Concetti Chiave
- I castelli medievali, derivati dal termine latino "castellum", erano fortificazioni cruciali per la difesa e il controllo territoriale durante il Medioevo, consolidando la supremazia e alimentando il fenomeno dell'incastellamento.
- Il contesto storico del IX e X secolo vedeva l'Europa minacciata da invasioni esterne, spingendo i signori a costruire castelli per proteggere i loro territori da Normanni, Ungari e Saraceni.
- Oltre a funzioni difensive, i castelli di città, come Castel del Monte in Italia, divennero simboli di potere e centri abitati, influenzando anche costruzioni simili in Asia attraverso i contatti medievali.
- La struttura dei castelli medievali includeva elementi come merli, feritoie e camminamenti, progettati per resistere agli assalti e garantire la vigilanza, rispondendo a necessità residenziali e difensive.
- Con l'evoluzione delle armi da fuoco nel tardo Medioevo, i castelli persero importanza militare, trasformandosi in prigioni o residenze prestigiose, riflettendo lo status dei loro proprietari.

Indice
I castelli medievali
Il termine castello deriva dal latino castellum, diminutivo di castrum, ovvero fortificazione che veniva costruita dai romani col fine di controllare strade e ponti.
Solitamente erano fatti in legno e pietra, ed erano fondamentali per la salvaguardia dell'Impero. Oltre che nel periodo romano, i castelli divennero importanti in epoca medievale perché, grazie alla loro posizione strategica, difendevano tutta l'Europa dagli attacchi esterni. Oltre alla funzione di difesa, i castelli esprimevano, agli altri popoli, la supremazia e la grandezza del luogo in cui venivano costruiti, producendo invidie e timori.
Le costruzioni divennero così importanti (in relazione al numero) che gli storici oggi ne fanno derivare un fenomeno, chiamato "incastellamento".
Il contesto storico
La necessità di costruire castelli nacque dal momento in cui i signori iniziarono a voler controllare i loro territori che erano evidentemente minacciati dalle invasioni di popoli stranieri. L'Europa, nel IX e X secolo, era invasa sotto diversi fronti: Est, Sud e Nord in maniera particolare. I protagonisti di queste emigrazioni erano Ungari, Normanni e Saraceni.
Il fenomeno dell'incastellamento, quindi, derivava da un istinto naturale sempre appartenuto agli uomini: quello di proteggersi dal nemico esterno.
Solo successivamente alla necessità sopra evidenziata, i castelli divennero anche caratteristici per la bellezza del paesaggio europeo medievale che generavano, questi vennero chiamati i castelli di città.
I castelli di città
Anche nelle città si costruivano dei castelli, ma in questo caso avevano un aspetto grandioso. Fra essi, possiamo citare il palazzo Madama, a Torino, a lungo proprietà dei Savoia e il castello degli Estensi, a Ferrara, costruito dalla nobile famiglia degli Estensi per difendersi da eventuali rivolte popolari. Pur essendo destinata ad abitazione, il suo aspetto ci fa pensare ad una fortificazione militare, come se si volesse lanciare il messaggio che il padrone di casa fosse anche il proprietario della città.
I castelli, infatti, col passare del tempo, erano diventati veri e propri centri abitati dai signori (i quali avevano, sulle mura del castello, una merlatura che rappresentava l'origine della famiglia di appartenenza) ma che accoglievano anche artigiani, contadini e cavalieri, tutti coloro che volevano essere difesi dalle imminenti guerre o rivolte, in cambio di prestazioni lavorative. Infine è da ricordare il Castel del Monte in Puglia fatto costruire da Federico II di Svevia, definito come vero capolavoro di geometria.
Fuori dall'Italia sono molti altri i castelli di città che vantano una particolare bellezza, come il castello di Coca, in Spagna, il Chambord in Francia, il castello di Kilkenny, in Irlanda, il castello di Edimburgo, in Scozia e il castello di Praga.
Fuori dall'Europa (in Asia orientale, per esempio) il termine castello non esisteva, ma oggi abbiamo, in questi luoghi, molte costruzioni che rispettano le caratteristiche analoghe dei castelli, per questo si è usato chiamarli con questo termine. L'influenza arrivò sicuramente dai viaggi tra Asia ed Europa svolti dai crociati europei intorno al Cinquecento che permisero loro di apprendere e studiare le tattiche di costruzione, mischiando le due diverse culture.
L'esempio più famoso sono gli shiro in Giappone, costruiti per difendere da attacchi di natura differente, ma comunque costituiti degli stessi materiali (pietra e legno) dei castelli medievali. Lo shiro si erge verso l'alto grazie alla sua base quadrangolare.
