Concetti Chiave
- La divisione dell'Islam in sciiti e sunniti è iniziata con la successione del quarto califfo, Ali, portando a una separazione permanente nella comunità.
- I sunniti prevalsero e stabilirono un califfato ereditario sotto gli Omayyadi, trasferendo la capitale a Damasco, ma affrontarono una continua resistenza sciita.
- Gli Abbasidi, con l'aiuto degli sciiti e dei Persiani, rovesciarono gli Omayyadi e fondarono la loro capitale a Baghdad, raggiungendo il massimo splendore sotto Harun al-Rashid.
- Sotto il califfato abbaside, l'unità islamica si indebolì a causa di contrasti politici e religiosi, con la Spagna e parte dell'Africa che adottarono dinastie locali.
- La civiltà musulmana abbaside era caratterizzata da una tolleranza culturale e religiosa, evitando conversioni forzate e integrando influenze esterne.
Indice
Divisione tra sciiti e sunniti
Con il quarto califfo Ali, la comunità dei credenti si divise in due gruppi contrapposti:
• Sciiti: sostenitori di Ali che sostenevano che il califfato dovesse essere attribuito Fatima.
• Sunniti: oppositori di Ali
Ascesa degli omayyadi
Il contrasto tra questi due finì con la morte di Ali, assassinato nel 661 da un estremista. Quindi prevalsero i sunniti che scelsero un governatore del clan degli Ommayyadi che trasformò il califfato in ereditario. La capitale fu trasferita a Damasco.
Rivolta degli abbasidi
I califfi omayydi non riuscirono mai a placare l’accanita opposizione degli sciiti, che non vollero mai accettare la loro autorità; il clan degli Abbasidi con l’aiuto degli sciiti e i Persiani guidarono una rivolta contro gli Hommayydi, che furono massacrati. Solo uno si salvò e venne accolto in Spagna.
Declino del califfato abbaside
Gli Abbasidi fondarono la capitale a Baghdad. Il massimo splendore lo raggiunse sotto il quinto califfo Harun al-Rashid. Però, gli Abbasidi non riuscirono più a tenere unito il popolo islamico, e venne diviso da contrasti politici e religiosi. La Spagna e gran parte dell’Africa si affidarono a nuove dinastie locali. Nel califfato abbaside gli Arabi persero ogni privilegio a vantaggio della nobiltà persiana.
Cultura e tolleranza islamica
La lingua comune era l’arabo che si imparava fin da piccoli avendo come libro il testo del corano. La civiltà musulmana era aperta agli apporti con altre culture; questo lo possiamo vedere dal fatto che l’Islam non cercò mai conversioni forzate; quelli che non erano musulmani dovevano solo pagare le tasse.