Concetti Chiave
- La Seconda Rivoluzione Industriale introdusse nuove tecnologie e una crescita demografica, trasformando l'industria con macchine più efficienti e una maggiore produttività.
- Lo Stato svolse un ruolo cruciale nel sostenere le industrie attraverso finanziamenti, protezione delle produzioni nazionali e espansione coloniale.
- Il taylorismo, ideato da Frederick Taylor, migliorò la produttività tramite la divisione del lavoro, separando compiti intellettuali e manuali e adattando le mansioni alle capacità dei lavoratori.
- Il fordismo, sviluppato da Henry Ford, perfezionò la produzione industriale con la catena di montaggio, aumentando l'efficienza e standardizzando i processi produttivi.
- La Seconda Rivoluzione Industriale portò a una maggiore fiducia nel sistema bancario e nell'investimento azionario, favorendo la crescita economica e industriale.
Indice
La rivoluzione industriale
La Prima Rivoluzione Industriale si sviluppò in Gran Bretagna ma dal 1850 toccò anche alcuni Stati tedeschi e gli Usa.
L’industrializzazione presenta due aspetti:
1. La crescita demografica e della produzione;
2. La nuova organizzazione.
Grazie alle macchine più efficienti ed ai motori a vapore, la produttività del lavoro crebbe.
Simboli e crisi economica
La macchina a vapore e le ferrovie sono il simbolo del primo sviluppo industriale.
Questo sviluppo economico ebbe un ruolo fondamentale perché la costruzione di nuove linee diede impulso alla ricerca di energia. Inoltre, questo sviluppo subì una lunga interruzione tra il 1873 e il 1896, in cui la produzione industriale diminuì progressivamente: l’offerta di merci era superiore alla domanda. Questa crisi fu chiamata “grande depressione”; le industrie non ebbero più clienti entrando in crisi, e gli Usa importarono gli stessi prodotti europei a prezzi più bassi. La condizione di vita peggiorò e l’emigrazione dall'Europa aumentò. Verso l’Africa emigrarono circa 30 milioni di persone coinvolte nella crisi.
In seguito, ci fu una crescita demografica dovuta all'aumento della produzione e dal miglioramento della salute.
Ripresa e seconda rivoluzione
Negli anni ’90 dell’800, lo sviluppo industriale riprese con nuove caratteristiche. Quest’epoca è chiamata “Seconda Rivoluzione Industriale”.
Le industrie crebbero di dimensione; si formarono grandi concentrazioni industriali che controllavano un certo bene (la Standard Oil = 90% di petrolio) e poteva decidere la quantità o il prezzo.
Un’altra novità fu il ruolo dello Stato che cominciò ad aiutare le industrie in vari modi:
- Copriva le spese d’istruzione dei cittadini,
- Era il principale cliente delle industrie pesanti,
- Difendeva la produzione nazionali con i dazi,
- Favoriva l’industria mediante l’espansione coloniale.
Innovazioni tecniche e taylorismo
La tecnica si sviluppò: si passò dall'acciaio al carbone, dai motori primari a quelli a scoppio o elettrici. Grazie al motore a scoppio si trasformò il movimento in energia elettrica; nacquero così gli impianti idroelettrici e i cavi. La fonte di energia protagonista fu però il petrolio, evoluto e diffuso grazie al motore a scoppio. Nell'industria chimica svilupparono anche l’acciaio, il rayon, i coloranti artificiali, i fertilizzanti e le nuove macchine utensili.
Questa evoluzione fu resa possibile anche da un nuovo metodo organizzativo in fabbrica: il taylorismo. Frederick Taylor capì che un sistema basato sulla divisione del lavoro avrebbe aumentato la produttività. Ogni attività doveva essere scomposta in tante operazioni semplici. Questo sistema fu poi reso noto da Henry Ford che creò la “catena di montaggio”.
Banche e borse
Tuttavia, le macchine e i macchinari avevano dei costi elevati che i proprietari delle fabbriche non potevano soddisfare e dovettero rivolgersi quindi alle Borse e alle banche.
Questo cambiamento era dovuto al fatto che le persone, alla fine dell’Ottocento, potevano depositare i soldi in banca. La fiducia era aumentata e le banche potevano prestare risparmi agli imprenditori.
La Borsa, invece, funzionava come una scommessa; un cittadino può acquistare delle azioni di proprietà dell’azienda: se gli affari andavano bene si aveva un guadagno, invece, se gli affari andavano male, il cittadino perdeva tutto.
Nel 1870, la Gran Bretagna era la principale potenza economica mondiale, ma dal XX secolo, gli Usa la superarono. Oggi, ci sono nuove potenze industriali.
