Concetti Chiave
- Nel 390 a.C., circa quarantamila Galli guidati da Brenno invasero l'Italia centrale, minacciando Roma.
- L'esercito romano fu sconfitto dai Galli al fiume Allia, causando il panico tra la popolazione che abbandonò la città.
- I Galli saccheggiarono Roma, uccisero i senatori e assediarono il Campidoglio, chiedendo un riscatto d'oro.
- La leggenda narra che Marco Furio Camillo liberò Roma, affermando che la città si riscattava col ferro, non con l'oro.
- In realtà, i Galli dominarono Roma fino a quando i resti dell'esercito romano riuscirono a scacciarli.
Indice
L'invasione dei Galli
Mentre Roma si preparava a risolvere i propri problemi politici e sociali, si verificò un episodio terribile ed imprevisto: nel 390 a.C. circa quarantamila guerrieri Galli, guidati da Brenno, si avvicinarono minacciosi all’Italia centrale.
La reazione romana
I Romani ebbero subito coscienza del grave pericolo ed inviarono in fretta e furia un esercito contro gli stranieri; questo esercito venne sterminato dai Galli sulle sponde del fiume Allia, un affluente del Tevere.
Allora a Roma si diffuse il terrore: la popolazione abbandonò la città e si disperse per i campi.
La tradizione dice che solo i senatori restarono, coraggiosamente, al loro posto e che un gruppo di soldati superstiti si trincerò sul Campidoglio.Il saccheggio e l'assedio
I Galli saccheggiarono e bruciarono la città deserta, dopo avere ucciso i senatori, poi assediarono il Campidoglio. Sempre la leggenda dice che alla fine i Galli pretesero, per andarsene, che i Romani versassero mille libbre (circa 323 chili) d’oro. I Romani però si accorsero che i Galli pesavano l’oro con bilance truccate e protestarono, ma Brenno gettò (sempre secondo la leggenda) la sua pesante spada sul piatto dei pesi, dicendo: Guai ai vinti!
La leggenda di Marco Furio Camillo
Fortunatamente in quel momento giunse un prode romano, Marco Furio Camillo, il quale, al grido di: — Roma si riscatta col ferro e non con l’oro! — lanciò contro i Galli gli uomini che era riuscito a raccogliere e liberò la città.
La verità storica
In effetti le cose andarono un po’ diversamente: queste leggende patriottiche vennero create dopo, per minimizzare una brutta pagina della storia romana. I Galli, infatti, erano rimasti padroni indisturbati della città, per la fuga precipitosa dei Romani; successivamente i resti dell’esercito romano, riordinatisi, erano riusciti a scacciare da Roma gli invasori, storditi dall’ebbrezza del saccheggio e dai giorni passati a gavazzare.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'evento imprevisto che ha colpito Roma nel 390 a.C.?
- Come reagirono i Romani all'invasione dei Galli?
- Qual è la differenza tra la leggenda e la verità storica riguardo alla liberazione di Roma dai Galli?
Un'invasione di circa quarantamila guerrieri Galli, guidati da Brenno, che si avvicinarono minacciosi all’Italia centrale.
I Romani inviarono in fretta un esercito contro i Galli, ma questo venne sterminato sulle sponde del fiume Allia, causando terrore e la fuga della popolazione.
La leggenda narra che Marco Furio Camillo liberò Roma, mentre storicamente i Galli rimasero padroni della città fino a quando i resti dell’esercito romano riuscirono a scacciarli.