Concetti Chiave
- I Longobardi, un popolo germanico, invasero l'Italia nel 568, stabilendosi inizialmente nel Friuli e nella pianura veneta, con Pavia come capitale del loro regno.
- Conosciuti come "uomini dalla lunga lancia", i Longobardi avevano una società strutturata militarmente, con una leadership basata su capi familiari e un re eletto dagli arimanni.
- L'arrivo dei Longobardi portò alla divisione dell'Italia in Longobardìa e Romania, con i Longobardi nelle regioni interne e i Bizantini che controllavano le coste.
- La divisione tra Longobardìa e Romania segnò la fine dell'unità politica dell'Italia, unita solo nel XIX secolo durante il Risorgimento.
- I Longobardi non avevano le risorse per conquistare tutta la penisola, mentre i Bizantini non riuscirono a respingerli oltre le Alpi, creando una situazione di equilibrio.
Invasione longobarda
L'Italia stava attraversando questa situazione di grande difficoltà quando, nel 568, una nuova popolazione germanica invase la penisola lasciando dietro di sé stragi e devastazioni sia nelle città, sia nelle campagne. Era no i Longobardi, che migravano in massa dalle pianure dell'attuale Ungheria: si trattava di decine di migliaia di persone, tra guerrieri, vecchi, donne e bambini. Essi oltrepassarono le Alpi in corrispondenza del Friuli e occuparono inizialmente la pianura veneta e le principali città dell'Italia settentrionale: Aquileia, Milano e Pavia. Quest'ultima città divenne in seguito la capitale del loro regno.
Origini e struttura sociale
I Longobardi provenivano dall'Europa del Nord, dai territori alla foce del fiume Elba. La denominazione di Longobardi, che probabilmente significava «uomini dalla lunga lancia» o «dalla lunga barba», era stata attribuita loro dagli altri popoli germanici. Si trattava senza dubbio di un popolo guerriero, celebre per il suo valore in battaglia: anche la sua organizzazione sociale aveva una struttura militare, basata sull'unione in grandi gruppi familiari (fare) di tutti gli uomini liberi capaci di usare le armi (arimanni). Ogni fara aveva un proprio capo, il duca, mentre alla guida di tutto il popolo c'era il re, eletto durante le assemblee generali dagli arimanni: questi esercitava il potere amministrativo, giudiziario e militare, promulgava le leggi, convocava l'esercito, stabiliva la guerra e la pace. Il sovrano era aiutato nelle sue funzioni dai Gasindi, che erano una sorta di ministri, mentre i Gastaldi erano incaricati di recarsi nei diversi ducati, controllare l'operato dei duchi e verificare la loro fedeltà al re.
Divisione dell'Italia
Con l'arrivo dei Longobardi l'Italia si trovò divisa in due parti, che presero rispettiva mente il nome di Longobardìa e Romània da coloro che le abitavano, cioè dai Longo bardi e dai Bizantini, che chiamavano se stessi Romàioi, cioè Romani.
I Bizantini con la loro flotta controllavano soprattutto le coste, mentre i Longobardi erano insediati prevalentemente nelle regioni interne. La suddivisione creatasi rimase stabile a lungo, perché i Longobardi non avevano uomini e forze sufficienti per occupare l'intera penisola, né i Bizantini per ricacciarli al di là delle Alpi. Proprio a questo periodo risale dunque la fine dell'unità politica che l'Italia aveva raggiunto al tempo della repubblica romana e che riacquisterà solo nella seconda metà del XIX seco lo con il Risorgimento.
Domande da interrogazione
- Chi erano i Longobardi e da dove provenivano?
- Qual era la struttura sociale dei Longobardi?
- Come si divise l'Italia con l'arrivo dei Longobardi?
- Quali furono le conseguenze della divisione dell'Italia?
I Longobardi erano una popolazione germanica che migrò in massa dalle pianure dell'attuale Ungheria, attraversando le Alpi e occupando l'Italia settentrionale nel 568.
La società longobarda era di tipo guerriero, organizzata in grandi gruppi familiari chiamati "fare", con un capo duca per ogni fara e un re eletto dagli arimanni, che erano uomini liberi capaci di usare le armi.
L'Italia si divise in Longobardìa, occupata dai Longobardi, e Romània, controllata dai Bizantini, con i Longobardi nelle regioni interne e i Bizantini lungo le coste.
La divisione portò alla fine dell'unità politica dell'Italia, che era stata raggiunta durante la repubblica romana e che si ricostituì solo nel XIX secolo con il Risorgimento.