andrewrossonero
Ominide
7 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il Risorgimento italiano è il periodo storico che va dal Congresso di Vienna del 1815 all'annessione dello Stato Pontificio nel 1871, culminando con Roma come capitale d'Italia.
  • Dopo la Restaurazione, l'Italia era suddivisa in vari stati tra cui il Regno Lombardo-Veneto sotto l'influenza austriaca, il Regno delle Due Sicilie, e il Regno di Sardegna governato dai Savoia.
  • I moti del 1820-21 in Italia furono iniziati nel Regno delle Due Sicilie e portarono all'abdicazione di Vittorio Emanuele I, ma furono soppressi dall'Austria con il supporto della Santa Alleanza.
  • Nel Regno Lombardo-Veneto, l'amministrazione austriaca era efficace ma repressiva, con censura e alte tasse causando malcontento e imprigionamento di patrioti come Silvio Pellico.
  • Il Risorgimento fu caratterizzato da concetti chiave come stato-nazione, patria, società segrete, e le tre guerre d'indipendenza che culminarono con la presa di Roma nel 1870.
Questo appunto di Storia per le scuole medie analizza il Risorgimento, quel periodo della storia italiana in cui si è lottato per ottenere l'unità nazionale. È un periodo piuttosto lungo, che comincia con la Restaurazione, quindi con il congresso di Vienna del 1815, e potrà dirsi concluso una volta che sarà annesso lo Stato Pontificio e la capitale, nel 1871, sarà spostata a Roma.
Il Risorgimento Italiano: Dalla Restaurazione all'Unità Nazionale articolo

Indice

  1. L’Italia dopo la Restaurazione
  2. I moti del 1820-21 in Italia
  3. Dominio austriaco nel Regno Lombardo-Veneto
  4. Le parole chiave del Risorgimento

L’Italia dopo la Restaurazione

Per comprendere il Risorgimento dobbiamo vedere la situazione dell'Italia subito dopo la Restaurazione.

A nord c'è il Regno Lombardo-Veneto, che fa parte dell'Impero austriaco, il Regno di Sardegna, che occupa Val d'Aosta, Piemonte, Liguria e Sardegna, dei piccoli Ducati, come quello di Parma, Modena, Massa e Lucca, il Granducato di Toscana. Al centro dell’Italia, invece, c’è lo Stato della Chiesa che occupa Lazio, Umbria, Marche e Romagna. Infine, tutto il sud è unito nel Regno delle Due Sicilie. Dopo il congresso di Vienna l'Austria controlla praticamente tutta l'Italia: possiede il Regno Lombardo-Veneto, che è stato creato per controllare meglio la zona del nord Italia, già sotto l'influenza austriaca. Per far questo viene anche eliminata definitivamente la Repubblica di Venezia. L'Austria estende la sua influenza anche sullo Stato della Chiesa e sul Regno delle Due Sicilie. L'unico Stato italiano che si rafforza dopo il congresso di Vienna è il Regno di Sardegna. Per il principio di legittimità, tornano a governarlo i Savoia e il Re in questo periodo è Vittorio Emanuele I.

I moti del 1820-21 in Italia

Come in tutta Europa, anche in Italia nel 1820-21 scoppiano dei moti, cioè rivolte che partono dal Regno delle Due Sicilie. Il moto è favorito da alcuni elementi. Innanzitutto, dal fatto che Vittorio Emanuele I si stava comportando da sovrano assoluto. In secondo luogo, alcuni militari, spinti proprio avvenimenti siciliani, organizzano un moto. Vittorio Emanuele I si spaventa e abdica in favore di Carlo Alberto. Carlo Alberto sembra, in un primo momento, voler dar retta ai rivoluzionari, ma poi cambia idea e fa reprimere il moto dall'esercito. Questa indecisione gli varrà il soprannome di “Re Tentenna”. Per il principio della Santa Alleanza, l'Austria con l'aiuto delle grandi potenze europee nel 1821 riesce a sopprimere i moti e riprende il controllo di tutta l'Italia.
Per ulteriori approfondimenti sui moti del 1820-21 in Italia vedi anche qua

Dominio austriaco nel Regno Lombardo-Veneto

Da un lato gli austriaci avevano fatto delle cose positive: l'amministrazione del Regno Lombardo-Veneto era molto efficiente. Gli austriaci costruiscono le prime ferrovie, migliorano il sistema sanitario, implementano l'istruzione popolare. Dall'altro lato, però, non vogliono fastidi e quindi danno vita ad una ferrea repressione, utilizzando gli strumenti tipici di tutta la Restaurazione: un regime di polizia che controlla tutto, la censura, cioè il divieto di divulgazione di idee particolarmente democratiche. A farne le spese saranno diversi patrioti, il più famoso è Silvio Pellico, un intellettuale che verrà arrestato e imprigionato nel carcere dello Spielberg a Brno, dove scriverà “Le mie prigioni”. Inoltre, la popolazione soffre per le alte tasse: per mantenere un amministrazione efficiente e tutto il regime repressivo, comprese le forze di polizia, gli austriaci chiedono tasse molto alte, che aumentano l’insofferenza nei confronti degli Asburgo.
Il Risorgimento Italiano: Dalla Restaurazione all'Unità Nazionale articolo

