Concetti Chiave
- Filippo IV di Francia si scontrò con Bonifacio VIII per affermare il diritto di tassare e giudicare gli ecclesiastici.
- Bonifacio VIII rispose con la bolla Unam Sanctum, riaffermando la supremazia del potere religioso su quello civile.
- Filippo IV convocò gli Stati Generali, ottenendo il supporto unanime per la sua posizione contro il papato.
- Il re fece arrestare Bonifacio VIII ad Anagni nel 1303, evento noto come "schiaffo di Anagni".
- Nel 1309, papa Clemente V trasferì la Curia papale ad Avignone, segnando l'inizio del papato avignonese.
Indice
Conflitto tra Filippo IV e Bonifacio VIII
Il re di Francia Filippo IV il Bello si scontrò con Bonifacio VIII per affermare il suo diritto di tassare gli ecclesiastici e giudicare i vescovi nei tribunali regii.
Reazione di Bonifacio VIII e arresto
Bonifacio VIII emanò di risposta la bolla Unam Sanctum (1302), attraverso la quale ribadiva la supremazia del potere religioso su quello civile.
Filippo IV convocò allora i rappresentanti di nobiltà, clero e delle città francesi nell’assemblea degli Stati Generali; questi espressero il consenso dell’intera nazione al sovrano.
Contemporaneamente, molti giuristi al servizio di Filippo affermarono l’autonomia dell’autorità monarchica rispetto a quella pontificia; uno di questi, Pietro di Dubois, organizzò una violenta campagna contro Bonifacio e lo accusò di eresia per aver tentato di attribuirsi il potere temporale.
Bonifacio VIII reagì duramente, ma nel 1303 Filippo IV lo fece arrestare ad Anagni ; l’episodio passò alla storia come “schiaffo di Anagni” perché sembra che il pontefice fosse stato colpito al volto da Sciarra Colonna.
Conseguenze e il papato di Avignone
Bonifacio fu liberato da una sommossa della borghesia avignonese, ma, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni fisiche, morì il mese successivo.
Nel 1305 fu eletto a Perugia papa Clemente V, che si fece incoronare a Lione e che nel 1309 trasferì la Curia papale ad Avignone.
Il papato di Avignone si pose come organo centrale di governo di una Chiesa universale e rivendicò il diritto esclusivo di nomina anche dei titolari dei benefici ecclesiastici minori.