Concetti Chiave
- Dopo le rivoluzioni industriali, si assistette a un aumento delle aziende agrarie di medie e grandi dimensioni, con un focus sulla modernizzazione delle tecniche di coltura.
- L'uso crescente dei macchinari portò a un incremento della produttività, ma anche a un aumento della disoccupazione.
- Gli imprenditori, spesso mercanti o grandi proprietari terrieri, investirono denaro in macchinari, materie prime e forza lavoro per avviare le fabbriche.
- In Inghilterra, per la prima volta, i lavoratori furono liberi di vendere la loro forza lavoro, un cambiamento significativo rispetto al passato.
- Le condizioni di lavoro erano difficili, caratterizzate da bassi salari, orari pesanti, lavoro minorile e malattie croniche.
Crescita delle aziende agrarie
Dopo le due rivoluzioni industriali, aumentarono le aziende agrarie di medie e grandi dimensioni. Si puntò sulla modernizzazione delle tecniche di coltura, sull'investimento di denaro e sulla maggior produttività .
Aumentò l'uso dei macchinari.
Le macchine provocarono però anche una crescita della disoccupazione.
Ruolo dell'imprenditore
L'imprenditore era di solito un mercante o un grande proprietario terriero che aveva a disposizione un capitale , cioè del denaro da investire, e che vedeva notevoli possibilità di guadagno nell'impiantare una fabbrica.
Così impiegava il suo denaro per acquistare macchine e materie prime e per pagare un certo nuemro di dipendenti.Condizioni lavorative nel medioevo
Nel medioevo il servo della gleba non era affatto libero di vendere la sua forza lavoro a chi voleva.
Questa situazione si sbloccò per la prima volta in Inghilterra .
- i salari erano molto bassi;
- orari di lavoro pesanti;
- bambini impegnati, disciplina e lincenziamento;
- malattie croniche e mortali;
- colera, tifo e peste.