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Concetti Chiave

  • Nel Basso Medioevo, l'Europa viveva un equilibrio con conflitti limitati tra grandi Stati, come la guerra dei Cento anni tra Francia e Inghilterra.
  • L'età moderna vide un'alterazione dell'equilibrio europeo, con numerosi conflitti per la supremazia in Europa e sugli oceani tra il Cinquecento e il Settecento.
  • Le guerre furono motivate da diritti dinastici nel XVI secolo, controllo dei confini nel XVII secolo, e successione ai troni nel XVIII secolo.
  • Le giustificazioni religiose furono usate per le guerre, specialmente tra Cinquecento e Seicento, contribuendo all'aumento dei conflitti.
  • Le guerre di questo periodo furono più lunghe e devastanti, coinvolgendo più soldati e avendo un impatto maggiore sulla popolazione civile, con esempi di distruzione come quella di Megdeburgo nel 1631.

Guerre

Equilibrio e conflitti nel Basso Medioevo

Nel Basso Medioevo si era creata tra i diversi Stati europei una situazione di equilibrio: anche se non mancavano i conflitti, le guerre tra i grandi Stati erano state relativamente poco numerose (tra le principali la guerra dei Cento anni, che aveva opposto Francia ed Inghilterra). In età moderna l’equilibrio tra gli Stati europei venne alterato e vi furono numerosi conflitti per la supremazia in Europa e sugli oceani: gli Stati europei non combatterono mai tante guerre come nel periodo tra Cinquecento e Settecento.

Conflitti dinastici e religiosi

Furono combattute guerre al fine di affermare o difendere i diritti dinastici (diritti di una dinastia reale su un territorio, per una successione ereditaria) nel XVI secolo; poi per il controllo dei territori di confine (XVII secolo); infine per la successione ai troni di Spagna, Austria e Polonia (XVIII secolo). Anche la religione venne usata come giustificazione per le guerre, soprattutto tra Cinquecento e Seicento.

Conseguenze devastanti delle guerre

In questo periodo vi furono più guerre, durarono più a lungo e coinvolsero un numero più grande di persone, sia direttamente, perché vi era un maggior numero di soldati, sia indirettamente, perché esse ebbero conseguenze più gravi sulla popolazione civile e provocarono devastazioni immani.

In ogni guerra si verificarono violenze e massacri contro la popolazione dei territori occupati e non era raro che una città venisse distrutta, come accadde a Megdeburgo, assediata dieci volte nel corso della guerra e poi rasa al suolo dalle truppe imperiali che fecero strage degli abitanti (nel 1631).

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