Concetti Chiave
- La dottrina dei Catari, influenzata dal bogomilismo, si diffuse nell'XI e XII secolo, radicandosi fortemente in Linguadoca.
- I Catari credevano in un dualismo radicale, separando il Bene dal Male, con il mondo materiale dominato da Satana.
- La Chiesa Catara, priva di sacramenti tradizionali, praticava il "consolamentum" e aveva una gerarchia che distingueva "perfetti" e "credenti".
- La diffusione dell'eresia fu favorita da alcuni nobili del Sud-Ovest francese, mentre la Chiesa cattolica rispose con crociate e l'Inquisizione.
- Le crociate contro gli Albigesi, culminate nel genocidio, durarono oltre 20 anni, segnando profondamente il Sud della Francia.
Indice
La dottrina dei Catari
La repressione del movimenti dei Catari nel XIII secolo ha profondamente segnato la storia del sud della Francia prima (la Linguadoca, soprattutto) che diventa, da allora, comune a quella del regno di Francia.
Le origini della dottrina dei Catari si perdono in un labirinto d’influenze orientali complesse e molto lontane nel tempo. Esse si diffusero in Europa nell’ XI e XII secolo e si impiantarono solidamente nella Linguadoca, intorno al 1160. En 1167 il vescovo Nicetas di Costantinopoli fondò una contro-Chiesa la cui dottrina, cioè il dualismo radicale, si ispirava al bogomilismo, cioè ad una potente setta eretica bulgara. Il Catarismo pone come principio fondamentale la separazione del Bene e del Male: ad un Dio buono, che regna sul mondo spirituale de luce e di bellezza, si oppone il mondo materiale governato da Satana; per questo, l’uomo è uno spirito racchiuso nella materia, a seguito di un’astuzia perpetrata dal maligno. I Catari ossessionati dall’angoscia del male, volevano liberare l’uomo dalla materia per restituirgli la sua purezza divina. Interpretando a loro modo il testo biblico, essi si pongono in contrasto totale con l’ortodossia cristiana, negando, per esempio, la divinità di Cristo che, tuttavia, si sforzano di imitare.
La struttura della Chiesa catara
Questa nuova Chiesa era governata da quattro vescovi: quello di Albi, quello di Tolosa, quello di Carcassonne e quello di Agen, tutte città del Sud-Ovest della Francia. Fra tutti, prevaleva il vescovo di Albi, città da cui è derivato l’aggettivo “albigesi”. Molto più importante era la gerarchia delle vocazioni che distingueva i “perfetti” dai “credenti”. Reagendo alla vita corrotta del clero cattolico, i perfetti doveva condurre una vita austera e il loro ideale ascetico li conduceva a privilegiare la povertà, la castità, la pazienza e l’umiltà. Considerati come uomini di Dio, già riportati alla luce, costituivano l’oggetto di venerazione e di cure da parte dei credenti, cioè dei semplici fedeli.
Il rito del consolamentum
La Chiesa dei Catari non amministrava i sacramenti, ma soltanto il “consolamentum”. Si trattava di un rito necessario per nominare un perfetto o per benedire un credente in punto di morte, necessario per accedere al mondo della luce. Altre usanze liturgiche riunivano i fedeli come le riunioni di preghiera o le confessioni pubbliche. Le convinzioni, le regole di vita e iriti praticati dai Catari urtavano la mentalità cattolica. Il rifiuto dei sacramenti tradizionali del battesimo e del matrimonio, una certa libertà di costumi e di atteggiamento, soprattutto nei confronti del denaro e delle attività commerciali, sollevarono violente polemica.
La diffusione dell'eresia
L’eresia ebbe molto successo nelle città, centri di cultura e di scambi per poi diffondersi nelle campagne Infatti i perfetti appartenevano molto spesso all’ambiente dell’artigianato e dell’attività tessile. Alcuni grandi signori del Sud-Ovest francese proteggevano l’eresia e le donne, non escluse dalla comunità catara, da parte loro fondarono delle comunità di perfetti.
La crociata contro gli Albigesi
Nel 1150, San Bernardo arrivò nella regione di Albi per convertire gli eretici. Visti i risultati insignificanti conseguiti, il 3° concilio del Laterano, convocato nel 1179, decide di ricorrere al braccio secolare. Nel 1204, il papa Innocenzo III invia tre legati pontifici per predicare contro gli Albigesi e persuadere il conte di Tolosa, Raimondo IV a rinunciare a proteggere i catari. Il conte Raimondo IV rifiuta e viene scomunicato. Nel gennaio 1208, uno dei tre legati pontifici viene assassinato e Raimondo IV è accusato dell’assassinio. Questo incidente scatena la 1.a crociata contro gli Albigesi. La cavalleria del Nord della Francia, i signori della Renania, della Frisia della Baviera e dell’Austria costituiscono un esercito anti cataro sotto la guida di Simone di Monfort. La guerra durerà più di 20 anni: nel 1209, 30.000 abitanti di Béziers sono massacrati e poco a poco tutte le fortezze catare cadono, ma l’eresia resiste. Nel 1226 si ha una seconda crociata, con a capo Luigi VIII, re di Francia, che ben presto si trasforma in guerra politica: Bianca di Castiglia annette il territorio corrispondente alla Linguadoca e l’Inquisizione prende la situazione in mano, affidando la repressione in mano ai Domenicani. Assedi, rappresaglie, massacri si succedono uno dopo l’altro sia da parte che dall’altra.
La crociata contro gli Albigesi termina nel 1255 e costituì uno dei più grandi genocidi della storia.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini della dottrina dei Catari?
- Qual era il principio fondamentale del Catarismo?
- Come era strutturata la gerarchia nella Chiesa dei Catari?
- Quali furono le reazioni della Chiesa cattolica al movimento dei Catari?
- Quali furono le conseguenze della crociata contro gli Albigesi?
Le origini della dottrina dei Catari si perdono in un labirinto di influenze orientali complesse e lontane nel tempo, ispirandosi al bogomilismo, una setta eretica bulgara.
Il Catarismo si basava sul dualismo radicale, separando il Bene e il Male, con un Dio buono che regna sul mondo spirituale e Satana che governa il mondo materiale.
La gerarchia distingueva i "perfetti" dai "credenti", con i perfetti che conducevano una vita austera e ascetica, venerati dai credenti.
La Chiesa cattolica reagì con violente polemiche e repressioni, culminando in crociate e l'intervento dell'Inquisizione per estirpare l'eresia.
La crociata contro gli Albigesi portò a massacri e genocidi, con la Linguadoca annessa al regno di Francia e la repressione affidata ai Domenicani.