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Concetti Chiave

  • Nel Medioevo, solo poche classi come monaci e nobili erano istruite, mentre la maggior parte della popolazione rimaneva analfabeta.
  • La nascita dei Comuni portò alla necessità di un'istruzione per il commercio e il governo, favorendo la creazione di scuole pubbliche e università.
  • La borghesia, composta da mercanti e banchieri, contribuì all'organizzazione di scuole per l'istruzione e la formazione professionale.
  • Le università medievali ebbero origine nel XIII secolo, tra cui le rinomate di Salerno, Parigi e Bologna per medicina, teologia e diritto.
  • Le lingue volgari, derivate dal latino e arricchite da influenze straniere, iniziarono a diffondersi, con il toscano che divenne la lingua letteraria grazie a Dante Alighieri.

Indice

  1. Istruzione nel Medioevo
  2. Nascita delle università
  3. Evoluzione della lingua
  4. Diffusione delle lingue volgari

Istruzione nel Medioevo

Nel Medioevo solo i monaci, i sacerdoti e alcuni nobili erano istruiti. Il resto della popolazione, invece, non riceveva nessun tipo di educazione. Questa situazione cambiò radicalmente all’interno del Comune, dove per operare nel commercio o nel governo della città occorreva avere un’istruzione. Il mercante vedeva aumentare le sue ricchezze solo s sapeva amministrare bene il suo denaro, ma per far questo doveva saper leggere e scrivere, conoscere la contabilità e le tecniche di registrazione delle merci.

Nascita delle università

Per soddisfare queste esigenze, il nuovo ceto sociale della borghesia, formato da banchieri e mercanti, organizzò delle scuole pubbliche, dove si poteva ricevere un’istruzione e imparare i diversi mestieri. Occorreva inoltre preparare i notai, gli esperti di diritto, i medici. Per questo nelle città del XIII secolo nacquero le università. Le prime furono quella di medicina a Salerno, quella di teologia a Parigi e quella di diritto a Bologna.

Evoluzione della lingua

Nel periodo feudale, la lingua ufficiale, cioè il latino, era studiato solamente nelle scuole ecclesiastiche. La maggior parte della popolazione non sapeva né leggerlo né parlarlo in modo corretto, ma utilizzava una specie di dialetto composto da parole e frasi latine pronunciate differentemente nelle varie regioni italiane. In seguito alle invasioni barbariche e ai contatti con Arabi e Bizantini, nella lingua parlata dal popolo furono introdotti termini di provenienza straniera. Il latino, parlato oramai da poche persone, perse importanza.

Diffusione delle lingue volgari

Intorno all’anno Mille cominciarono quindi a diffondersi le lingue neolatine , derivate dai modi diversi di parlare il latino nelle varie regioni e arricchite da molte parole di origine straniera. Queste nuove lingue furono chiamate anche volgari, perché erano parlate dal popolo. Poeti e scrittori cominciarono a sentire il desiderio di scrivere poesie e racconti nella nuova lingua volgare, anziché in latino. Dan Alighieri scrisse in volgare fiorentino la Divina Commedia, un lungo poema considerato l’opera massima della nostra letteratura: per questo Dante è ritenuto il padre della lingua italiana. Il toscano divenne la lingua letteraria italiana.

Domande da interrogazione

  1. Quali cambiamenti hanno portato alla diffusione dell'istruzione nel Medioevo?
  2. Nel Medioevo, l'istruzione era limitata a monaci, sacerdoti e alcuni nobili. Tuttavia, con lo sviluppo dei Comuni, l'istruzione divenne necessaria per il commercio e il governo, portando alla creazione di scuole pubbliche e università per soddisfare queste esigenze.

  3. Come si è evoluta la lingua parlata durante il Medioevo?
  4. Durante il Medioevo, il latino era la lingua ufficiale, ma la maggior parte della popolazione parlava dialetti locali. Con le invasioni barbariche e i contatti con altre culture, la lingua si arricchì di termini stranieri, portando alla nascita delle lingue neolatine o volgari.

  5. Qual è stato il contributo di Dante Alighieri alla lingua italiana?
  6. Dante Alighieri contribuì alla lingua italiana scrivendo la Divina Commedia in volgare fiorentino, rendendo il toscano la lingua letteraria italiana e guadagnandosi il titolo di padre della lingua italiana.

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