Concetti Chiave
- La mafia siciliana ha origini nel XIX secolo, evolvendosi da un'organizzazione agricola a una potente rete criminale internazionale, conosciuta come "cosa nostra".
- La mafia è caratterizzata da un doppio volto: una violenza brutale e un'anima imprenditoriale che influenza politica ed economia, estendendosi oltre la Sicilia.
- Il termine "mafia" ha acquisito notorietà grazie alle sue ramificazioni con la mafia americana e il traffico di droga, evolvendo in una forza globale.
- L'arresto di Bernardo Provenzano nel 2006, dopo anni di latitanza, ha rappresentato un importante successo per le forze dell'ordine e ha dato speranza al popolo siciliano.
- Nonostante gli arresti dei principali capi, la mafia continua a rigenerarsi, mantenendo un'influenza significativa e dimostrando resilienza nel tempo.

Origini della mafia siciliana
La mafia siciliana ha delle origini molto antiche, infatti nacque nel Diciannovesimo secolo; prima però era un’organizzazione di tipo agricolo, poi con il passare degli anni si è radicata nella società sempre di più.
Il termine “mafia” venne utilizzato per la prima volta per indicare un’organizzazione criminale originaria della Sicilia, e con ramificazione negli Stati Uniti; poi in un secondo momento fu ribattezzata con il termine “cosa nostra”. La mafia ha accresciuto i suoi capitali, grazie alla mafia americana, con il traffico della droga, per poi investirli, ad esempio, nell'imprenditoria. All'inizio della nascita di questa organizzazione criminale si negava addirittura la sua esistenza; poi solo tra gli anni Sessanta / Settanta si iniziò a considerarla come un vero e proprio problema della società italiana. Infatti, da quel momento, si iniziò ad indagare sempre di più, arrestando anche i principali capi – mafia, ovvero: Totò Riina, Bernardo Provenzano, Nitto Santapaola e Salvatore Lo Piccolo. Probabilmente, la grande occasione della mafia è stato l’arrivo in Italia di Lucky Luciano, il caso di “cosa nostra americana”. Sarà lui ad insegnare agli amici siciliani che la mafia deve aggiornarsi, progredire, cambiare, per inventare nuove strade e trovare spazio nella società e nelle istituzioni.
Per ulteriori approfondimenti sulle origini della mafia siciliana vedi anche qua
Doppio volto della mafia
La mafia non è solo stragi e sangue. Essa è anche affari, capacità di dare e di togliere lavoro e di influenzare le decisioni della politica. Quindi, mafia significa anche relazioni (tra ricchi e ricchi, tra poveri e poveri, tra poveri e ricchi, tra persone influenti e poveri diavoli della società). È una mafia che si riorganizza in rapporti con le classi dirigenti, quindi una mafia che ha una sua connotazione borghese, imprenditoriale e politica. Da sempre, i due volti della mafia sono: da un lato, la violenza brutale, sproporzionata, tipica del periodo dei corleonesi, e, dall’altro, l’anima imprenditoriale, che si nasconde e procede senza gesti eclatanti. Dopo tutti gli arresti che negli ultimi anni hanno colpito cosa nostra, quale volto sta per prevalere? Qual è il nuovo volto della mafia? Qual è la nuova mutazione genetica di questo cancro che da decenni avvelena la bellissima terra della Sicilia? Quali sono gli anticorpi in grado di reagire a un sistema che muove milioni di euro e che intreccia le rotte internazionali della droga a quelle del riciclaggio, l’odioso balzello del pizzo imposto ai commercianti alla penetrazione negli appalti e, più in generale, ad un controllo del territorio, della società, e di tutto ciò che si muove in Sicilia. In realtà, il discorso non è più limitato alla Sicilia, perché dai tempi della grande emigrazione in America (e poi di nuovo con lo sbarco degli alleati e con Lucky Luciano) la mafia è stata e rimane la prima impresa criminale globalizzata.
Arresto di Bernardo Provenzano
Bernardo Provenzano è il capo dei capi di cosa nostra. Un’operazione della polizia di Palermo lo ha arrestato, l’11 aprile del 2006, dopo otto lunghi anni di indagini. Egli era detto Binnu 'u Tratturi, per la violenza con cui falciava le vite dei suoi nemici. Fu condannato a tre ergastoli ed era ricercato da 43 anni. Quando la polizia entra nel suo covo, Provenzano si copre gli occhi, poi, un poliziotto gli tende la mano e lui mormora “siete stati bravi”. La sua reazione al momento dell’irruzione è stata, inizialmente, di smarrimento, in quanto non aveva ancora consapevolezza di quello che stava succedendo. Poi, col passare dei secondi, ha capito che si trattava di un’operazione della polizia e quindi la rassegnazione ha preso il sopravvento. Il suo arresto è stato un risultato eccezionale, così come, qualche anno prima, lo è stato l’arresto di Totò Riina. Sono state due operazioni utili a restituire fiducia ai siciliani. In Sicilia sicuramente sono state vinte tante battaglie anche grazie al fatto che la gente ha negato il consenso a cosa nostra. Le stragi di Falcone e Borsellino, ad esempio, hanno toccato tantissimo la gente in Sicilia. Quando si è diffusa la notizia, ci fu una manifestazione spontanea: tutti i giovani delle scuole di Corleone uscirono dalle classi e fecero una marcia spontanea che simbolicamente si chiuse davanti al Municipio. La cattura di Riina e Provenzano, non hanno sconfitto la mafia. Anche se essa appare in ginocchio, di fatto non lo è. Quando sembra che sia in una fase di sommersione, o di distruzione quasi, dopo qualche anno ce la ritroviamo ai massimi livelli. Tuttavia, senza ombra di dubbio cosa nostra siciliana ha avuto dei colpi che l’hanno destrutturata, essendo venuta a mancare quella struttura di vertice strategico, che ha sempre caratterizzato cosa nostra. Ci sono continui tentativi per ricostruirla, ma finora sono caduti nel nulla, bloccati da operazioni di polizia.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini della mafia siciliana?
- Qual è il doppio volto della mafia?
- Chi era Bernardo Provenzano e quale fu l'importanza del suo arresto?
- Come ha reagito la società siciliana agli arresti di capi mafiosi come Provenzano e Riina?
- La mafia è stata sconfitta con l'arresto di Provenzano?
La mafia siciliana ha origini nel Diciannovesimo secolo, inizialmente come organizzazione agricola, e si è evoluta in una potente organizzazione criminale con ramificazioni internazionali, specialmente negli Stati Uniti.
La mafia ha un doppio volto: da un lato, la violenza brutale e, dall'altro, un'anima imprenditoriale che influenza la politica e l'economia, mantenendo relazioni con le classi dirigenti.
Bernardo Provenzano era il capo di cosa nostra, arrestato nel 2006 dopo 43 anni di latitanza. Il suo arresto ha rappresentato un importante successo per la polizia e ha restituito fiducia al popolo siciliano.
Gli arresti di Provenzano e Riina hanno suscitato manifestazioni di gioia e speranza tra i siciliani, che hanno negato il consenso a cosa nostra, come dimostrato dalle reazioni alle stragi di Falcone e Borsellino.
Nonostante gli arresti di figure chiave come Provenzano abbiano indebolito la mafia, essa non è stata sconfitta e continua a riorganizzarsi, anche se le operazioni di polizia hanno impedito la ricostruzione della sua struttura di vertice.