Concetti Chiave
- Carlo Magno pianificò la divisione del suo impero tra i figli, ma alla sua morte l'unico erede fu Ludovico il Pio, che continuò il progetto di spartizione.
- Ludovico il Pio divise l'impero tra i suoi tre figli: Ludovico il Germanico ebbe la Germania, Lotario la fascia centrale, e Carlo il Calvo la Francia.
- Nell'842, Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo si allearono contro Lotario con i giuramenti di Strasburgo, documenti scritti in tedesco e francese antico.
- Il trattato di Verdun segnò l'accettazione della spartizione dell'impero, ma il potere dei discendenti di Carlo Magno si indebolì a favore dei feudatari.
- Dopo la deposizione di Carlo il Grosso nel 887, il Regno d'Italia fu conteso tra i feudatari, con Berengario I che emerse come re nell'888.
Indice
La successione di Ludovico il Pio
Seguendo la tradizione franca, Carlo Magno aveva deciso di suddividere l’impero tra i figli; al momento della sua morte, però, l’unico figlio rimasto in vita era Ludovico detto “il Pio”. L’impero, dunque, andò interamente nelle sue mani, ma Ludovico decise di attuare lo stesso progetto di spartizione. Dopo la sua morte, l’impero fu diviso tra i tre figli del sovrano. La Germania andò a Ludovico detto “il germanico”; la fascia centrale andò a Lotario; la Francia invece venne assegnata a Carlo detto “il Calvo”.
Divisione dell'impero e conflitti
La successione fu caratterizzata da una continua alternanza di alleanze e conflitti tra gli eredi. Nell’842 Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo strinsero un patto di alleanza contro Lotario. I giuramenti che i due sovrani prestarono, detti giuramenti di Strasburgo, furono scritti in tedesco e francese antico, affinché potessero essere compresi da seguaci di entrambe le parti. Infine, con il trattato di Verdun, anche Lotario accettò di riconoscere la spartizione dell’Impero. I vari discendenti di Carlo Magno cercarono l’appoggio dell’aristocrazia, donando alcuni territori. Così facendo, però, essi perdevano sempre più potere rispetto ai grandi feudatari.
Declino dei Carolingi e ascesa di Berengario
Nell’882, l’ultimo re dei Carolingi, Carlo “il grosso” ricompose l’unità dell’impero. Ma, nell887 Carlo il Grosso fu addirittura deposto dai suoi feudatari, indignati perché egli aveva pagato una banda Normanna al fine di non assalisse Parigi.Dopo la deposizione di Carlo il Grosso, il Regno d’Italia venne disputato fra i vari feudatari, mentre il resto della penisola rimaneva ancora diviso fra il papato, i domizi bizantini e il Ducato longobardo di Benevento. Ad avere la meglio fu il duca del Friuli Berengario I che venne eletto re nell’888. Dopo la morte di Berengario, il trono passò a Ugo di Provenza che per qualche tempo riuscì a controllare anche il papato. Ugo, non disponeva della forza sufficiente per domare l’aristocrazia romana, cosicché dovette abbandonare Roma. Il Regno d’Italia, segnato al suo interno da una profonda frantumazione dei poteri e delle istituzioni, continuava a esistere quasi solo nominalmente.
Domande da interrogazione
- Qual era il piano di successione di Carlo Magno per l'impero?
- Cosa furono i giuramenti di Strasburgo e quale fu il loro significato?
- Quali furono le conseguenze della deposizione di Carlo il Grosso?
Carlo Magno aveva deciso di suddividere l'impero tra i suoi figli, ma alla sua morte l'unico figlio rimasto era Ludovico il Pio, che ereditò l'intero impero.
I giuramenti di Strasburgo furono un patto di alleanza tra Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo contro Lotario, scritti in tedesco e francese antico per essere compresi dai seguaci di entrambe le parti.
Dopo la deposizione di Carlo il Grosso, il Regno d'Italia fu conteso tra vari feudatari, con Berengario I che divenne re nell'888, mentre il resto della penisola rimase diviso tra il papato, i domini bizantini e il Ducato longobardo di Benevento.