Concetti Chiave
- Bartolomé De Las Casas è noto per la sua conversione nel 1510, che lo porta a difendere i diritti degli Indios contro l'oppressione degli encomenderos europei.
- Diventato sacerdote, De Las Casas si impegna nella promozione di leggi favorevoli agli Indios, ma incontra forte resistenza dai coloni.
- Nel 1516 viene nominato procuratore universale e protettore degli Indios, riuscendo a ottenere l'attenzione di Carlo V, anche se i suoi sforzi sono ostacolati dai conquistadores.
- Scrive numerose opere a favore dei diritti degli Indios, contribuendo alla creazione delle Nuove Leggi delle Indie, che però si rivelano inefficaci e vengono revocate.
- In una lettera al Papa, propone di utilizzare gli africani come manodopera, inconsapevolmente contribuendo all'inizio della tratta degli schiavi africani.
Indice
La Conversione e la Difesa degli Indios
Si imbarca nel 1502 per prendere possesso di alcune terre nel Nuovo Mondo e combatte per alcuni anni contro gli indigeni. Nel 1510 inizia la sua conversione a quelle idee per le quali combatte per tutta la vita: si convince dell'inumanità e dell'ingiustizia con cui i padroni europei, gli encomenderos, trattano gli indigeni.
Si fa sacerdote e si dedica totalmente alla difesa degli Indios per i quali reclama libertà e uguaglianza di diritti con i conquistadores.
Le Nuove Leggi e le Difficoltà
Tale atteggiamento incontra naturalmente l'opposizione dei coloni e la predicazione non ottiene alcun risultato, sicché decide di ottenere dal governo spagnolo la promulgazione di leggi favorevoli agli indigeni. Viene nominato nel 1516 procuratore universale e protettore degli Indios. Ottiene le simpatie di Carlo V, ma l'avversione dei conquistadores rende vano ogni suo tentativo. Fattosi frate dominicano continua la sua battaglia mediante la predicazione: scrive un gran numero di opere (Memoriale per il Consiglio delle Indie, Brevissima relazione sulla distruzione delle Indie, Storia delle Indie). In base ai suoi principi vengono redatte le Nuove Leggi delle Indie, ratificate dallo stesso Carlo V. Combattuto ancora dagli encomenderos, che gli muovono accuse di eresia e di tradimento, viene costretto a tornare in Spagna e a vedere revocate le Nuove Leggi, che tra l'altro si erano rivelate inefficaci. Si ritira in convento fino alla morte.
La Lettera di Denuncia e le Conseguenze
In una lettera di denuncia, scritta al Papa, De Las Casas propone una soluzione al problema degli Indios sfruttati: si sarebbero potuti utilizzare gli abitanti del continente africano, allora non considerati esseri umani, per i disumani impieghi d'Oltreoceano. Senza volerlo De Las Casas dà inizio ad una delle pagine più nere della nostra storia: la tratta dei neri.
Domande da interrogazione
- Quali furono le idee principali che portarono alla conversione e alla difesa degli Indios?
- Quali furono le difficoltà incontrate nella promulgazione delle Nuove Leggi delle Indie?
- Quali furono le conseguenze della lettera di denuncia scritta da De Las Casas al Papa?
Nel 1510, si convinse dell'inumanità e dell'ingiustizia con cui gli encomenderos trattavano gli indigeni, portandolo a diventare sacerdote e a dedicarsi alla difesa degli Indios, reclamando libertà e uguaglianza di diritti con i conquistadores.
Nonostante il supporto di Carlo V, l'opposizione dei conquistadores rese vano ogni tentativo di far rispettare le leggi favorevoli agli indigeni, portando alla revoca delle Nuove Leggi e al ritiro di De Las Casas in convento.
La lettera propose l'uso degli africani per i lavori disumani d'Oltreoceano, innescando involontariamente la tratta dei neri, una delle pagine più nere della storia.