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Concetti Chiave

  • Nel Trecento, Cola di Rienzo cercò di restaurare l'antico splendore di Roma, proponendosi come tribuno del popolo per riportare ordine e pace.
  • Il progetto di Cola di Rienzo prevedeva la creazione di un parlamento nazionale italico per designare l'imperatore, ma fallì a causa dell'opposizione dei nobili e della scomunica papale.
  • Nel processo di trasformazione politica, molte città italiane passarono dai comuni alle signorie, con il potere concentrato nelle mani di un singolo signore.
  • I signori, spesso capi vittoriosi di fazioni o nobili esperti in guerra, trasformarono le repubbliche cittadine in monarchie, con i cittadini ridotti a sudditi.
  • Gian Galeazzo Visconti fu uno dei primi a trasformare il suo dominio in principato, ottenendo il titolo di duca nel 1395, seguito da altre famiglie italiane come i Gonzaga e gli Este.

Indice

  1. La rivoluzione politica del Trecento
  2. Il fallimento di Cola di Rienzo
  3. La trasformazione dei comuni in signorie

La rivoluzione politica del Trecento

Nel Trecento ci fu una grande rivoluzione politica. La lontananza del pontefice da Roma rischiò di costare al papato il controllo della Città Santa, poiché Nicolò di Lorenzo, Cola di Rienzo, si propose di riportare Roma al suo antico splendore.

Il fallimento di Cola di Rienzo

Nel maggio del 1347, Cola si fece nominare tribuno del popolo; egli voleva riportare ordine e pace perché a Roma le grandi famiglie nobiliari si combattevano, e ognuna di esse cercava di sfruttare a proprio vantaggio il vuoto lasciato dalla lontananza del pontefice. Cola desiderava che tutti i popoli riacquistassero la pace e si pose il problema della restaurazione del potere imperiale e della designazione del monarca supremo, quindi creò un parlamento nazionale italico che designasse l'imperatore, ma il suo piano fallì: i nobili si opposero alla riduzione del loro potere e il papa lo scomunicò; fu scacciato dalla città. Rientrò a Roma nel 1354, dove venne ucciso dalla folla romana, perché temevano potesse diventare un tiranno.

La trasformazione dei comuni in signorie

In Italia lo sviluppo dei comuni aveva accentuato i conflitti interni tra le varie fazioni, e per riportare la pace il governo delle città fu affidato a un signore (capo vittorioso di una fazione o un nobile esperto in guerra); così molti comuni si trasformarono in signorie, cioè stati governati da una figura che deteneva tutto il potere e non rispondeva più alle sue azioni di fronte all'assemblea dei cittadini. I cittadini si erano trasformati in sudditi e la repubblica in monarchia dato che il signore deteneva tutto il potere. Nel 1395 Gian Galeazzo Visconti si fece conferire dall'imperatore tedesco il titolo di duca, in tal modo cessava di essere semplicemente il signore di Milano, ma ne diveniva il principe; il suo dominio si trasformò così da signoria a principato. Molti altri italiani lo imitarono, i Gonzaga a Mantova, Este a Modena e a Ferrara, i Montefeltro a Urbino.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale di Cola di Rienzo nel Trecento?
  2. Cola di Rienzo voleva riportare Roma al suo antico splendore, ristabilendo ordine e pace tra le famiglie nobiliari e restaurando il potere imperiale.

  3. Perché il progetto di Cola di Rienzo fallì?
  4. Il progetto fallì perché i nobili si opposero alla riduzione del loro potere e il papa lo scomunicò, portando alla sua cacciata e successiva uccisione.

  5. Come avvenne il passaggio dai comuni alle signorie in Italia?
  6. Il passaggio avvenne quando i conflitti interni portarono a affidare il governo delle città a un signore, trasformando i comuni in stati governati da una figura con potere assoluto, come nel caso di Gian Galeazzo Visconti a Milano.

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