Concetti Chiave
- Tra il 1313 e il 1317, l'Europa centro-settentrionale fu colpita da un abbassamento delle temperature che causò carestie e aumento dei prezzi alimentari.
- Le carestie coincisero con la fine di una fase di crescita economica e un aumento della produzione cerealicola attraverso la coltivazione di terre marginali.
- La domanda di cereali superava la produzione, aggravata dalla riduzione dell'allevamento che impoveriva l'alimentazione e riduceva i concimi disponibili.
- Molti figli di contadini migrarono verso città nuove o "borghi franchi" attratti da protezione, difesa e esenzioni fiscali.
- Questi migranti lavoravano come manodopera a basso costo, spesso impiegati a giornata in botteghe e vivendo presso chiese e luoghi di assistenza.
Carestia e crisi economica
Tra il 1313 e il 1317, gran parte dell’Europa centro-settentrionale fu colpita da una serie di eventi meteorologi negativi che portarono a un abbassamento delle temperature. L’improvvisa mancanza di prodotti agricoli che determinò un forte incremento dei prezzi, rendendo impossibile per molte persone l’acquisto di derrate alimentari, la carestia assunse connotati drammatici nei borghi e nelle città.
Le carestie del 1313-1317 coincisero con la fine di una lunga fase di crescita economica che aveva caratterizzato l’Occidente europeo. Questa crescita fu accompagnata da un aumento della produzione cerealicola,reso possibile dalla messa a coltura di nuove terre le cosiddette terre marginali. Si trattava in genere di terre poco adatte alla coltivazione, ma che offrivano l’unica opportunità di crescita a un’agricoltura di tipo estensivo. In diverse regioni europee, la messa a coltura di nuove terre aveva già raggiunto la sua massima espansione e quindi fu inevitabile che il divario tra la domanda di cereali da parte di una popolazione in continua crescita e la loro produzione aumentasse sempre di più. Inoltre vi fu una riduzione dell’allevamento, con un duplice effetto negativo:l’impoverimento dell’alimentazione e la scarsità dell’unico concime conosciuto.Migrazione verso i borghi franchi
Nei primi decenni del XIII secolo molti figli di contadini furono costretti ad abbandonare le campagne per andare a vivere in città. Essi erano attratti da centri, i cosiddetti “borghi franchi” o città nuove, centri urbani fondati da sovrani, da signori locali laici ed ecclesiastici. Per attrarre nuovi cittadini nei borghi, i fondatori garantivano ai nuovi abitanti protezione , difesa militare e una serie di esenzioni fiscali. Le persone che abbandonavano le campagne erano dirette verso le città che si erano affermate come importanti centri commerciali e che avevano costante bisogno di manodopera. Molte delle persone immigrate vivevano in posti presso le chiese e i luoghi di assistenza. Questi uomini erano impiegati come manodopera a basso prezzo ed erano assunti come lavoratori a giornata presso le botteghe.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze delle carestie tra il 1313 e il 1317 in Europa centro-settentrionale?
- Come influì la crescita economica precedente sulle carestie del 1313-1317?
- Perché molti contadini abbandonarono le campagne nei primi decenni del XIII secolo?
Le carestie portarono a un forte incremento dei prezzi dei prodotti agricoli, rendendo impossibile per molte persone l'acquisto di derrate alimentari e causando gravi difficoltà nei borghi e nelle città.
La crescita economica precedente aveva portato a un aumento della produzione cerealicola grazie alla coltivazione di terre marginali, ma quando la domanda di cereali superò la produzione, il divario crebbe, contribuendo alle carestie.
Molti contadini abbandonarono le campagne attratti dai "borghi franchi" o città nuove, che offrivano protezione, difesa militare e esenzioni fiscali, oltre a opportunità di lavoro nei centri commerciali in espansione.