Concetti Chiave
- La preistoria in Italia si caratterizza per uno sviluppo urbano tardivo rispetto al Medio Oriente, con un mosaico di popoli e culture diverse tra cui Liguri, Camuni, e Reti.
- La cultura nuragica e villanoviana segna tappe importanti della preistoria italiana, con avanzamenti tecnologici e sociali, e contatti con Greci e Fenici che introducono innovazioni come l'alfabeto.
- Gli Etruschi, derivati dalla civiltà villanoviana, sono il primo popolo a sviluppare una società urbana e introducono la scrittura, diffondendo il culto degli dèi olimpici ai Romani.
- La società etrusca è caratterizzata da un amore per la vita, con donne che godono di maggiore libertà sociale, e una religione complessa con pratiche divinatorie e una visione dell'aldilà che evolve nel tempo.
- Il dominio etrusco sull'Italia centrale si esprime attraverso una rete di città-Stato e alleanze, ma viene minacciato dall'espansione greca e sannitica, e dall'arrivo dei Celti, portando al declino della loro potenza.
Indice
- Sviluppo tardivo della civiltà urbana
- Mosaico di popoli nella penisola
- Civiltà delle terramare
- Cultura nuragica in Sardegna
- Cultura villanoviana e scambi commerciali
- Influenza greca e fenicia
- Origini e sviluppo degli Etruschi
- Società etrusca e amore per la vita
- Libertà delle donne etrusche
- Religione e divinazione etrusca
- Visione etrusca dell'aldilà
- Città-Stato etrusche e alleanze
- Espansione etrusca e controllo marittimo
- Conflitti con Greci e Sanniti
- Invasione celtica e declino etrusco
- Fondazione leggendaria di Roma
Sviluppo tardivo della civiltà urbana
In Italia la civiltà urbana si sviluppa più tardi Abitata sin dall’antichità, la penisola italica rimase sempre un’area periferica. Lo sviluppo delle civiltà urbane fu infatti posteriore e più lento rispetto a quello del Medio Oriente e dell’Egitto. In Italia i primi villaggi di agricoltori sedentari risale al II secolo a.C.
Mosaico di popoli nella penisola
Un mosaico di popoli L’Italia non ebbe subito un solo popolo con una sola lingua e una sola cultura, ma ebbe piuttosto un mosaico di popoli come ad esempio: i Liguri, i Camuni e i Reti che avevano diverse lingue, origini e culture. A partire dal II secolo a.C. aggiunsero popoli di origine indoeuropea come: i Veneti, gli Umbri, gli Osci e i Latini.
Civiltà delle terramare
I primi villaggi appartengono alla civiltà delle terramare A partire dal 1650 a.C. si formarono nella Val Padana dei villaggi di agricoltori stanziali, appartenenti alla civiltà delle terramare. Gli abitanti delle terramare possedevano una cultura molto sviluppata infatti praticavano l’agricoltura, praticavano riti legati alla fertilità e al Sole. In oltre avevano l’usanza di cremare i corpi dei defunti e conservarli in piccole urne nelle necropoli.
Cultura nuragica in Sardegna
In Sardegna si sviluppa la cultura nuragica A partire dal XIX secolo a.C si sviluppò la cultura nuragica caratterizzata da torri costruite con grossi massi uniti a secco alte fino a 20 metri. I loro abitanti svilupparono una cultura vivace e aperta ai contatti con gli altri popoli in particolare con i Greci, i Fenici e gli Etruschi.
Cultura villanoviana e scambi commerciali
La cultura villanoviana dell’età del ferro La cultura villanoviana si sviluppò nel 1000 a.C. in Toscana in particolare a Villanova da cui prende il nome. I reperti relativi a questa cultura testimoniano un grande avanzamento tecnologico e l’esistenza di scambi commerciali con altri popoli. I Villanoviani non conoscevano la scrittura ma furono tra i primi popoli italici ad impiegare il ferro.
Influenza greca e fenicia
Sia i Greci che i Fenici contribuiscono allo sviluppo dell’Italia A partire dall’VIII secolo a.C. sorsero in Italia, principalmente sulle coste meridionali della penisola, nuove colonie Greche e Fenicie. L’incontro con i colonizzatori favorì e accelerò i progressi tecnologici delle popolazioni italiche, ad esempio i Greci introdussero l’alfabeto, le tecniche di lavorazione del ferro e nuove piante come la vite.
Origini e sviluppo degli Etruschi
Le origini degli Etruschi La civiltà Etrusca nasce a partire dalla metà dell’VIII secolo a.C. in Etruria. Questo fu il primo popolo italico ad introdurre la scrittura e a sviluppare una società urbana. Studi recenti hanno permesso di definire la vera origine degli Etruschi difatti l’archeologia e la genetica hanno confermato che quella degli Etruschi è una civiltà che si è sviluppata dalla civiltà villanoviana. Questo sviluppo è dovuto dall’incontro tra i Greci e la civiltà villanoviana infatti saranno poi gli Etruschi a diffondere il culto degli dèi olimpici e a trasmetterlo poi ai Romani.
Società etrusca e amore per la vita
Una società innamorata della vita Come confermano le pitture e i lunghi cortei funebri rinvenuti nelle necropoli, quella etrusca è una civiltà prospera e innamorata della vita anche nei suoi aspetti materiali. Diffusi erano le competizioni sportive che spesso si svolgevano in occasione delle feste religiose. Stando alle fonti letterarie la civiltà etrusca in oltre amavano la musica, che accompagnava tratti importanti della vita quotidiana.