Ma un altro esempio ancora si può trovare in India dove, sempre grazie ai contatti avuti con l'Europa durante il Medioevo, avvenne il fenomeno dell'incastellamento. Anche i castelli in Asia meridionale avevano caratteristiche simili ai castelli europei: torri, camere, altezza e mura.
La struttura dei castelli medievali
Come abbiamo visto, e vedremo ancora, i castelli erano molto differenti tra loro, in base alle diverse funzioni e necessità. Alcuni potevano avere materiali preziosi, altri essere più o meno ampi, in generale dovevano, comunque, rispondere ad esigenze sia residenziali sia difensive.
La struttura ricordava un accampamento romano, nel bel mezzo della campagna, e i vari elementi strutturali avevano tutti uno scopo ben preciso:
- i merli, a cui oggi diamo un aspetto decorativo, in realtà servivano da protezione per coloro, gli arcieri, che erano addetti a scagliare le frecce, attraverso gli intervalli aperti;
- il camminamento lungo tutto il perimetro del castello per rendere più agevole la vigilanza;
- le caditoie, una specie di cornicione sporgente, al di sotto delle quali c'erano delle aperture chiamate beccatelli che servivano per gettare olio o pece bollente su coloro che si fossero azzardati a scalare le mura del castello;
- le feritoie, delle aperture molto strette, permettevano di scagliare le frecce senza essere visti;
- la porta di accesso, vicino solitamente al ponte levatoio che si doveva superare;
- le prigioni, che servivano, ovviamente, per rinchiudere i nemici catturati;
- all’interno, poi, esistevano tutta una serie di accorgimenti strategici per confondere il nemico o rallentare il suo arrivo nella parte centrale e tutta una serie di costruzioni per rendere il castello (in questo caso di città) autosufficiente, come pozzi, cisterne, dispense, granai, magazzini, stalle.
Di solito il castello veniva edificato su delle alture in modo da scorgere con facilità l’eventuale arrivo del nemico.
La fine dei castelli medievali
Quando si parla di Medioevo si parla anche di feudalesimo, il famoso legame instauratasi tra il signore, che era anche il proprietario del castello, e il suo vassallo, che donava prestazioni lavorative e fiducia illimitata in cambio di terreni. Nel Medioevo, i castelli diventano un'altra proprietà feudale, come lo erano i terreni agricoli, che potevano quindi essere donati dal signore al suo vassallo.
Alla fine del Medioevo, i castelli, che avevano fino ad allora avuto ruolo bellico, difensivo, amministrativo e domestico, persero la loro importanza in quanto nuove armi, decisamente più potenti delle precedenti, erano state inventate e quindi cannoni e artiglieria più precisa aveva causato una minore necessità di fortificazioni difensive. Per questo, i castelli divennero semplicemente prigioni, roccaforti o luoghi di incontro in cui il signore ospitava i propri cavalieri o i propri pari. Ovviamente, per le stesse motivazioni, i castelli si fecero anche più belli e grandi, perché dovevano riflettere il prestigio e il potere della famiglia proprietaria.
Per ulteriori approfondimenti sui castelli medievali vedi anche qui
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "castello" e quale era la sua funzione principale in epoca medievale?
- Cosa ha portato al fenomeno dell'incastellamento in Europa?
- Quali erano le caratteristiche strutturali principali dei castelli medievali?
- Come si è evoluta la funzione dei castelli alla fine del Medioevo?
- Quali influenze culturali hanno contribuito alla costruzione di strutture simili ai castelli fuori dall'Europa?
Il termine "castello" deriva dal latino "castellum", diminutivo di "castrum", e in epoca medievale aveva principalmente una funzione difensiva, proteggendo l'Europa dagli attacchi esterni e rappresentando la supremazia del luogo in cui veniva costruito.
Il fenomeno dell'incastellamento è nato dalla necessità dei signori di proteggere i loro territori dalle invasioni di popoli stranieri, come Ungari, Normanni e Saraceni, durante il IX e X secolo.
I castelli medievali avevano strutture come merli per la protezione degli arcieri, camminamenti per la vigilanza, caditoie per gettare sostanze bollenti sui nemici, feritoie per scagliare frecce, e porte d'accesso spesso collegate a ponti levatoi.
Alla fine del Medioevo, i castelli persero la loro importanza difensiva a causa dell'invenzione di nuove armi più potenti, diventando prigioni, roccaforti o luoghi di incontro, e si fecero più belli e grandi per riflettere il prestigio della famiglia proprietaria.
I viaggi dei crociati europei in Asia intorno al Cinquecento portarono all'influenza culturale che contribuì alla costruzione di strutture simili ai castelli, come gli shiro in Giappone e i castelli in India, che condividevano caratteristiche strutturali con i castelli europei.