Concetti Chiave
- La lotta per le investiture contrappose il potere imperiale e papale, risolta con il concordato di Worms, assegnando al papa l'investitura dei vescovi e all'imperatore quella dei conti.
- L'Europa medievale era politicamente frammentata con sovrani dai poteri limitati, mentre i feudatari gestivano autonomamente i propri territori, contribuendo alla diffusione delle monarchie feudali.
- Il fervore religioso portò alla nascita di movimenti per la purificazione della chiesa e alla crociata indetta da papa Urbano II per riconquistare la Terra Santa.
- Le città medievali divennero centri di commercio e artigianato, dando origine alla borghesia e sviluppando leggi proprie, distinguendosi dai rapporti feudali esterni alle mura.
- Le università e le cattedrali gotiche emersero come centri culturali e spirituali, con le cattedrali che rappresentavano una sintesi della società attraverso la loro architettura e decorazioni.
Indice
- Lotta per le investiture
- Trasformazioni politiche e sociali
- Fervore religioso e crociate
- Rinascita delle città e borghesia
- Crescita delle città borghesi
- Università e cattedrali gotiche
- Movimenti ereticali e catari
- Ordini mendicanti e francescani
- Divisioni religiose e scisma d'Oriente
- Indebolimento dell'autorità imperiale
Lotta per le investiture
Lotta per le investiture: l'investitura è un atto formale con cui viene affidata una carica civile o ecclesiastica al suo titolare designato.
Questa lotta mise in opposizione il potere imperiale con quello papale perché entrambi ritenevano di avere il diritto di procedere all'investitura in modo autonomo e si concluse con un compromesso, il concordato di Worms, in cui si decideva che al papa spettava l'assegnazione della carica di vescovo, mentre l'imperatore quella di conte.
Trasformazioni politiche e sociali
Comune: originariamente era un'associazione privata di cittadini, in seguito indica un'organizzazione politica e sociale della città. Queste organizzazioni sottrassero ai signori i diritti feudali.
Eresia: credenza che si distacca da quella che è considerata la corretta interpretazione della fede cristiana.
Simonia: compravendita di beni sacri e cariche ecclesiastiche.
Nicolaismo: inosservanza del celibato da parte dei sacerdoti cattolici.
L'Europa si trasformò in un territorio politicamente frammentato, in cui ogni feudatario era dotato di pieni poteri sui propri territori. Questo determinò la diffusione delle monarchie feudali, cioè di regni in cui il sovrano aveva poteri limitati; egli infatti controllava solo pochi territori, visto che i suoi feudatari gestivano i propri possedimenti in modo autonomo.
Fervore religioso e crociate
Ci fu un intenso fervore religioso che si manifestò con la nascita di movimenti religiosi che proponevano il ritorno alla purezza della chiesa e con la disponibilità dei fedeli a impegnarsi per combattere gli infedeli (musulmani) che occupavano parte dell'Europa e la Terra Santa (Palestina). Per questo ebbe grande seguito l'iniziativa di papa Urbano II, che, nel 1905, indisse una crociata, ovvero una guerra santa per riconquistare i luoghi sacri.
Rinascita delle città e borghesia
Si assistette poi ad una notevole crescita demografica dovuta all'aumento della produzione agricola e alla rinascita delle città che si diedero delle leggi proprie, divenendo delle autorità politiche indipendenti: i comuni. La città diventa anche centro di scambi e ritorna l'uso del denaro. Si scoprirono poi nuovi strumenti e tecniche di coltivazione: aratro pesante, collare di spalla che non comprimeva il petto dell'animale, falce, rotazione triennale.
Crescita delle città borghesi
Le città dell'Europa continentale si caratterizzarono per le attività mercantili e artigianali e i loro abitanti costituivano una nuova classe sociale: la borghesia.
L'origine delle città borghesi si manifestò in maniere differenti: vi fu la ripresa di antiche città romane, vi fu la fondazione di un nuovo centro o di un mercato, vi fu un insediamento vicino a un centro preesistente in cui sorgeva una colonia stabile di mercanti.
I cittadini vivevano entro cerchie murarie che distinguevano due sistemi di diritto: fuori i rapporti feudali e servili, dentro i privilegi e le libertà riservate ai borghesi. Vi era inoltre l'assenza della condizione servile.
Le città italiane non si limitarono a difendere i propri privilegi entro le mura, ma ebbero una tendenza a imporre la propria influenza sulle città più piccole.
Università e cattedrali gotiche
Nelle città sorsero le università, ovvero delle organizzazioni di maestri e studenti.