Libertà delle donne etrusche
La donna etrusca gode di una libertà maggiore Le donne etrusche godevano di grande considerazione sociale Be di una libertà impensabile nel mondo antico. Le donne ricevevano un’educazione e curavano il loro aspetto fisico, potevano partecipare ai banchetti con i mariti e per l’occasione indossavano abiti eleganti e acconciature elaborate con l’aggiunta di gioielli moto preziosi. Tutta via alle donne non era riconosciuto alcun diritto politico.
Religione e divinazione etrusca
La religione etrusca I riti religiosi accompagnavano ogni manifestazione della vita pubblica e privata. Le tre principali divinità erano il dio del cielo Tinia, sua moglie Uni e la loro figlia Minerva, inseguito identificate come gli dèi greci Zeus, Era e Atena. Gli Etruschi svilupparono tecniche di divinazione. A tali attività erano dediti gli aruspici, i sacerdoti che traevano presagi esaminando le viscere di animali sacrificali, e gli àuguri, che invece basavano i loro responsi sull’osservazione del volo degli uccelli e di tuoni.
Visione etrusca dell'aldilà
Si impone una visione più cupa dell’aldilà Gli Etruschi credevano in una vita dopo la morte e la vita nell’aldilà era vista come una prosecuzione dell’esistenza terrena: le tombe risalenti ai primi secoli della civiltà etrusca presentano l’aspetto di vere e proprie case, arredate con oggetti di uso quotidiano così da dare alla vita oltremondana il più simile possibile a quella terrena. A partire dal V secolo a.C., la visione della morte fu sostituita da una concezione più cupa dell’oltretomba ora luogo ostile e popolato da creature mostruose.
Città-Stato etrusche e alleanze
Città-Stato legate da alleanze Gli Etruschi non diedero mai vita ad uno Stato unitario, le loro erano città-Stato. Nella prima fase della storia etrusca le città erano governate da un sacerdote detto lucumòne. A partire dal VI secolo a.C. ola monarchia fu sostituita da un ordinamento di tipo repubblicano e oligarchico, retto da magistrati eletti ogni anno da assemblee costituite dai soli aristocratici. Le città spesso si univano in alleanze militari, la più importante delle quali fu la dodecàpoli, una federazione costituita dalle dodici città-stato più importanti dell’Etruria.
Espansione etrusca e controllo marittimo
Gli Etruschi si espando verso la Pianura Padana e in Campagna Gli Etruschi si espansero nella Pianura Padana nel corso del VI secolo a.C. Contemporaneamente gli Etruschi si espansero verso il Lazio e la Campania. La conquista delle coste laziali e campane permise agli etruschi di esercitare il proprio controllo sul mar Tirreno.
Conflitti con Greci e Sanniti
Lo scontro con i Greci e Sanniti L’espansione in Campania portò a scontrarsi con le città della Magna Grecia. Le flotte etrusche e cartaginesi sconfissero i Greci nella battaglia di Alalia. Già nel V secolo a.C. il dominio etrusco era in crisi e nel 509 a.C. persero il controllo su Roma. Infine i Sanniti iniziarono a minacciare i centri etruschi della Campania.
Invasione celtica e declino etrusco
L’arrivo dei Celti A scardinare definitivamente gli equilibri tra le civiltà presenti in Italia fu l’arrivo nella Penisola dei Celti. Guidate da un’aristocrazia di capi guerrieri e da sacerdoti chiamati druidi, invasero e conquistarono la colonia etrusca di Felsina ribattezzata poi dai Romani Bononia (Bologna). Tutte queste sconfitte portarono velocemente al crollo della potenza etrusca.
Fondazione leggendaria di Roma
La leggenda della fondazione Secondo la leggenda Roma fu fondata da Romolo e Remo, figli del dio arte e di Rea Silva. Una volta adulti decisero di fondare una nuova città presso il Tevere. Nel 753 a.C. Romolo diventa il primo re di Roma uccidendo il fratello per volere degli dèi.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali civiltà preistoriche in Italia?
- Come si sviluppò la civiltà etrusca?
- Qual era il ruolo delle donne nella società etrusca?
- Quali furono le principali espansioni territoriali degli Etruschi?
- Qual è la leggenda della fondazione di Roma?
In Italia, le principali civiltà preistoriche includevano la civiltà delle terramare nella Val Padana e la cultura nuragica in Sardegna, caratterizzate da villaggi di agricoltori e torri di pietra, rispettivamente.
La civiltà etrusca si sviluppò a partire dalla metà dell'VIII secolo a.C. in Etruria, evolvendosi dalla civiltà villanoviana grazie all'incontro con i Greci, e fu il primo popolo italico a introdurre la scrittura e a sviluppare una società urbana.
Le donne etrusche godevano di una maggiore libertà sociale rispetto ad altre civiltà antiche, partecipavano ai banchetti con i mariti e curavano il loro aspetto, sebbene non avessero diritti politici.
Gli Etruschi si espansero verso la Pianura Padana, il Lazio e la Campania, esercitando il controllo sul mar Tirreno, ma il loro dominio fu minacciato dai Greci, Sanniti e infine dai Celti.
Secondo la leggenda, Roma fu fondata nel 753 a.C. da Romolo e Remo, figli del dio Marte e di Rea Silvia, con Romolo che divenne il primo re dopo aver ucciso il fratello per volere degli dèi.