Concetti Chiave
- Filippo II e Elisabetta I hanno affrontato sfide politiche e religiose distintive, con Filippo II che centralizzava il potere a Madrid e Elisabetta I che consolidava il suo regno dopo lotte dinastiche.
- Filippo II impose il cattolicesimo con forza, mentre Elisabetta I adottò una politica religiosa più tollerante, stabilendo il protestantesimo come religione ufficiale senza provocare conflitti interni.
- La Spagna sotto Filippo II soffrì di corruzione burocratica e un'economia mal gestita, a differenza dell'Inghilterra che prosperò grazie a riforme economiche e amministrative sotto Elisabetta I.
- Nonostante entrambe le nazioni fossero potenze militari, l'Inghilterra sconfisse l'Invincibile Armata spagnola grazie a navi più agili e tattiche superiori.
- Elisabetta I è stata riconosciuta per una governance efficiente e lungimirante, mentre Filippo II ha portato l'Impero spagnolo a un periodo di declino economico e politico.
Indice
- Filippo II e la gestione dell'impero
- Problemi di comunicazione e gestione
- Matrimoni dinastici e rivalità
- Elisabetta I e la religione
- Controllo del clero e riforme
- Politica e burocrazia spagnola
- Economia spagnola e debito pubblico
- Conflitti e rivolte nell'impero
- Crescita economica inglese
- Riforme economiche e commerciali
- Potenza militare e battaglie navali
- La battaglia dell'Invincibile Armata
- Confronto tra Filippo II ed Elisabetta I
- Conclusioni sul regno di Elisabetta I
Filippo II e la gestione dell'impero
Filippo II ed Elisabetta I sono stati due personaggi di spicco, sovrani rispettivamente dell’Impero spagnolo e dell’Inghilterra, protagonisti delle vicende politico-religiose della seconda metà del XVI secolo.
Problemi di comunicazione e gestione
Il Regno di Filippo II è stato molto longevo (1556-1598) e nei suoi quarant’anni di potere Filippo si trovò ad affrontare importanti questioni per quanto riguarda il campo religioso e la politica estera. Ereditario del vastissimo Impero di Carlo V, Filippo affronta l’importante problema relativo alla comunicazione e alla gestione su tutti i suoi possedimenti. A differenza di suo padre, che aveva viaggiato per tutti i suoi regni in modo da avere un controllo più diretto sui suoi possedimenti, Filippo II decide, invece, di rimanere a Castiglia e fa spostare la corte imperiale da Toledo a Madrid, mentre lui svolgerà le proprie mansioni nel fortificato palazzo dell’Escorial, a pochi chilometri dalla città. Le caratteristiche di Filippo II di essere molto cauto e riflessivo nelle sue decisioni gli conferirono il soprannome di “re prudente”. Questo suo modo di fare e di prendere decisioni portarono problemi interni di marcata importanza, spaziando dalla religione alla politica estera. Proprio la collocazione della sede centrale del suo Regno in Spagna, a Castiglia, una zona relativamente periferica dei suoi possedimenti, causò rallentamenti e problemi di diffusione delle leggi da lui emanate, infatti le notizie che partivano dalla corte potevano impiegare anche più di trenta giorni prima di arrivare a destinazione. Spesso i viaggi erano rischiosi e i molti imprevisti causavano ritardi sulla tabella di marcia oppure, nei casi peggiori, le informazioni potevano essere disperse in seguito a tempeste ed affondamenti di navi incaricate di trasportare tali notizie.
Matrimoni dinastici e rivalità
Se da una parte vi è la critica situazione di Filippo II, dall’altra vi è il regno inglese, con una situazione politica e territoriale più stabile, turbata per cause dinastiche. Alla morte precoce di Edoardo VI, salì al trono Maria Tudor, detta Maria la Cattolica, figlia di Enrico VIII e Caterina d’Aragona. Desideroso di annettere i territori inglesi al suo Impero, Carlo V organizzò il matrimonio tra il proprio figlio Filippo (poi Filippo II) e Maria Tutor. In risposta a tale matrimonio, il re di Francia Enrico II fece sposare il proprio figlio Francesco (poi Francesco II) con Maria Stuart, principessa ereditaria di Scozia.
Elisabetta I e la religione
Elisabetta I salì al trono nel 1558; figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, la validità della sua incoronazione poteva essere contestata in quanto figlia di un matrimonio sacrilego. Elisabetta riuscì comunque a mantenere il proprio potere e governare audacemente il suo Regno.
A differenza di Filippo II che reprime duramente e spesso nel sangue le rivolte protestanti e vuole imporre il Cattolicesimo come religione Imperiale, Elisabetta I è più cauta e attenta, non vedendo la necessità di di versare sangue per questioni di carattere religioso; decide di orientare il proprio Paese verso un cristianesimo protestante, un movimento opposto a quello applicato da Maria Tudor pochi anni prima.
