e poi a Sant'Elena, dove morì nel 1821.