Concetti Chiave
- L'arrivo dei Longobardi in Italia nel 568 ha spezzato l'unità politica e culturale del paese, diventando oggetto di studio storico per il loro impatto significativo.
- I Longobardi, guidati da re Alboino, erano un gruppo etnico con un mito d'origine che li collegava alla Scandinavia, ma storicamente documentati tra l'Elba e l'Ungheria all'inizio del V secolo.
- Il re longobardo era eletto dai liberi arimanni attraverso l'assemblea chiamata gairethinx, costituendo un potere non sacrale ma basato sul consenso.
- La società longobarda era stratificata: al vertice i liberi arimanni, seguiti dagli aldi con autonomia economica, e infine i servi senza diritti.
- Le famiglie longobarde erano organizzate in fare con funzioni militari, e al loro arrivo in Italia, i ceti dirigenti erano cristiani ariani mentre il popolo manteneva culti germanici.
L'arrivo dei Longobardi
L’avvento dei Longobardi in Italia, che attraversano le Alpi nel 568 e in pochi anni sottraggono importanti territori ai Bizantini, rompe l’unità politica e culturale che segnava l’Italia fin dall’antichità; per la loro particolare struttura sociale e per le modalità con cui fondarono un nuovo regno in Italia sono stati interesse di studio di molti storici.
Origini e migrazioni
Secondo la Storia dei Longobardi di Paolo Diacono, autore dell’VIII secolo, essi giungono in Italia con l’aiuto di guerrieri di altre etnie sotto la guida di re Alboino in un numero stimabile fra i 100 e i 150 mila uomini.
Essi erano una gens con un proprio mito d’origine, cioè una comunità che credeva di avere un’ascendenza comune e di provenire dalla Scandinavia. Tuttavia, sappiamo per certo solo che verso l’inizio del V secolo si erano spostati dalle foci dell’Elba all’odierna Ungheria, zona di confine tra il mondo barbarico e l’impero bizantino, con cui avevano intrapreso rapporti di carattere militare.Struttura sociale e potere
I Longobardi erano un «popolo in armi» guidato da un re e da un’aristocrazia di cavalieri che trovavano fondamento nell’attività della guerra, tanto che il principale simbolo regio era la lancia, l’arma tipica dei cavalieri. Ma il potere del re non aveva quel carattere sacrale che spesso contraddistingueva i sovrani germanici, infatti il suo titolo era elettivo: il re veniva scelto fra gli arimanni (uomini liberi) dal gairethinx, cioè dall’assemblea degli uomini liberi. Nella piramide sociale, sotto di essi stavano gli aldi, limitati da precisi vincoli d’ordine giuridico ma con una propria autonomia, soprattutto economica, quindi c’erano i servi, schiavi privati di ogni diritto a cui veniva affidato il lavoro nei campi e la pastorizia. Le famiglie erano raggruppate in fare, organizzazioni aventi funzioni militari e guidate dai duchi, intermediari tra il re e gli arimanni. Quando giunsero in Italia, i Longobardi erano cristiani ariani nei ceti dirigenti, mentre gran parte del popolo conservava i culti religiosi di tradizione germanica.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine dei Longobardi secondo Paolo Diacono?
- Come era strutturata la società longobarda?
- Qual era la religione dei Longobardi al loro arrivo in Italia?
Secondo Paolo Diacono, i Longobardi giunsero in Italia guidati da re Alboino, provenendo dalla Scandinavia, con un numero stimabile fra i 100 e i 150 mila uomini.
La società longobarda era guidata da un re e un'aristocrazia di cavalieri, con un sistema elettivo per il re scelto dagli arimanni. Sotto di loro c'erano gli aldi e i servi, con le famiglie organizzate in fare guidate dai duchi.
Al loro arrivo in Italia, i ceti dirigenti dei Longobardi erano cristiani ariani, mentre gran parte del popolo seguiva ancora i culti religiosi di tradizione germanica.