Controllo del clero e riforme
È interessante notare come entrambi i sovrani impongono entrambi la loro autorità e il diretto controllo sul clero. Infatti, in Spagna Filippo II ha poteri assoluti ed è capo della Chiesa. Ovviamente riconosce l'autorità papale, però nell'effettivo è lui a detenere i pieni poteri per quanto riguarda la nomina dei vescovi e la loro assegnazione nei territori iberici. Inoltre, nella penisola iberica, nelle Americhe, in Sicilia e in Sardegna, l’Inquisizione spagnola dipendeva direttamente dalla Corona imperiale e non dal Papa.
Similmente, Elisabetta I si fa nominare, attraverso una serie di leggi di riforme, sovrana a capo della Chiesa anglicana, attraverso la Legge di supremazia, con la quale si stabilisce l'autorità della corona sul clero, e facendo riferimento alla Legge di uniformità,ripristinò il Book of Common Prayer di Edoardo VI, cioè il libro di preghiera ufficiale per la religione protestante. Nel 1571 vennero aggiunti ulteriori 39 articoli di fede che marcavano ulteriormente la scelta calvinista della Chiesa anglicana. Nonostante queste riforme, Elisabetta I non aveva ancora il pieno controllo sulla Chiesa anglicana che mantenne la propria organizzazione episcopale, quindi fondata su una gerarchia vescovile ben strutturata che la Corona non poteva modificare, come invece avveniva in Spagna.
Come affermato in precedenza, Elisabetta I volle restaurare la fede anglicana senza provocare insurrezioni o il malcontento della popolazione, pertanto dovette reprimere le parti più estreme della religione calvinista, prima fra tutte quella dei puritani, che avrebbe potuto condurre ad una guerra civile.
Politica e burocrazia spagnola
In materia di politica si può dire che i sistemi burocratici spagnolo e inglese non differiscono dal punto di vista del potere centrale, infatti in Spagna il potere è nelle mani di Filippo II, mentre in Inghilterra, in quelle di Elisabetta I. Ciò che veramente marca le differenze tra l'Impero e il Regno inglese è la struttura complessa che è capeggiata dai due sovrani. Infatti, in Spagna è presente un governo che è basato su una serie di Consigli (simili ai moderni Ministeri) Infatti, accanto al Consiglio di Stato e all’azienda reale, che si occupavano della politica e delle finanze, vi sono altri organi che si occupano delle guerre, dell’Inquisizione e dei rapporti con le altre potenze europee. Il problema della politica di Filippo II risiede nell’assegnazione delle cariche che non avviene secondo oggettivi criteri di giudizio o di merito personale, ma era necessario pagare per ottenere un determinato incarico. Più la somma versata era alta e più si poteva aspirare a ruoli di maggiore importanza. Questo fenomeno non danneggiava solamente l’apparato politico dell’Impero, ma anche e soprattutto i suoi abitanti, che si trovavano a versare tasse e imposte maggiori ai funzionari che prima avevano pagato per ricevere il loro incarico. Ciò portò la corruzione a dilagare dapprima in Europa, poi nelle Americhe, dove le imposte richieste alle popolazioni indigene erano molto più elevate.
Economia spagnola e debito pubblico
In campo economico, dal 1560 la Spagna cominciò ad importare dalle Americhe grandi quantitativi di oro ed argento. Queste materie preziose avrebbero potuto favorire l’economia e lo sviluppo complessivo dell’Impero, ma a causa della scarsissima organizzazione delle industrie in tutti i campi, dal settore agricolo a quello manifatturiero, gli investimenti fatti vennero dispersi e a ciò seguì un aumento della domanda e dell’offerta che, non potendo essere soddisfatto, portò all’aumento generalizzato dei prezzi. La debole e male organizzata economia causarono un forte incremento del debito pubblico, tanto da essere dichiarata la bancarotta per ben tre volte.
Conflitti e rivolte nell'impero
In politica estera ed interna, i molteplici scontri nel Mediterraneo, la guerra contro l’Impero Ottomano, la persecuzione dei moriscos, l’unificazione della penisola iberica e le accese e
agguerrite rivolte nei Paesi Bassi contribuirono a danneggiare ancora di più la già drammatica situazione economico-politica dell’Impero.
Crescita economica inglese
D’altro canto, l’Inghilterra di Elisabetta I affronterà un periodo di crescita favorito dalla efficientissima macchina amministrativa inglese. Grazie all’aiuto dei suoi consiglieri, in particolare Thomas Gresham, Elisabetta I intraprese una politica di modernizzazione dell’apparato politico e produttivo.
In ambito politico rafforzò il potere della monarchia radunando la nobiltà a corte e ponendola ai suoi ordini.
Riforme economiche e commerciali
Le riforme apportate in campo economico riguardavano la raffinazione dei prodotti manifatturieri, specialmente la lavorazione della lana, il rapido sviluppo dell’industria del ferro e le nascenti attività dell’industria del vetro, degli orologi e della seta. Per quanto riguarda l’agricoltura, i grandi campi coltivati lasciarono spazio ai pascoli per l’allevamento di ovini.
