Concetti Chiave
- Il primo capitolo si focalizza sull'importanza della storiografia nell'analisi dei paradigmi di libertà comunale e tirannia signorile.
- Ludovico Antonio Muratori rivaluta l'esperienza comunale come simbolo di libertà politica, mentre svaluta la signoria come oppressiva.
- Simonde de Sismondi amplia il concetto, evidenziando una sequenza cronologica in cui le libertà comunali precedono e vengono negate dalle signorie.
- Jakob Burckhardt associa il Rinascimento italiano a un contesto politico negativo, dove la cultura fiorisce nonostante la frammentazione politica.
- Nell'Ottocento, l'unificazione nazionale di Italia e Germania vede nelle libertà comunali le radici delle rispettive nazioni, con focus differenti.
Il primo capitolo è tutto dedicato alla storiografia, perché rispetto a questo tema la posizione tradizionale della storiografia è molto importante e fa capire quanto sia innovativa, in un certo senso, la posizione dell’autore. Zorzi comincia con il chiedersi, a livello storiografico, quando nacque la contrapposizione fra comune = garante di libertà politica e signoria = tirannide. Gli autori che tracciano questa strada, a suo avviso, sono tre:
1.
Indice
Muratori e la rivalutazione comunale
Ludovico Antonio Muratori (metà XVIII secolo) negli Annali d’Italia fa una riflessione sulla storia d’Italia rivalutando molto l’esperienza comunale e, di contro, svalutando quella signorile; pertanto, è con lui che incomincia quell’idea per cui il comune rappresenterebbe un momento di libertà mentre le signorie un momento di oppressione.
2.
Sismondi e la cronologia delle libertà
Simonde de Sismondi, che nell’Ottocento sviluppa e amplia il concetto nella Storia delle Repubbliche italiane, che mostra un’esaltazione dei governi comunali e, al contrario, sminuisce le successive esperienze signorili; qui inizia a sorgere tale distinzione anche a livello cronologico: prima vengono le libertà comunali e poi le signorie, che le negano e nascono dalla crisi dell’esperienza comunale.
3.
Burckhardt e la civiltà del Rinascimento
Jakob Burckhardt, nella sua famosa opera La civiltà del Rinascimento in Italia sostiene che, in Italia, a un certo punto si sviluppa a livello culturale una civiltà molto avanzata, quella del Rinascimento, che però nasce in un contesto politico molto negativo, di frammentazione e mancanza di libertà: è con Burckhardt che nasce questa opposizione, arrivata fino ai nostri giorni, di una cultura, di un’arte e di una letteratura splendida, avanzata, ma inserita in un contesto politico fortemente negativo.
Unificazione nazionale e libertà comunali
Ma andrebbe anche ricordato che l’Ottocento è quel momento storico in cui sia Italia che Germania vivono la propria unificazione nazionale e vedono nell’esperienza delle libertà comunali i primordi della propria nazione, con la differenza che in Italia il riferimento è ai comuni mentre in Germania è all’Impero.
Le signorie cittadine in Italia, Zorzi
Domande da interrogazione
- Qual è la posizione tradizionale della storiografia riguardo alla contrapposizione tra comune e signoria?
- Chi sono gli autori principali che hanno contribuito alla distinzione tra libertà comunale e tirannia signorile?
- Come viene vista l'esperienza delle libertà comunali nel contesto dell'unificazione nazionale dell'Ottocento?
La storiografia tradizionale vede il comune come garante di libertà politica e la signoria come tirannide, una visione iniziata con Ludovico Antonio Muratori e sviluppata da Simonde de Sismondi e Jakob Burckhardt.
Gli autori principali sono Ludovico Antonio Muratori, Simonde de Sismondi e Jakob Burckhardt, che hanno tracciato la strada per la distinzione tra l'esperienza comunale come simbolo di libertà e quella signorile come oppressione.
Nell'Ottocento, l'esperienza delle libertà comunali è vista come i primordi della nazione, con l'Italia che si riferisce ai comuni e la Germania all'Impero, nel contesto delle loro unificazioni nazionali.