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Concetti Chiave

  • I contadini medievali preferivano utilizzare i buoi anziché i cavalli per l'aratura, a causa dei costi superiori e della difficoltà di reperire l'avena per i cavalli.
  • Il collare rigido, introdotto intorno all'anno Mille, migliorò le prestazioni degli animali da tiro, prevenendo il soffocamento e permettendo un lavoro più efficiente.
  • L'aratro pesante in ferro, dotato di coltro e versoio, sostituì quello in legno, permettendo una lavorazione del terreno più profonda e una resa agricola migliore.
  • Oltre agli aratri, altri strumenti in ferro come falci e ferri per zoccoli divennero comuni, con i fabbri locali che soddisfacevano la crescente domanda.
  • I mulini ad acqua e a vento sfruttavano energia gratuita per vari scopi, ma i loro costi di costruzione elevati li rendevano accessibili solo ai proprietari più ricchi, che li affittavano ai contadini.

Indice

  1. Preferenze dei contadini medievali
  2. Innovazioni nel giogo e aratro
  3. Diffusione di strumenti in ferro
  4. Utilizzo e diffusione del mulino

Preferenze dei contadini medievali

Nel lavoro dei campi generalmente i contadini dell'epoca medievale preferivano il bue al cavallo perché, pur avendo migliori capacità, il cavallo era più costoso e l'avena di cui si nutriva era più difficile da reperire dell'erba dei pascoli.

Innovazioni nel giogo e aratro

Gli animali da tiro erano usati con un giogo, formato da una fascia che girava intorno al collo e alla pancia dell'animale al quale veniva collegato l'aratro per solcare il terreno.

In questo modo, però, quando l'animale tirava, si strozzava e respirava male, perciò riduceva la sua forza e rendeva meno. Intorno al Mille si diffuse il collare rigido che si appoggiava sulle spalle dell'animale e non gli impediva di respirare anche quando era sotto sforzo.

Questa innovazione migliorò le prestazioni degli animali e rese ancor più efficace l'introduzione di un nuovo tipo di aratro: il cosiddetto aratro pesante che sostituiva l'aratro in legno, meno resistente. Il nuovo aratro era in ferro e veniva montato su ruote che ne rendevano più agevole il traino. Era dotato, oltre che dal vomere, di un coltro cioè di una lama che tagliava la terra andando in profondità, e di un versoio ossia uno strumento che rovesciava la zolla. Scavando in profondità le zolle, i semi potevano penetrare meglio nel terreno e dare una resa migliore.

Diffusione di strumenti in ferro

Oltre all'aratro, in agricoltura si diffusero anche altri strumenti in ferro, come la falce per tagliare il grano o i ferri per gli zoccoli degli animali che li rendevano più stabili nel traino. La presenza di fabbri presso i villaggi nelle campagne serviva proprio a soddisfare la crescente domanda dei contadini.

Utilizzo e diffusione del mulino

A queste innovazioni, si aggiunse la diffusione del mulino ad acqua o a vento. Già i Romani conoscevano il mulino, ma fu in questo periodo che se ne capirono fino in fondo tutte le possibilità d'impiego. Con il mulino infatti si poteva macinare il grano, frantumare le olive, miscelare la birra, azionare i mantici per fondere i metalli, far girare le pompe per prosciugare i terreni. Il mulino utilizzava un'energia che non costava nulla, l'acqua dei fiumi, ma i costi per la costruzione erano piuttosto alti e solo i proprietari più ricchi potevano permetterselo. Per questo chi possedeva un mulino lo affittava ai contadini per trarne guadagno: gli stessi signori sovente obbligavano con la forza i contadini a usare il loro mulino dietro pagamento di canone.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le principali innovazioni agricole introdotte nel Medioevo?
  2. Le principali innovazioni agricole includevano il collare rigido per gli animali da tiro, l'aratro pesante in ferro, e la diffusione del mulino ad acqua o a vento.

  3. Perché i contadini medievali preferivano usare i buoi invece dei cavalli?
  4. I contadini preferivano i buoi perché, nonostante le migliori capacità del cavallo, quest'ultimo era più costoso e l'avena di cui si nutriva era più difficile da reperire rispetto all'erba dei pascoli.

  5. Qual era il ruolo dei mulini nel contesto agricolo medievale?
  6. I mulini servivano per macinare il grano, frantumare le olive, miscelare la birra, azionare i mantici per fondere i metalli e far girare le pompe per prosciugare i terreni, utilizzando l'energia gratuita dell'acqua dei fiumi.

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