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Concetti Chiave

  • Cola di Rienzo, nato da una famiglia umile a Roma, riceve un'educazione eccellente che include la lettura diretta di classici e poeti romani.
  • Lavora come notaio a Roma, mostrando carisma e capacità di attrarre consenso, e incontra Petrarca ad Avignone.
  • Nel 1244 torna a Roma con un progetto politico per rimuovere i baroni e ripristinare il modello della Roma repubblicana, opponendosi alla feudalità.
  • Conquista il supporto del partito popolare, composto da mercanti e artigiani, sviluppando una coscienza di classe tra la popolazione.
  • Il suo programma politico, presentato nel 1347, mira a smantellare il potere baronale, ma il suo governo dura solo 7 mesi, culminando nella sua cattura e morte nel 1354.

Indice

  1. Confronto tra Brancaleone e Cola
  2. Educazione e carriera di Cola
  3. Progetto politico di Cola
  4. Caduta di Cola di Rienzo

Confronto tra Brancaleone e Cola

Mentre Brancaleone è un personaggio inscrivibile in un certo modello, proveniente da una famiglia bolognese agiata ed importante, Cola di Rienzo è un personaggio completamente diverso, fin dalla nascita.

Educazione e carriera di Cola

Come narratoci dall’Anonimo romano, una fonte trecentesca coeva a Cola, nasce da una umile famiglia romana (padre taverniere e madre lavandaia) ma riceve un’ottima educazione (diretta lettura di classici e poeti romani, corsi di grammatica, retorica e capacità a versificare) probabilmente perché si rivela un giovane talentuoso. A Roma svolge il lavoro di notaio; dimostra carisma e capacità di attrarre attenzione e consenso, ad Avignone conosce e frequenta Petrarca.

Progetto politico di Cola

Nel 1244 torna a Roma con il progetto politico di scalzare completamente i baroni, ceto a lui del tutto estraneo e dal quale la parte di popolazione che si sente di rappresentare è stata danneggiata; ma voleva anche riprendere il modello della Roma repubblicana per eliminare ogni forma di feudalità che ancora caratterizzava i meccanismi pubblici della vita romana. Il suo progetto è appoggiato da tutto il partito popolare (popolo minuto, mercanti, artigiani), che Cola, da ottimo oratore, convince cercando di fargli capire i reali interessi, cioè sviluppando una sorta di “coscienza di classe”. Maire Vigueur lo inserisce fra gli esempi di progettualità perché una volta preso il potere nel 1347, spartito con il vicario del papa, Cola espone alla popolazione il suo programma politico organizzato in quindici punti, che prevedono lo smantellamento del potere baronale (eliminare le fortezze, rinunciare a farsi giustizia da sé, ai giuramenti vassallatici, al titolo di dominus e alle insegne nobiliari, riforma dell’esercito cittadino in forma popolare).

Caduta di Cola di Rienzo

Il progetto, però, dura appena 7 mesi; dopo la cattura e la condanna agli inizi del 1348, Cola si riprende ma, tornato a Roma, viene catturato ed ucciso dai Romani nel 1354. La sua caduta in disgrazia è espressa molto chiaramente nella descrizione fatta dall’Anonimo.

Bibliografia:

Progetti di trasformazione della società nei regimi di Popolo, Jean-Claude Marie Vigueur

Domande da interrogazione

  1. Chi era Cola di Rienzo e quale era il suo progetto politico?
  2. Cola di Rienzo era un notaio romano di umili origini che, dopo aver ricevuto un'ottima educazione, cercò di scalzare i baroni e ripristinare il modello della Roma repubblicana. Il suo progetto politico, sostenuto dal partito popolare, mirava a smantellare il potere baronale e riformare la società romana.

  3. Quali furono i principali punti del programma politico di Cola di Rienzo?
  4. Il programma politico di Cola di Rienzo, esposto nel 1347, includeva quindici punti che prevedevano l'eliminazione delle fortezze baronali, la rinuncia ai giuramenti vassallatici, la riforma dell'esercito cittadino in forma popolare e l'abolizione dei titoli nobiliari.

  5. Qual è stato l'esito del progetto politico di Cola di Rienzo?
  6. Il progetto politico di Cola di Rienzo durò solo sette mesi. Dopo essere stato catturato e condannato nel 1348, tornò a Roma ma fu nuovamente catturato e ucciso dai Romani nel 1354, segnando la sua caduta in disgrazia.

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