Concetti Chiave
- Manfredi si proclamò re di Sicilia nel 1258, assumendo il controllo del partito ghibellino, dopo la morte di Corrado IV e l'infanzia di Corradino.
- Carlo I d'Angiò fu incoronato re di Sicilia nel 1266 e sconfisse i Ghibellini, portando il dominio angioino nell'Italia meridionale.
- I Vespri Siciliani del 1282 scatenarono una guerra tra gli angioini e i siciliani alleati con gli aragonesi, culminata con la pace di Caltabellotta e la divisione del territorio.
- Bonifacio VIII cercò di consolidare il potere papale, ma incontrò resistenza da Filippo IV di Francia, che sfidò l'autorità spirituale del papa.
- La bolla d'oro di Carlo IV di Lussemburgo stabilì una nuova modalità di elezione imperiale, affidandola a sette grandi principi elettorali, sancendo l'indipendenza dell'impero dal papato.
Indice
La successione di Federico II
Gli eredi di Federico II erano Corrado IV che morì, Corradino che aveva solo 2 anni e Manfredi che diffuse la notizia che Corradino era morto per poi proclamarsi re di Sicilia nel 1258 e assumere la guida del partito ghibellino in Italia.
Conflitti tra guelfi e ghibellini
Papa Clemente IV offri la corona di Sicilia a Carlo I D'Angiò che non avrebbe mai dovuto unificare il regno meridionale con quello settentrionale.
Con questo la dinastia Sveva ebbe contro:
- il papa
- i comuni guelfi
- Carlo I d'Angiò
La prima fase della guerra vide il successo dei Ghibellini.
Con Carlo I ci fu un successo dei Guelfi nella battaglia di Benevento, dopo essersi fatto incoronare re di Sicilia nel 1266. Carlo prese possesso dell'Italia meridionale della Sicilia.
La ribellione dei siciliani
Quando Corradino arriva in Italia venne sconfitto a Tagliacozzo.
Con Carlo la capitale divenne Napoli e ai siciliani vendere in posti pesanti tributi.
I Siciliani si ribellarono con il moto insurrezionale a palermo, chiamato Vespri Siciliani.
Nel settembre 1282 inizia la guerra tra gli angioini e i siciliani Uniti agli aragonesi.
Dopo vent'anni si firma la pace di Caltabellotta e si procede alla divisione del territorio:
- l'Italia meridionale va gli angioini
- la Sicilia va agli aragonesi
Nell'Italia settentrionale poi ci furono lotte per la conquista del potere.
Bonifacio VIII e il papato
Nel quattordicesimo secolo il papato e l'impero si trasformarono e assunsero nuove funzioni.
Bonifacio VIII cerco di affermare l'autorità del papato iniziando a vendicarsi su alcune Nobili famiglie romane.
Con la celebrazione nel 1300 del primo Giubileo moltissimi pellegrini ed ecclesiastici andavano a Roma per ottenere dal papa l'indulgenza plenaria.
I principali intendi di Bonifacio sono:
- riportare Carlo II D'Angiò sul trono di Sicilia
- legare i propri interessi Firenze
Ci fu però un insuccesso avvenuto per colpa della Pace di Caltabellotta.
Divisioni interne a Firenze
I Guelfi riuscirono a prendere il potere a Firenze, in cui inizia la politica espansionistica e vinsero la battaglia contro i Ghibellini ad Arezzo nel 1289.
I Guelfi si divisero poi in:
- Guelfi bianchi, ovvero il popolo grasso guidato dalla famiglia dei Cerchi
- Guelfi neri, ovvero il popolo minuto guidato dalla famiglia Donati
Il papa approfittò di questa divisione per sostenere i Guelfi neri che nel 1301 presero il potere ed esiliarono i Bianchi.
In poco tempo, però, il potere tornò ai Bianchi.
Conflitto tra Bonifacio VIII e Filippo IV
L'avversario più potente del papà era Filippo IV il bello che impose pesanti tasse al clero francese.
Il papa scrisse la clericis laicos una lettera in cui veniva espresso il divieto ai laici di imporre tasse ai chierici, e a quest'ultimi di pagarle.
Nel 1301 Filippo arrestò un vescovo francese perché quest'ultimo si rifiutò di pagare le tasse. Il papà lo liberò e pretese di riunire Vescovi a Roma per giudicare l'azione di Filippo.
Filippo vietò però ai vescovi francesi di andare al concilio e riunì gli Stati Generali nel 1302 per affermare l'indipendenza del potere politico da quello spirituale.
Filippo ordinò poi ad alcuni suoi uomini di costringere Bonifacio VIII ad abdicare oppure di farlo prigioniero in Francia.
Venne trovato nel Lazio e venne arrestato, ma il popolo lo liberò il 7 settembre 1303. Bonifacio VIII mori poi il 12 ottobre 1303.
La cattività avignonese
Dopo Bonifacio VIII divento papà Clemente V, che fu sottomesso per quasi 70 anni alla volontà dei re francesi (cattività avignonese).
Rodolfo d'Asburgo e l'impero
Nel 1273 il nuovo imperatore Rodolfo d'Asburgo non intervenne in Italia ma in Germania per bloccare il processo di emancipazione dei grandi Principati.
Consolidò poi, i possedimenti della propria dinastia ma dovette rinunciare ai domini della Svizzera perché i vari Cantoni avevano ottenuto la piena Indipendenza.
Enrico VII e la germanizzazione
Dopo Rodolfo d'Asburgo divenne nuovo imperatore Enrico VII di Lussemburgo. Questo tenta di riportare sotto il controllo Imperiale i territori italiani e si presentò come paciere tra Guelfi e Ghibellini ma morì improvvisamente nel 1313.
L'impero ebbe sempre una maggiore germanizzazione e l'indipendenza dal papa.
Le due diete:
- dieta di rense del 1338: la nomina Imperiale spettava solamente ai Principi tedeschi
- dieta di Francoforte del 1338: l'autorità Imperiale non era sottoponibile al papato.
Il nuovo imperatore Carlo IV di Lussemburgo proclamò la bolla d'oro ovvero la nuova modalità dell'elezione Imperiale affidata solo a sette grandi principi elettorali.
Domande da interrogazione
- Chi erano gli eredi di Federico II e quale fu il loro destino?
- Quali furono le conseguenze della battaglia di Benevento del 1266?
- Cosa scatenò i Vespri Siciliani e quali furono le conseguenze?
- Quali furono le principali azioni di Bonifacio VIII per affermare l'autorità del papato?
- Quali furono le implicazioni della Bolla d'Oro proclamata da Carlo IV di Lussemburgo?
Gli eredi di Federico II erano Corrado IV, che morì, Corradino, che aveva solo 2 anni, e Manfredi, che si proclamò re di Sicilia nel 1258.
La battaglia di Benevento del 1266 portò al successo dei Guelfi sotto Carlo I d'Angiò, che prese possesso dell'Italia meridionale e della Sicilia.
I Vespri Siciliani furono scatenati dai pesanti tributi imposti ai siciliani da Carlo I d'Angiò, portando alla guerra tra angioini e siciliani uniti agli aragonesi, e alla pace di Caltabellotta che divise il territorio.
Bonifacio VIII cercò di riportare Carlo II D'Angiò sul trono di Sicilia, legare i propri interessi a Firenze, e scrisse la "clericis laicos" per vietare ai laici di imporre tasse ai chierici.
La Bolla d'Oro proclamata da Carlo IV di Lussemburgo stabilì che l'elezione imperiale fosse affidata solo a sette grandi principi elettorali, consolidando l'indipendenza dell'impero dal papato.