Importante per lo sviluppo economico del Regno la conquista delle rotte oceaniche e la fondazione delle compagnie commerciali che favorirono gli scambi commerciali e le trattative con altri Paesi: Compagnia della Moscovia (1555), Compagnia del Levante (1584) e la Compagnia delle Indie orientali (1600).
Potenza militare e battaglie navali
Sia l’Impero spagnolo che il Regno inglese erano due delle principali potenze militari europee. I loro eserciti e flotte intrapresero battaglie durante i regni di Filippo II e Elisabetta I, ma è evidente che durante questo periodo la potenza spagnola è quella più attiva militarmente. Infatti Filippo II dovette affrontare e contrastare la pirateria nel Mediterraneo, da quando nel 1565 i Turchi avevano esteso la propria egemonia su Ceuta e Malta. La flotta spagnola contrastò la pirateria musulmana ( i pirati barbareschi), la pirateria cristiana e prese parte alla battaglia di Lepanto che si concluse con la sconfitta della flotta del sultano.
La battaglia dell'Invincibile Armata
Il regno di Elisabetta I è caratterizzato da un periodo di pace, che giungerà a termine con il conflitto navale tra anglosassoni e Spagnoli scoppiato a causa della morte per decapitazione su suolo inglese di Maria Stuart.
Le navi che presero parte allo scontro furono numerosissime, da una parte la flotta spagnola, soprannominata l’Invincibile Armata, composta da 130 navi, 60.000 uomini (di cui 30.000 provenienti dai Paesi Bassi e comandati da Alessandro Farnese), 2.400 pezzi di artiglieria; mentre dall’altra 200 navi inglesi ( tra cui l’ammiraglia della flotta e la nave di sir Drake) che attendeva nella Manica.
Il 30 luglio 1588 fu sferrato il primo attacco da parte della flotta inglese. La battaglia si protrasse fino alla metà del mese di settembre dello stesso anno, quando una serie di tempeste segnarono la fine della spedizione di Filippo II.
Questa è stata una delle più importanti battaglie navali della storia che vide come vincitori gli Inglesi e come sconfitti gli Spagnoli. La vittoria inglese è dovuta soprattutto all’utilizzo di navi più agili, veloci e dotati di artiglieria a lungo raggio rispetto ai grandi galeoni spagnoli, più lenti, difficilmente manovrabili e armati con pezzi di artiglieria a corto raggio, adeguati per combattimenti in un mare chiuso.
Confronto tra Filippo II ed Elisabetta I
Valutando il modus operandi di Filippo II ed Elisabetta I e le loro decisioni in ambito politico, economico e militare, si deve riconoscere il grande sviluppo tecnologico, politico e commerciale avvenuto nel Regno inglese grazie ad una efficiente amministrazione e accentramento del potere monarchico, cosa non avvenuta nella penisola iberica. Elisabetta I ha dimostrato di saper governare e amministrare con audacia e intelligenza, favorendo sempre il benessere del proprio Regno.
D’altro canto vi è Filippo II, la quale politica ha condotto l’Impero spagnolo in un periodo di corruzione, povertà e conflitto. L’utilizzo inappropriato e svantaggioso delle risorse economiche fornite dalle Americhe e l’incompetenza di Filippo II hanno danneggiato l’economia in tutti i suoi settori.
Conclusioni sul regno di Elisabetta I
In conclusione, l’operato e le decisioni di Elisabetta I la rendono un esempio di reggente moderato, efficiente e di spiccata lungimiranza.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali differenze tra Filippo II ed Elisabetta I in termini di gestione del potere?
- Come affrontarono Filippo II ed Elisabetta I le questioni religiose nei loro regni?
- Quali furono le principali sfide economiche affrontate da Filippo II?
- In che modo Elisabetta I contribuì allo sviluppo economico dell'Inghilterra?
- Quali furono le conseguenze della battaglia navale tra l'Inghilterra e la Spagna durante il regno di Elisabetta I?
Filippo II era noto per il suo approccio cauto e riflessivo, mentre Elisabetta I governava con audacia e intelligenza, favorendo lo sviluppo del suo regno attraverso un'efficiente amministrazione e accentramento del potere monarchico.
Filippo II impose il Cattolicesimo come religione imperiale e represse duramente le rivolte protestanti, mentre Elisabetta I orientò l'Inghilterra verso un cristianesimo protestante, cercando di evitare conflitti religiosi interni.
Filippo II affrontò una cattiva organizzazione economica, con investimenti dispersi e un aumento del debito pubblico, portando l'Impero spagnolo alla bancarotta più volte.
Elisabetta I modernizzò l'apparato politico e produttivo, promuovendo la lavorazione della lana, lo sviluppo dell'industria del ferro e la fondazione di compagnie commerciali che favorirono gli scambi internazionali.
La battaglia navale vide la vittoria degli Inglesi grazie all'uso di navi più agili e veloci, segnando una sconfitta significativa per la Spagna e dimostrando la superiorità militare inglese.