Concetti Chiave
- Pedro Calderón de la Barca nacque a Madrid nel 1600 e ricevette un'educazione raffinata, studiando Diritto e Teologia.
- Iniziò la sua carriera di drammaturgo nel 1623, scrivendo per i corrales, spazi scenici che evolsero in teatri permanenti.
- Tra il 1625 e il 1640, Calderón partecipò a campagne militari e nel 1651 prese gli ordini sacerdotali, continuando a scrivere.
- Nel 1663, fu nominato cappellano orario da Re Filippo IV, mantenendo una prolifica attività letteraria in diversi generi drammatici.
- La sua opera comprende 120 commedie e 80 autos sacramentales, rappresentazioni che divulgavano simboli mistici attraverso il teatro.
Indice
Infanzia e formazione di Calderòn
Calderòn nacque a Madrid nel 1600. Figlio di un funzionario di corte, ricevette dalla famiglia l’educazione raffinata che s’imponeva ai figli dell’alta società. Studiò Diritto e Teologia dapprima presso i gesuiti, poi all’Università di Alcalà de Henares e Salamanca.
Inizio della carriera teatrale
I suoi primi drammi risalgono al 1623 e furono scritti per i corrales (edifici gestiti perlopiù da confraternite religiose che in principio assolvevano provvisoriamente alla funzione di spazi scenici, ma che presto si configurarono come veri e propri teatri permanenti). Da qui ebbe inizio la sua intensa attività di drammaturgo, amato dal pubblico e dal mondo letterario contemporanei.
Vita militare e carriera ecclesiastica
Tra il 1625 e il 1640 partecipa a diverse campagne militari. Nel 1651, seguendo la volontà del padre ormai defunto, prende gli ordini sacerdotali, senza tuttavia interrompere l’intensa attività letteraria, differenziata in più generi drammatici. Re Filippo IV nomina suo cappellano orario nel 1663. Calderòn morì nella sua città natale nel 1681.
Eredità letteraria di Calderòn
Di Calderòn ci restano centoventi commedie, diversi lavori minori e ottanta autos sacramentales, brevi rappresentazioni “paraliturgiche” che, pur non facendo parte del rito religioso in senso stretto, avevano la funzione di divulgare al popolo (cioè di spiegare, drammatizzandole) le sue simbologie mistiche racchiuse nei testi sacri.