Concetti Chiave
- Nel Duecento, circa l'80% delle città italiane sperimentò regimi personali, con una particolare diffusione nel nord Italia.
- Alcune città come Bologna, Pisa, Firenze, Siena e Lucca erano guidate dal Popolo, ma il potere rimase instabile.
- Genova rappresenta un caso interessante con un regime dualistico tra le famiglie Spinola e Doria, culminato nella vittoria contro Pisa nella battaglia della Meloria del 1284.
- Enrico Scrovegni, mercante del primo Trecento, usò l'arte per promuovere il consenso politico, commissionando opere di Giotto e Giovanni Pisano nella Cappella degli Scrovegni.
- La Cappella degli Scrovegni esalta la ricchezza come virtù positiva attraverso immagini che contrappongono le virtù civiche all'ingiustizia e alla tirannia.
Regimi personali nel Duecento
L’80% delle città italiane del Duecento sperimentò regimi personali, in particolare nel settentrione. Le città nelle quali il Popolo guidava il governo erano in minoranza ma se ne contava di importanti, tra queste Bologna, Pisa, Firenze, Siena, Lucca, il potere rimase comunque instabile. Interessante l’esempio di Genova, che dopo il regime di Popolo legato a Boccanegra e terminato nel 1262, nel 1270 venne stabilito un regime dualistico sempre legato al Popolo ma anche a due famiglie avversarie, i Spinola e i Doria, che insieme riuscirono nel 1284, nella famosa battaglia della Meloria a sconfiggere la grande nemica Pisa, da quel momento in crisi e legata a continui colpi di stato signorili.
Ambizioni di Enrico Scrovegni
Le ambizioni di Enrico Scrovegni (primo ‘300).
Famiglia di origine mercantile basò la sua politica sul consenso attraverso le immagini (famosa la Cappella degli Scrovegni), fece erigere infatti una chiesa intitolata a Santa Maria della Carità, con dipinti di Giotto e sculture di Giovanni Pisano, con lo scopo di esaltare la ricchezza come bene positivo e caritatevole. L’impresa fu possibile grazie all’immenso denaro e all’appoggio di Benedetto XI. Il ciclo di affreschi è molto importante per capirne la politica, l’immagine positiva delle virtù del buon cittadino (prudenza, fortezza, temperanza, fede, carità, giustizia) in contrapposizione con l’Ingiustizia, nell’immagine evocata la figura di un tiranno, probabilmente Ezzelino da Romano, che non abita in città ma è posta sullo sfondo, insieme ad un castello merlato.
Le signorie cittadine in Italia, Zorzi