Concetti Chiave
- L'epidemia di peste iniziata nel 542 colpì duramente l'Impero bizantino, causando la morte di trecentomila cittadini solo a Costantinopoli.
- Il contagio si diffuse rapidamente dall'Egitto attraverso il Medio Oriente, raggiungendo poi Costantinopoli, Asia Minore, Persia, Sicilia e Italia.
- Lo storico Procopio di Cesarea documentò l'epidemia mentre seguiva l'esercito di Belisario, fornendo una preziosa testimonianza oculare.
- I medici dell'epoca non riuscivano a spiegare il contagio, che non avveniva tramite il contatto fisico, e i malati guariti diventavano immuni.
- Una seconda epidemia colpì Costantinopoli nel 558, causando meno danni ma aggravando le condizioni economiche già critiche in molte regioni.
Indice
L'inizio dell'epidemia
In concomitanza con lo svolgimento della Guerra gotica, nel 542 ebbe inizio un’epidemia di peste che si abbatté sull’Impero bizantino, provocando la morte, solo a Costantinopoli, di trecentomila cittadini. Le prime vittime si riscontrarono nei territori occidentali dell’Egitto: da lì il contagio si spinse fino ad Alessandria e fino alla regione del Delta, raggiungendo poi le regioni mediorientale (Palestina e Siria).
Diffusione e impatto a Costantinopoli
Nella primavera del 543 la peste arrivò a Costantinopoli, dove infuriò per quattro mesi, provocando, nella sua fase più violenta, la morte di diecimila persone al giorno; nei mesi successivi l’epidemia si diffuse verso l’interno (Asia Minore e Regno di Persia), raggiungendo poi, attraverso il mare, la Sicilia e l’Italia.
Procopio di Cesarea e la peste
Il testimone oculare che si ha lasciato una descrizione accurata della pestilenza è lo storico Procopio di Cesarea, che nel 543 si trovava al seguito dell’esercito di Belisario.
Il contagio apparentemente non avveniva attraverso il contatto fisico con le persone malate o con i cadaveri; coloro che erano stati malati e che erano riusciti a guarire ne diventavano immuni. I medici, in ogni caso, non sapevano che fare; i malati che, secondo loro, sarebbero morti, spesso si salvavano miracolosamente, quelli che invece erano ritenuti fuori pericolo morivano a volte subito dopo; ogni rimedio poteva risultare efficace per alcuni, ma letale per altri.
Seconda epidemia e conseguenze economiche
Nel 558 Costantinopoli subì una seconda epidemia di peste, che tuttavia fece danni molto minori e, curiosamente, colpì più gli uomini che le donne. La situazione andò progressivamente, ma soprattutto in regioni già provate dalla crisi economica la peste determinò un ulteriore aggravamento delle condizioni di vita della popolazione e un forte impoverimento.
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'origine dell'epidemia di peste che colpì l'Impero bizantino nel 542?
- Come descrive Procopio di Cesarea la diffusione della peste a Costantinopoli?
- Quali furono le conseguenze economiche della seconda epidemia di peste nel 558?
L'epidemia di peste iniziò nei territori occidentali dell'Egitto e si diffuse ad Alessandria e nella regione del Delta, raggiungendo successivamente la Palestina e la Siria.
Procopio di Cesarea, testimone oculare, descrive che la peste non sembrava diffondersi attraverso il contatto fisico e che i guariti diventavano immuni, mentre i medici non riuscivano a prevedere chi sarebbe sopravvissuto o morto.
La seconda epidemia causò un ulteriore aggravamento delle condizioni di vita e un forte impoverimento, specialmente nelle regioni già colpite dalla crisi economica.