Taylorismo e fordismo
F. Taylor è stato un imprenditore di Filadelfia che ha ideato tra il XIX e il XX secolo un modello scientifico di organizzazione del lavoro, che ha preso il suo nome. Il taylorismo è un sistema del lavoro introdotto che tende ad aumentare la produttività affidando a tecnici e dirigenti la pianificazione scientifica delle attività e ai lavoratori le fasi esecutive. Il taylorismo è una filosofia del lavoro, basata su alcuni punti:
1. per fare una certa operazione esiste sempre un metodo migliore di tutti gli altri, ed è il più economico in termini di tempo e di energia;
2. per scoprire quale sia questo metodo occorre misurare i tempi dei diversi modi possibili di eseguire l’operazione, per individuare tra questi il più rapido ed efficace;
Lo studio del primo punto deve essere condotto da personale scelto, addetto alla direzione delle attività produttive. L’operaio deve solo eseguire i compiti. Il taylorismo teorizza la completa separazione tra lavoro manuale e lavoro intellettuale. Il lavoratore non ha diritto di avanzare proposte. Un tale sistema è vantaggioso perché consente d’avere sempre l’uomo giusto al posto giusto. Ogni lavoratore avrà la mansione più adatta alle sue capacità, in questo modo la manodopera dovrà essere adeguatamente preparata. L’aumento della produttività porterebbe all'imprenditore un incremento del profitto, e ai lavoratori guadagni più alti, riducendo il tradizionale antagonismo fra imprenditori e lavoratori, andando verso forme utili di collaborazione.
La catena di montaggio è il sistema di organizzazione del lavoro ideato da Henry Ford, consistente in un nastro scorrevole che trasporta gli oggetti in costruzione da un operaio all'altro, per la realizzazione di ciascuna specifica fase di lavorazione. Lo scopo è coordinare le attività di ciascuno in modo che concorressero nel modo più efficace possibile alla creazione del prodotto finale. Henry Ford ha messo a punto una trasformazione più radicale del processo produttivo per mezzo della catena di montaggio. Questa è stata sperimentata per la prima volta nell'azienda automobilista Ford Motors Company. La catena di montaggio consisteva nella scomposizione del ciclo di fabbricazione di un’auto in una serie di operazioni ripetitive e sequenziali. Ogni operaio aveva solo un compito. Il fordismo è l’esito ultimo dell’organizzazione tayloristica del lavoro, rispetto alla quale compie un passo in più. Il fordismo frammenta e rende sempre più specialistica l’azione dell’operaio. L’operaio deve rispettare i tempi del nastro trasportatore. Non esiste più il gruppo. Tutti sono solo ingranaggi della catena di montaggio. Le merci sono tutte uguali, standard e omologate. Gli operai anche sono tra loro intercambiabili.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali caratteristiche della Seconda Rivoluzione Industriale?
- In che modo il taylorismo ha influenzato l'organizzazione del lavoro?
- Come ha trasformato il fordismo il processo produttivo?
- Quali furono le conseguenze economiche della "grande depressione" tra il 1873 e il 1896?
- Qual è il ruolo delle banche e della Borsa nello sviluppo industriale del XIX secolo?
La Seconda Rivoluzione Industriale si caratterizzò per la crescita demografica e della produzione, l'adozione di nuove tecnologie come il motore a scoppio e l'elettricità, e l'emergere di grandi concentrazioni industriali. Lo Stato iniziò a supportare le industrie, e il petrolio divenne una fonte di energia chiave.
Il taylorismo, ideato da Frederick Taylor, ha introdotto un modello scientifico di organizzazione del lavoro basato sulla divisione delle attività in operazioni semplici, aumentando la produttività e separando il lavoro manuale da quello intellettuale.
Il fordismo, sviluppato da Henry Ford, ha rivoluzionato il processo produttivo attraverso la catena di montaggio, che ha reso il lavoro più specialistico e frammentato, con operai che eseguivano compiti ripetitivi e sequenziali, aumentando l'efficienza e la standardizzazione dei prodotti.
Durante la "grande depressione", la produzione industriale diminuì a causa di un'offerta di merci superiore alla domanda, portando le industrie in crisi e aumentando l'emigrazione dall'Europa verso l'Africa e gli Stati Uniti.
Le banche e la Borsa hanno giocato un ruolo cruciale nello sviluppo industriale, fornendo capitali agli imprenditori attraverso prestiti e investimenti in azioni, permettendo alle industrie di finanziare macchinari costosi e sostenere l'espansione produttiva.