Concetti Chiave
- La Chiesa medievale era la principale autorità morale e spirituale in Europa, fornendo sostegno e protezione ai cittadini durante le invasioni barbariche.
- La società feudale cristiana del X secolo aveva poteri esercitati da signori locali, come vescovi e abati, con autorità derivata da investiture laiche.
- Adalberone sviluppò una teoria sociale basata su tre ordini voluti da Dio: oratores, bellatores e laboratores, riflettendo la struttura gerarchica e sacra della società.
- Il conflitto tra papa e imperatore riguardava quale autorità, spirituale o temporale, fosse superiore, con teorie contrastanti di cesaropapismo e teocrazia.
- Il cesaropapismo sosteneva la supremazia imperiale derivante da Dio, mentre la teocrazia enfatizzava il primato papale sulle questioni spirituali.
Indice
La rete dei poteri locali
La rete dei poteri locali che facevano capo all’Imperatore era una struttura laica, ciò significa che lo Stato non ha niente a che vedere con le decisioni inerenti alla Chiesa.
Il suo opposto è il confessionale, che vuole dire invece il contrario: bisogna obbedire allo Stato e alla Chiesa locale.
Il ruolo centrale della Chiesa
La Chiesa è al centro, è stata appunto il punto di riferimento per l’intera Europa per circa 1000 anni. Fin dall’epoca delle invasioni barbariche, i vescovi erano in molti casi le uniche autorità alle quali i cittadini si potevano rivolgere per avere sostegno e protezione.
Nella società cristiana del decimo secolo tutto il potere era esercitato dai signori locali: vescovi, abati e parroci. I poteri laici che gli ecclesiastici esercitavano non derivano dalla loro carica religiosa, quanto da una specifica investitura che il potere laico riconosceva a quello sacerdotale.
La teoria della società trinitaria
La chiesa sentì la necessità di definire meglio il suo ruolo: alcuni ecclesiastici elaborarono una teoria della società in cui si affermava che quel sistema di rapporti era voluto da Dio e aveva come scopo quello di assicurarne l’armonia sociale. Nel 1027 Adalberone, scrisse un poema in cui affermava che tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio, Dio stesso però ha voluto che la società sul modello della trinità divina, fosse trinitaria, cioè divisa in 3 ordini:
Gli oratores
I bellatores
I laboratores
L’ordine della società descritto da Adalberone era sacro in quanto è voluto da Dio e gerarchico perchè procede dall’alto verso il basso: da Dio al più umile dei servi.
Il dibattito tra Papa e Imperatore
Tutti i teorici concordavano sul fatto che ogni potere sia esso spirituale sia temporale derivasse da Dio, ma non trovavano invece un accordo su quale delle due supreme autorità universali: Papa e Imperatore, fosse superiore all’altra.
Alcuni sostenevano che essi avrebbero dovuto avere pari dignità: il papa si sarebbe dovuto occupare delle questioni religiose e l’imperatore di quelle politiche.
Attorno all’anno mille la confusione tra i due poteri era tale che difficilmente si potevano distinguere.
Due teorie giustificavano le pretese degli uni e degli altri:
Il cesaropapismo, che faceva derivare l’autorità dell’imperatore direttamente da Dio e gli assegnava un’autorità superiore a quella dei vescovi e ai papi.
La teocrazia, faceva derivare il primato del papa sull’imperatore dalla superiorità delle questioni spirituali su quelle terrene.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo della Chiesa nella società cristiana medievale?
- Come era strutturata la società secondo la teoria di Adalberone?
- Qual era il conflitto principale tra papa e imperatore?
La Chiesa era il punto di riferimento centrale per l'intera Europa per circa 1000 anni, con i vescovi che spesso fungevano da uniche autorità per il sostegno e la protezione dei cittadini.
La società era divisa in tre ordini voluti da Dio: gli oratores (coloro che pregano), i bellatores (coloro che combattono) e i laboratores (coloro che lavorano), con una gerarchia che procedeva dall'alto verso il basso.
Il conflitto riguardava quale delle due autorità, Papa o Imperatore, fosse superiore, con teorie come il cesaropapismo e la teocrazia che giustificavano le pretese di superiorità di ciascuna parte.