Concetti Chiave
- Dal XII al XIII secolo, le città videro un rapido aumento di popolazione dovuto all'immigrazione dal contado, coinvolgendo nobili e contadini.
- Il crescente numero di abitanti complicò i rapporti sociali, portando a frequenti tensioni politiche e disordini sociali nelle città.
- I Comuni adottarono nuovi ordinamenti come il podestà, un governatore esterno e imparziale, per gestire la complessità politica e sociale.
- Nonostante il governo podestarile, le rivalità persistevano, portando alla nascita del Capitano del popolo, rappresentante dei ceti borghesi emergenti.
- Il Capitano del popolo divenne un'autorità parallela al podestà, contribuendo all'instabilità politica nei Comuni con il loro dualismo di potere.
Crescita demografica e tensioni sociali
Dal XII al XIII secolo la popolazione delle città aumentò rapidamente soprattutto per l'immigrazione proveniente dal contado. Si insediavano in città persone appartenenti a tutti ceti sociali: sia nobili, con la loro servità e i loro uomini d'arme, sia contadini.
Questa crescita complicò i rapporti sociali all'interno della città.
Le tensioni politiche e i disordini sociali divennero frequenti e el vecchie istituzioni di governo risultarono inadeguate. Gli scontri fra consorterie nobiliari e borghesi, tra aristocrazia militare e ceti mercantili, tra grande e piccola nobiltà rendevano impossibile la stabilità politica. I Comuni adottarono dunque nuovi ordinamenti per consentire la governabilità della città e del suo territorio.
I consoli vennero sostituiti con un podestà, una sorta di governatore proveniente dall'esterno, che doveva essere imparziale e non doveva schierarsi con nessuna delle fazioni cittadine. Si trattava in genere di una persona esperta di questioni politiche, giuridiche e militari che si avvaleva di collaboratori (giudici, notai, segretari, cavalieri ecc.) alle sue dipendenze. Era dunque un "professionista" della politica scelto dai Consigli per le sue capacità organizzative, per la sua moralità, per le sue doti di comando. Molti podestà divennero così famosi da essere richiestissimi per la loro professionalità. Il podestà veniva incaricato con un contratto, doveva giurare fedeltà allo Statuto cittadino, dopodiché assumeva il potere amministrativo e giudiziario e talvolta anche militare. Restava in carica per un tempo limitato, da sei mesi a un anno, e alla scadenza del mandato il suo lavoro veniva sottoposto al giudizio di una commissione; se il giudizio era positivo veniva retribuito.
Conflitti tra podestà e Capitano del popolo
Anche il governo podestarile però non risolse le rivalità fra le famiglie più potenti. A fianco al governo, pertanto, le associazioni di popolo, formate da professionisti, artigiani, mercanti, ovvero i ceti borghesi emergenti, si dotarono di un proprio rappresentante, chiamato Capitano del popolo. Avveniva così che i sostenitori del Capitano del popolo si scontrassero con le famiglie nobili rappresentate dal podestà. In molte città il Comune popolare prevalse su quello podestarile e vietò ai nobili, i magnati, di accedere alle cariche pubbliche.
La figura del Capitano del popolo era analoga a quella del podestà: come il podestà infatti, il Capitano del popolo era un forestiero, ma poteva contare su di una base sociale più solida. Seppure in maniera diversa da città a città, il Capitano del popolo divenne un'autorità contrapposta a quella del podestà. Il governo venne quindi spartito fra queste due cariche tra loro rivali, con la conseguente crescita dell'instabilità politica all'interno del Comune.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali dell'aumento della popolazione nelle città tra il XII e il XIII secolo?
- Come vennero affrontate le tensioni politiche e sociali nei Comuni durante il Basso Medioevo?
- Qual era il ruolo del podestà e come veniva scelto?
- In che modo il Capitano del popolo influenzò il governo dei Comuni?
L'aumento della popolazione nelle città tra il XII e il XIII secolo fu principalmente dovuto all'immigrazione dal contado, con persone di tutti i ceti sociali che si insediavano in città.
Per affrontare le tensioni politiche e sociali, i Comuni adottarono nuovi ordinamenti, sostituendo i consoli con un podestà, un governatore esterno imparziale, per garantire la governabilità.
Il podestà era un governatore esterno esperto in questioni politiche, giuridiche e militari, scelto per le sue capacità organizzative e moralità, incaricato con un contratto e sottoposto a giudizio alla fine del mandato.
Il Capitano del popolo, rappresentante delle associazioni di popolo, divenne un'autorità contrapposta al podestà, portando a una spartizione del governo e a una maggiore instabilità politica nei Comuni.