Fabrizio Del Dongo
Genius
7 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Marco Polo accompagnò suo padre e zio in un lungo viaggio attraverso l'Asia centrale, arrivando a Pechino nel 1275 e rimanendo in Cina per sedici anni, al servizio di Kubilay Khan.
  • La famiglia Polo, originaria della Dalmazia e stabilitasi a Venezia, trasformò un viaggio commerciale in un'epica avventura fino alla corte del Gran Khan, inaugurando la loro vocazione esplorativa.
  • Il "Libro delle Meraviglie del Mondo" di Marco Polo, dettato durante la sua prigionia a Genova, offre una dettagliata descrizione geografica ed etnica della Cina mongola, suscitando l'immaginazione europea.
  • Il racconto di Marco Polo evidenzia l'organizzazione amministrativa della Cina, il sistema postale, le opere pubbliche e l'uso della carta moneta, alimentando i miti delle sue ricchezze.
  • Il manoscritto originale del "Libro delle Meraviglie del Mondo" è andato perduto, ma la sua fama portò a numerose traduzioni e edizioni, influenzando le esplorazioni future come quelle di Vasco de Gama e Colombo.

Indice

  1. L'inizio del viaggio di Marco Polo
  2. La famiglia Polo e le loro esplorazioni
  3. Il viaggio attraverso l'Asia centrale
  4. L'incontro con il Gran Khan
  5. Il ritorno a Venezia e la prigionia
  6. Il Libro delle Meraviglie del Mondo
  7. La diffusione del manoscritto

L'inizio del viaggio di Marco Polo

Nel 1271, accompagnando suo padre e suo zio, mercanti a Venezia, Marco Polo prese la strada di Pechino attraverso l'Asia centrale e arrivò nel 1275 a Chengdu, residenza dell'imperatore Kubilay Khan.

Quest'ultimo, avendogli affidato diverse missioni, percorse il paese per sedici anni. Ritornato a Venezia 14 anni dopo, scrisse il racconto del suo viaggio nel Libro delle Meraviglie del Mondo (detto anche Il Milione), una straordinaria descrizione della Cina mongola.

La famiglia Polo e le loro esplorazioni

Di origine dalmata, i Polo si stabiliscono a Venezia all'inizio dell'XI secolo, dove diventano ricchi commercianti. Il padre di Marco, Niccolò, e suo zio, Matteo, inaugurarono la vocazione esplorativa della famiglia, poiché trasformarono un viaggio commerciale in un immenso viaggio che li portò a Bukara, poi a Khanbalik (oggi Pechino), dove il Gran Khan, curiosi di vedere i “latini”, li aveva invitati. Partiti nel 1255, ritornarono nel 1269, con un messaggio di Kubilay Khan, nipote di Gengis Khan, per il papa: il capo dei cristiani fu gentilmente invitato a inviare altri visitatori in Cina.

Il viaggio attraverso l'Asia centrale

Dal 1271, i due fratelli partirono con Marco. La storia di Marco Polo inizia a Lajazzo, in Cilicia, nel Mediterraneo orientale. Attraverso l'Armenia, i viaggiatori raggiungono le regioni dell'attuale Georgia, poi il Golfo Persico. Dirigendosi a nord, attraversano la Persia e, tornando sull'antica via della Via della Seta, si inoltrano nelle montagne dell'Asia centrale. La traversata del Pamir li conduce a Kachgar, poi a Yarkand e Khotan. Dopo i deserti, raggiungono la prima città veramente cinese (Ganzhou): è il primo contatto di Marco Polo con la civiltà dell'estremo oriente e con una religione quasi sconosciuta, il buddismo. I Polo si fermano per un anno intero a Ganzhou, dove gli affari sono molto redditizi.

L'incontro con il Gran Khan

Il viaggio riprende nel 1275, quando il Gran Khan invia una scorta per portare i visitatori alla sua residenza estiva a Shangdu, a nord-est della capitale. Il sovrano, che apprezza l'intelligenza di Marco, lo prende sotto la sua protezione. Gli affida, così, diverse missioni – in particolare quella di amministratore fiscale – che lo portano in tutto il Paese. Marco rimane così sedici anni al servizio del Gran Khan.

Il ritorno a Venezia e la prigionia

Ma il desiderio di tornare a Venezia finalmente si fa sentire. Kubilay finisce per accettare di separarsi dai tre “latini”. Affida loro un'ultima missione nel 1292: scortare una principessa destinata a sposare un khan di Persia. Attraverso lo stretto di Malacca, i Veneziani raggiungono Ceylon, poi la costa occidentale del Deccan. Compiuta la loro missione a Hormuz, in Persia, arrivano poi via terra a Trebisonda, sul Mar Nero, infine a Costantinopoli e a Venezia (1295).