Le parole chiave del Risorgimento

Il sentimento nazionale era stato ridestato dall’unità conferita all’Italia da Napoleone (1796), mentre solamente pochi anni più tardi (nel Congresso di Vienna del 1815) Metternich, uno dei principali artefici della Restaurazione, definì l’Italia non una nazione, bensì una semplice “espressione geografica”. Alcune parole chiave del Risorgimento sono:

  • stato-nazione: la parola “Stato” indica l’organizzazione politico-militare di una nazione che condivide un’idea. La parola “Nazione” indica, invece, un gruppo di persone che hanno in comune e condividono un’idea, un’ideale o un valore morale;
  • patria: luogo di nascita e di affetti profondi;
  • società segrete: in Italia importanti artefici dell’Unità furono studenti universitari, medici, avvocati e tutti coloro che avevano una cultura medio-alta, poiché fondarono e si riunirono in società segrete, tra cui la Carboneria, la Giovine Italia, tutte conosciute sotto il nome più ampio di “Massoneria”;
  • guerre d’indipendenza: le guerre d’indipendenza per l’Italia sono state tre. La prima tra il 1848 e il 1849, persa inesorabilmente dopo la vendetta di Radetzky in Lombardia, vide Carlo Alberto (re di Sardegna) abdicare in favore del figlio Vittorio Emanuele II; La seconda nel 1859, vinta grazie all’aiuto francese insieme agli accordi di Plombières e all’astuzia di Cavour, capo del governo del Regno di Sardegna, annesse a quest’ultimo la Lombardia e, in seguito ai plebisciti, Modena, l’Emilia-Romagna, la Toscana e Parma attraverso la concessione alla Francia di Nizza e della Savoia. Inoltre va ricordata l’impresa dei Mille sotto il comando di Garibaldi che annesse all’Italia cha andava formandosi tutto il Regno delle Due Sicilie. La terza nel 1866, successiva ad un patto difensivo tra Italia e Prussia, che consentì al Veneto di far parte del neonato Regno d’Italia. Infine va ricordata la presa di Roma del 20 Settembre 1870 con la breccia di Porta Pia che fece di Roma parte integrante dell’Italia (la liberazione di Roma avvenne solamente più tardi poiché fino ad allora i Francesi avevano protetto il Papa con l’invio di truppe, mentre in quell’anno erano scesi in campo contro la Prussia).

Alcuni considerano la Prima Guerra Mondiale una “Quarta guerra di liberazione”, poiché l’Italia è divenuta davvero unita attraverso l’annessione di Trento e Trieste.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la situazione dell'Italia dopo la Restaurazione?
  2. Dopo la Restaurazione, l'Italia era divisa in vari stati sotto l'influenza austriaca, con il Regno Lombardo-Veneto, il Regno di Sardegna, piccoli Ducati, il Granducato di Toscana, lo Stato della Chiesa e il Regno delle Due Sicilie.

  3. Cosa accadde durante i moti del 1820-21 in Italia?
  4. I moti del 1820-21 furono rivolte iniziate nel Regno delle Due Sicilie, causate dal comportamento assolutista di Vittorio Emanuele I. Carlo Alberto inizialmente sembrò sostenere i rivoluzionari, ma poi li represse, e l'Austria, con l'aiuto delle grandi potenze, riprese il controllo.

  5. Quali furono gli effetti del dominio austriaco nel Regno Lombardo-Veneto?
  6. Gli austriaci migliorarono l'amministrazione, costruirono ferrovie e migliorarono il sistema sanitario, ma attuarono una repressione severa con censura e alte tasse, causando malcontento tra la popolazione.

  7. Quali sono alcune delle parole chiave del Risorgimento?
  8. Alcune parole chiave del Risorgimento includono "stato-nazione", "patria", "società segrete" come la Carboneria e la Giovine Italia, e "guerre d’indipendenza", che furono cruciali per l'unità italiana.

  9. Come si concluse il processo di unificazione italiana?
  10. Il processo di unificazione italiana si concluse con la presa di Roma nel 1870, quando la città divenne parte integrante dell'Italia, completando l'unità nazionale iniziata con le guerre d'indipendenza.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

andrewrossonero di Mauro_105

URGENTE (321112)

andrewrossonero di Lud_

domandina

andrewrossonero di Samantha Petrosino