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Concetti Chiave

  • La cultura carolingia segnò un distacco dal mondo antico, con l'intellettualità concentrata principalmente nei chierici della Chiesa.
  • L'istruzione ecclesiastica si basava sullo studio del latino e dei grandi autori antichi, formando monaci e chierici attraverso una pedagogia specifica.
  • Carlo Magno promosse la rinascita culturale carolingia, migliorando l'istruzione del clero e istituendo la scuola palatina per la futura classe dirigente.
  • La cultura dell'alto medioevo era divisa tra una tradizione scritta ecclesiastica e una cultura orale popolare, basata su tradizioni e leggende.
  • Il concilio di Tours dell'813 permise l'uso dei dialetti locali nella predicazione, portando alla nascita delle lingue volgari, come il giuramento di Strasburgo dell'842.

Indice

  1. Transizione culturale post-impero romano
  2. Ruolo della chiesa nell'istruzione
  3. Pedagogia monastica e formazione
  4. Rinascita carolingia e cultura classica
  5. Scissione culturale e nascita dei volgari

Transizione culturale post-impero romano

Nell'Europa occidentale, i secoli che vanno dalla fine dell'Impero romano all'epoca carolingia segnarono un profondo stacco culturale rispetto al mondo antico, poichè la nuova classe dirigente germanica guardò con sospetto questo sapere estraneo alle proprie tradizioni e non lo ritenne più un titolo di merito. Inizio perciò a formarsi un ceto intellettuale nuovo, composto essenzialmente da chierici.

Ruolo della chiesa nell'istruzione

La Chiesa fu il luogo in cui si conservarono le tradizioni culturali romane, infatti gli ecclesiastici dovevano sapere i testi sacri e diffonderli alla popolazione ormai analfabeta. La cultura era quindi un monopolio della Chiesa e veniva trasmessa solo nelle scuole religiose, che intendevano a formare uomini di chiesa. L'istruzione ecclesiastica doveva passare attraverso la conoscenza della lingua latina e quindi attraverso i grandi autori dell'antichità.

Pedagogia monastica e formazione

Nel medioevo diventare monaci poteva essere una scelta personale compiuta da un adulto oppure la decisione di una famiglia che lasciava il proprio bambino nelle mani dell'abate. Nacque così una pedagogia monastica che rivolse attenzione alla delicata età del fanciullo. Il giovane doveva essere sorvegliato e guidato, per diventare un uomo spirituale. Oltre alla spiritualità, l'altro versante della formazione monastica era l'istruzione: per prima cosa si imparava a leggere e scrivere, poi studiavano le arti del trivio (grammatica, logica e retorica), necessarie per una buona padronanza del latino. Chi si distingueva per intelligenza e capacità studiava anche aritmetica, geometria, astronomia e musica.

Rinascita carolingia e cultura classica

Carlo Magno fornì un'istruzione alla futura classe dirigente e rinforzò la formazione culturale del clero; così nel IX secolo si potè parlare di rinascita carolingia. Per Carlo la cultura fu molto importante. Nelle sue disposizioni richiamò monaci e chierici affinchè adottassero un latino chiaro e corretto, essi si adoperarono per migliorare e moltiplicare le scuole. La cultura classica fu recuperata come modello di lingua latina pura, in un'epoca in cui il latino andava sempre inquinandosi. L'unica scuola non ecclesiastica era la scuola palatina, dove studiavano i figli dei funzionari. Alla corte di Carlo Magno, presso Aquisgrana, confluirono da tutta Europa personaggi di grande cultura.

Scissione culturale e nascita dei volgari

Nell'alto medioevo ci fu una scissione della vita culturale: la cultura scritta, rimase assoluto patrimonio della chiesa, la cultura della massa era invece orale e si fondava su tradizioni e leggende e veniva trasmessa tra il popolo ignorante. Le più grandi manifestazioni di questa scissione furuno che i territori conquistati dai Romani, le cui linque erano state soffocate dalla prevalenza del latino, ripresero forza nel clima di frammentazione etnica del medioevo; invece le persone colte, i chierici e i funzionari comunicavano tra loro in latino. Nell'813 si fece il concilio di Tours, che stabilì che i sacerdoti potessero predicare non in latino, ma nel dialetto usato dalla popolazione del luogo. Le nuove lingue formate dall'unione del latino e dei dialetti, si chiamarono volgari. Uno dei primi testi scritti in volgare fu il giuramento di Strasburgo dell'842. Uno cosa che accomunava le persone del medioevo fu la convinzione che esistessero presenze soprannaturali, che per quanto non visibili erano considerate reali. Questa convinzione derivava dalla cultura germanica, ma via via col tempo il cristianesimo la fece sparire.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo della Chiesa nella conservazione della cultura durante l'età carolingia?
  2. La Chiesa era il principale custode delle tradizioni culturali romane, poiché gli ecclesiastici dovevano conoscere e diffondere i testi sacri alla popolazione analfabeta. La cultura era un monopolio della Chiesa e veniva trasmessa principalmente nelle scuole religiose.

  3. Come si sviluppò l'istruzione durante il regno di Carlo Magno?
  4. Carlo Magno promosse l'istruzione per la futura classe dirigente e rafforzò la formazione culturale del clero, portando a una rinascita carolingia. Egli incoraggiò l'uso di un latino chiaro e corretto e migliorò le scuole, recuperando la cultura classica come modello.

  5. Qual era la differenza tra la cultura scritta e quella orale nel medioevo?
  6. La cultura scritta era appannaggio della Chiesa e dei colti, mentre la cultura della massa era orale, basata su tradizioni e leggende, e trasmessa tra il popolo ignorante.

  7. Cosa stabilì il concilio di Tours dell'813 riguardo alla predicazione?
  8. Il concilio di Tours stabilì che i sacerdoti potessero predicare non in latino, ma nel dialetto usato dalla popolazione locale, favorendo la nascita delle lingue volgari.

  9. Qual era la convinzione comune riguardo alle presenze soprannaturali nel medioevo?
  10. Nel medioevo, vi era una diffusa convinzione nell'esistenza di presenze soprannaturali, considerate reali nonostante fossero invisibili, una credenza che derivava dalla cultura germanica ma che il cristianesimo gradualmente fece scomparire.

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