Espressione di cultura furono anche le cattedrali, in particolare quelle gotiche. Esse possono essere considerate una sintesi della società perché fondavano la spiritualità religiosa e le decorazioni esterne rimarcavano il carattere di opera cittadina con sculture che attribuivano un valore positivo alla vita terrena.
Movimenti ereticali e catari
Nelle città si diffusero dei movimenti ereticali, fondati sulla scelta della povertà e sulla volontà dei laici di partecipare alla predicazione del Vangelo. Agli ecclesiastici venivano rimproverati in particolare due peccati: la simonia e il nicolaismo.
L'eresia più importante fu quella dei catari (che significa puri), chiamati anche albigesi (dal nome della città di Albi che era il loro centro più forte). Essi negavano alle gerarchie ecclesiastiche il diritto di gestire le cose sacre e si avvicinavano ai bisogni religiosi del popolo con una predicazione diretta e con l'esempio del loro modo di vivere. Il catarismo inoltre era una religione ascetica, ovvero considerava la materia come creazione di un principio del male. Furono poi eliminati da papa Innocenzo III con una crociata sterminatrice.
Ordini mendicanti e francescani
Il primo ordine mendicante venne fondato da Francesco D'Assisi, che ottenne da papa Innocenzo III l'autorizzazione a predicare. Il numero dei frati crebbe costantemente e la regola francescana si trasformò in un ordine religioso. Questi frati si stabilirono nelle città e qui esercitavano la loro attività di predicatori e fecero il loro ingresso anche nelle università dedicandosi all'insegnamento della teologia.
Divisioni religiose e scisma d'Oriente
I rapporti fra papa e impero erano regolati dal principio detto delle "due spade", che segnava un precisa distinzione di compiti tra il potere spirituale e quello temporale. La teoria non corrispondeva però alla realtà.
Accanto al sacro romano impero c'era l'impero bizantino; inoltre il patriarca di Costantinopoli non riconosceva il primato del papa di Roma. Così il papa e il patriarca di Costantinopoli di scomunicarono a vicenda, producendo una divisione che non è stata mai ricomposta (scisma d'Oriente). Ci fu così la lotta per le investiture.
Indebolimento dell'autorità imperiale
Nella seconda metà dell'XI secolo l'autorità dell'imperatore e dei vescovi fu soggetta ad un indebolimento. Le famiglie più influenti delle città si strinsero in associazioni e si impadronirono del governo cittadino. I comuni esercitavano i poteri di polizia, riscuotevano dazi, coniavano monete d'argento.
Accanto alle assemblee dei partecipanti al comune, si videro dei magistrati con il nome di consoli.
I gruppi dominanti nei comuni erano costituiti dalla nobiltà terriera inurbata e dai vassalli.
Domande da interrogazione
- Qual era il principale conflitto tra il potere imperiale e quello papale durante la lotta per le investiture?
- Come si trasformò l'Europa durante il periodo medioevale?
- Quali furono le caratteristiche principali delle città medievali europee?
- Quali furono le principali eresie e movimenti religiosi del periodo?
- Come si svilupparono i comuni e quale fu il loro ruolo politico?
Il conflitto principale riguardava il diritto di procedere all'investitura di cariche ecclesiastiche e civili, che entrambi i poteri ritenevano di avere autonomamente. Questo si risolse con il concordato di Worms, che assegnava al papa l'assegnazione dei vescovi e all'imperatore quella dei conti.
L'Europa divenne un territorio politicamente frammentato con monarchie feudali, dove i sovrani avevano poteri limitati e i feudatari gestivano autonomamente i propri territori. Ci fu anche un fervore religioso e una crescita demografica che portò alla rinascita delle città e alla formazione dei comuni.
Le città medievali si caratterizzarono per le attività mercantili e artigianali, dando origine alla borghesia. Erano circondate da mura che separavano i diritti feudali esterni dai privilegi borghesi interni, e le città italiane tendevano a espandere la loro influenza su quelle più piccole.
Tra le eresie più importanti ci fu quella dei catari, che negavano il diritto delle gerarchie ecclesiastiche di gestire le cose sacre e promuovevano una vita ascetica. Inoltre, sorsero ordini mendicanti come quello fondato da Francesco d'Assisi, che si dedicavano alla predicazione e all'insegnamento.
I comuni si svilupparono come organizzazioni politiche indipendenti che esercitavano poteri di polizia, riscuotevano dazi e coniavano monete. Erano governati da magistrati chiamati consoli e dominati da nobiltà terriera e vassalli, indebolendo l'autorità dell'imperatore e dei vescovi.