Il Libro delle Meraviglie del Mondo

Nel 1296, Marco Polo fu fatto prigioniero durante una battaglia navale tra Genova e Venezia. Trasportato a Genova, vi fu imprigionato. Fu lì che nel 1298 dettò, in francese, i suoi ricordi al compagno di sventura, il trovatore Rustico di Pisa. Quando fu pubblicato, il Libro delle Meraviglie del Mondo era molto più di un semplice diario di viaggio. Era un quadro geografico, etnico ed economico della Cina al culmine della dinastia mongola, un repertorio delle sue credenze, dei suoi riti e delle sue istituzioni, un'antologia di favole sul suo passato leggendario, una cronaca di sedici anni della sua attività politica. Ciò che colpisce di più il veneziano, oltre alla magnificenza della capitale, sono l'organizzazione amministrativa dell'immenso paese, l'impareggiabile sistema postale, le realizzazioni delle opere pubbliche (strade, ponti e canali), quelle dell'artigianato – in particolare il lavoro della seta –, l'uso, infine, della carta moneta.

Il Libro delle Meraviglie del Mondo avrà un ruolo considerevole nello sviluppo dei miti relativi alle ricchezze della Cina e dei paesi vicini. Segnerà profondamente l'immaginazione europea. Da questo libro nascono infatti tutte le grandi scoperte dei tempi moderni: le spedizioni di Vasco de Gama e Cristoforo Colombo saranno intraprese solo per partire alla conquista dei favolosi tesori che esso svela, aggirando l'ostacolo musulmano che si oppone alla penetrazione occidentale in Cina.

Liberato nel 1299, Marco Polo trascorse il resto della sua vita nella sua città natale, dove riprese a pieno titolo il suo posto nel mondo dei mercanti veneziani. Morì l'8 gennaio 1324, a quasi 70 anni.

La diffusione del manoscritto

Scritto da Rustico di Pisa in un francese misto a veneziano, il manoscritto originale del Libro delle Meraviglie del Mondo è andato perduto, ma il successo del racconto fu tale che fu subito trascritto nella maggior parte delle lingue romanze e in latino. Conosciamo 143 manoscritti: il più notevole è il manoscritto franco-italiano della Biblioteca Nazionale di Francia e risale agli inizi XIV secolo. Abbiamo, poi, la versione latina di Fra Pipino del 1320), il Libro delle meraviglie del mondo del duca Jean de Berry del 1400) e la versione italiana detta “da Ramusio” del 1559.

Il ritrovamento a Milano di un manoscritto del 1795 – copia di una copia latina del 1470 ritrovata poi a Toledo – dette origine a tre notevoli edizioni, stabilite in italiano da Luigi Fascolo Benedetto (Firenze, 1928, e Torino, 1962), in inglese di Arthur Christopher Moule e Paul Pelliot (Londra, 1938) e in francese di Louis Hambis (Parigi, 1955).

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del viaggio di Marco Polo in Cina?
  2. Il viaggio di Marco Polo in Cina, iniziato nel 1271, è significativo perché ha portato a una dettagliata descrizione della Cina mongola nel suo libro "Il Milione", influenzando profondamente l'immaginazione europea e stimolando le esplorazioni future.

  3. Come si è sviluppata la vocazione esplorativa della famiglia Polo?
  4. La vocazione esplorativa della famiglia Polo è iniziata con Niccolò e Matteo Polo, che trasformarono un viaggio commerciale in un lungo viaggio verso la Cina, invitati dal Gran Khan, e successivamente coinvolsero Marco Polo nel loro viaggio del 1271.

  5. Quali furono le esperienze di Marco Polo durante il suo soggiorno in Cina?
  6. Durante il suo soggiorno in Cina, Marco Polo servì il Gran Khan per sedici anni, svolgendo diverse missioni, tra cui quella di amministratore fiscale, e viaggiando in tutto il paese, apprezzando l'organizzazione amministrativa e le innovazioni cinesi.

  7. Qual è l'importanza del "Libro delle Meraviglie del Mondo"?
  8. Il "Libro delle Meraviglie del Mondo" è importante perché offre un quadro dettagliato della Cina mongola, influenzando le percezioni europee e stimolando le esplorazioni di Vasco de Gama e Cristoforo Colombo alla ricerca delle ricchezze descritte nel libro.

  9. Come è stato preservato e diffuso il racconto di Marco Polo?
  10. Il racconto di Marco Polo è stato preservato e diffuso attraverso numerosi manoscritti trascritti in diverse lingue romanze e in latino, con 143 manoscritti conosciuti, tra cui notevoli edizioni in francese, italiano e inglese.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Fabrizio Del Dongo di Mauro_105

URGENTE (321112)

Fabrizio Del Dongo di Lud_

domandina

Fabrizio Del Dongo di Samantha Petrosino