Concetti Chiave
- L'alleanza tra la monarchia francese e il papato si sgretolò nel 1300, culminando nel conflitto tra Filippo il Bello e Bonifacio VIII.
- Bonifacio VIII, durante il suo pontificato, esaltò la superiorità papale e si scontrò con i re di Francia e d'Inghilterra per questioni fiscali.
- Filippo il Bello mobilitò l'aristocrazia contro Bonifacio, culminando nel sequestro del papa nel 1303, segnando la fine delle ambizioni universalistiche del papato.
- Enrico II d'Inghilterra introdusse riforme giudiziarie, stabilendo un sistema di common law che uniformava la giustizia nel regno.
- La Magna Charta Libertatum limitò il potere del sovrano inglese, stabilendo la consultazione dei rappresentanti ecclesiastici e feudali per imporre tasse.
Indice
Conflitto tra Filippo il Bello e Bonifacio VIII
L’alleanza che si andò creandosi tra monarchia francese e papato dopo la calata di d’Angiò in Italia, si venne a sgretolare in un periodo molto ravvicinato e addirittura nel 1300 si venne a creare un conflitto o un combattimento possiamo dire molto duro. Il trono di Francia era occupato da Filippo il Bello, mentre il pontefice era Bonifacio VIII. Il suo pontificato si caratterizzò per l’esaltazione del papa come sommo signore del mondo e per la glorificazione della propria famiglia. Quando nel 1300 bandì il primo giubileo della storia cristiana promise ricompense spirituali a chi fosse pellegrinato a Roma, ma ne escluse la famiglia Colonna e gli Aragonesi. Inoltre negò ai re di tassare i beni del clero, con la scomunica come conseguenza. Il divieto colpiva in primo luogo il re di Francia e d’Inghilterra. Questa decisione scaturì una dura reazione da parte di Filippo che giudicò il pontefice, che per riaffermare solennemente la sua superiorità su ogni fedele utilizzò la bolla Unam Sanctum e cercò sostegno dalla Germania. Filippo cercò di indebolire la sua autorità mobilitando contro di lui i grandi aristocratici. Filippo inviò un consigliere in missione contro Bonifacio, ma ciò risultò come un agguato militare con l’aiuto della famiglia Colonna, nel 1303, Bonifacio, intercettato ad Agnani, fu umiliato e sequestrato. Poco dopo, egli morì e i suoi successori, evitarono di scontrarsi con la Francia, mettendo da parte le ambizioni universalistiche.
Riforme giudiziarie di Enrico II
Salito al trono dopo una lunga crisi e guerre civili, Enrico II, primo monarca della dinastia dei Plantageneti e marito in un matrimonio strategico di Eleonora d’Aquitania, avviò un importante riforma delle procedure giudiziarie. Iniziò così un processo di uniformazione della giustizia, che superava le consuetudini seguite dai tribunali locali ed emergeva anche la common law. Enrico II gettò le basi di un innovativo rapporto fra sudditi inglesi e giustizia. Il governo codificò un’efficiente procedura giudiziaria in cui chiunque lamentasse di furto poteva dirlo al re che faceva convocare 12 uomini liberi che giudicavano l’avvenuto e la sentenza finale era emessa dai giudici regi.
Magna Charta e limiti al potere
Il diritto con questa uniformità diventava comune a tutto il regno e non solo ai sudditi. La giustizia criminale eliminò i pregi che il clero accumulò durante la guerra civile e i chierici diventarono giudicabili anche da tribunali non ecclesiastici ed Enrico rafforzò il controllo politico sulla chiesa inglese. Questo tentativo trovò l’opposizione dell’arcivescovo di Canterbury, Thomas Becket, che fu assassinato poco dopo. In seguito, la stabilità della monarchia, fu minacciata dalla rivalità tra Riccardo Cuor di Leone e suo fratello Giovanni che lo successe. Dopo la sconfitta a Bouvines di Giovanni, una rivolta costituita principalmente da baroni lo costrinse in un certo senso a riconoscere delle concessioni, raccolte nella Magna Charta Libertatum, che poneva delle specie di limiti al potere del sovrano. Da questo momento in poi si affermò la prassi ovvero l'usanza di consultare i rappresentanti della Chiesa e dei signori feudali, quando il sovrano aveva intenzione di imporre e fissare le tasse.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali del conflitto tra Filippo il Bello e Bonifacio VIII?
- Come reagì Filippo il Bello alle azioni di Bonifacio VIII?
- Quali riforme giudiziarie furono introdotte da Enrico II in Inghilterra?
- Quali furono le conseguenze della sconfitta di Giovanni a Bouvines?
- Quale fu l'impatto della Magna Charta Libertatum sulla monarchia inglese?
Il conflitto tra Filippo il Bello e Bonifacio VIII fu causato dalla decisione del papa di negare ai re di tassare i beni del clero, con la scomunica come conseguenza, e dall'esclusione della famiglia Colonna e degli Aragonesi dal giubileo del 1300.
Filippo il Bello reagì mobilitando i grandi aristocratici contro Bonifacio VIII, inviando un consigliere in missione contro di lui, che si trasformò in un agguato militare con l'aiuto della famiglia Colonna, portando all'umiliazione e al sequestro del papa nel 1303.
Enrico II introdusse riforme giudiziarie che uniformarono la giustizia in tutto il regno, superando le consuetudini locali e introducendo la common law, con un sistema in cui 12 uomini liberi giudicavano i casi di furto e la sentenza finale era emessa dai giudici regi.
Dopo la sconfitta a Bouvines, Giovanni fu costretto a riconoscere delle concessioni ai baroni, raccolte nella Magna Charta Libertatum, che limitava il potere del sovrano e stabiliva la prassi di consultare i rappresentanti della Chiesa e dei signori feudali per imporre tasse.
La Magna Charta Libertatum pose limiti al potere del sovrano e stabilì la prassi di consultare i rappresentanti della Chiesa e dei signori feudali per le decisioni fiscali, influenzando la stabilità e il funzionamento della monarchia inglese.