Concetti Chiave
- Nel 1919, Benito Mussolini fondò i "Fasci italiani di combattimento", unendo reduci di guerra e membri del ceto medio antisocialista.
- I Fasci di combattimento nacquero come movimento politico per conquistare il potere, composto da ex socialisti, nazionalisti e sindacalisti rivoluzionari.
- Giolitti, figura centrale della politica italiana, mirava a modernizzare il paese e integrare diverse forze politiche, inclusi socialisti e fascisti.
- Nel 1921, Mussolini fondò il "Partito Nazionale Fascista" e, nel 1922, orchestrò la Marcia su Roma per ottenere il governo.
- Nel 1924, l'omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti, che aveva denunciato le violenze fasciste, causò una crisi politica e l'abbandono del Parlamento da parte dell'opposizione.
Indice
Fondazione dei fasci italiani
Nel marzo del 1919, in piazza San Sepolcro a Milano, Benito Mussolini, un ex dirigente socialista, fondò i “Fasci italiani di combattimento”, che riunivano reduci di guerra ed esponenti del ceto medio e della piccola borghesia antisocialista.
I Fasci di combattimento furono un movimento, uno strumento della lotta politica; essi volevano conquistare il potere politico.
Erano formati da ex socialisti, nazionalisti ed ex sindacalisti rivoluzionari.Elezioni del 1919 e Giolitti
Nelle elezioni del 1919, i socialisti ottennero un grande successo, mentre i fascisti non ottennero nessun seggio.
Giolitti era stato il perno del sistema politico italiano all'inizio del Novecento, egli puntava alla modernizzazione del paese, a trasformare l’Italia in una moderna potenza industriale, a favorire l’inclusione delle masse lavoratrici e a tenere a freno gli istinti reazionari. Giolitti distrusse i vecchi equilibri politici e ne costruì di nuovi, favorendo l’integrazione nel regime parlamentare di tutte le forze vitali del Paese come i cattolici, i socialisti, e poi i fascisti.
Elezioni del 1921 e dimissioni
In Italia, nel 1921, Giolitti sciolse le camere e indisse delle nuove elezioni, sperando di rafforzare il centro liberale, stringendo anche degli accordi con “Fasci”.
L’esito delle elezioni per lui non fu favorevole, infatti i socialisti non ebbero successo e i fascisti entrarono in Parlamento. Il 27 giugno Giolitti rassegnò le dimissioni.
Fondazione del partito fascista
Nel novembre del 1921 Mussolini fondò il “Partito Nazionale Fascista” (PNF).
Marcia su Roma e governo
Il 1° agosto del 1922, Mussolini decise di far convergere sulla capitale le sue camicie nere armate, per mostrare la forza del fascismo e convincere il re Vittorio Emanuele III a incaricarlo di formare un nuovo governo. Il 28 ottobre del 1922 migliaia di camicie nere marciarono verso Roma, percorrendo le vie con le armi; Mussolini non partecipò, ma appena le milizie fasciste invasero la città e il colpo di stato ebbe successo, raggiunse la capitale. Il 30 ottobre ricevette l’incarico di formare il governo.
Assassinio di Giacomo Matteotti
Il deputato socialista Giacomo Matteotti, il 10 giugno del 1924 denunciò le violenze grazie alle quali i fascisti avevano prevalso; pochi giorni dopo fu rapito e fu ritrovato ucciso dopo due mesi. Così l’opposizione antifascista decise di abbandonare l’aula parlamentare.
Domande da interrogazione
- Quali furono le origini dei "Fasci italiani di combattimento"?
- Come si evolse il ruolo di Giolitti nel contesto politico italiano?
- Quali furono le conseguenze della marcia su Roma del 1922?
I "Fasci italiani di combattimento" furono fondati da Benito Mussolini nel marzo del 1919 a Milano, riunendo reduci di guerra ed esponenti del ceto medio e della piccola borghesia antisocialista.
Giolitti cercò di modernizzare l'Italia e favorire l'inclusione delle masse lavoratrici, integrando diverse forze politiche nel regime parlamentare, inclusi i fascisti, ma le elezioni del 1921 non furono favorevoli per lui, portandolo a dimettersi.
La marcia su Roma del 1922 portò al successo del colpo di stato fascista, con Mussolini che ricevette l'incarico di formare un nuovo governo il 30 ottobre, consolidando il potere fascista in Italia.