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Concetti Chiave

  • La Sinistra italiana post-unitaria includeva ex mazziniani, garibaldini e democratici, focalizzati sul suffragio universale e l'annessione di Roma e Veneto.
  • Il leader della Sinistra era Agostino Depretis, con l'estrema sinistra che sosteneva anche un regime repubblicano e leggi sociali per i lavoratori.
  • La Destra comprendeva i moderati del Risorgimento, con una corrente di estrema destra guidata da Stefano Jacini, favorevole a un governo monarchico e conservatore.
  • La Destra moderata, rappresentata da Quintino Sella e Marco Minghetti, supportava un ordinamento monarchico e una rigorosa politica economica per risanare le finanze dello stato.
  • Entrambi gli schieramenti avevano visioni diverse su suffragio, regime politico e sviluppo economico, influenzando profondamente la politica italiana dell'epoca.

Indice

  1. Divisione politica post-unitaria
  2. Programma della sinistra
  3. Correnti della destra

Divisione politica post-unitaria

Sostanzialmente lo schieramento politico italiano dopo l'Unità appariva diviso in due gruppi: la Sinistra e la Destra.

Programma della sinistra

Della Sinistra facevano parte ex mazziniani, ex garibaldini, ex I democratici. Molti di costoro avevano accettato la monarchia: il loro programma politico era fondato sulla necessità di concedere al popolo il suffragio universale (cioè il diritto di votare per tutti) e di annettere all'Italia Roma e il Veneto.

Il capo di questo settore era Agostino Depretis. V’era nella Sinistra un settore più avanzato (estrema sinistra), che faceva capo a Mazzini (ancora esule a Londra) e chiedeva, oltre che il suffragio universale e l'annessione di Roma e del Veneto, il passaggio ad un regime repubblicano, nonché leggi sociali per i lavoratori.

Correnti della destra

Della Destra facevano parte coloro che durante il Risorgimento erano stati per una cauta politica di riforme, i moderati. Nel nuovo schieramento si ebbero una corrente di estrema destra (che faceva capo a Stefano Jacini) e che rappresentava le correnti più conservatrici (cioè coloro i quali sostenevano un governo monarchico, una rigida organizzazione dello stato secondo i sistemi piemontesi, nessuna estensione del diritto di voto), e una corrente di Destra moderata, la quale faceva capo ad uomini come Quintino Sella e Marco Minghetti, la quale era per l'ordinamento monarchico, per una rigorosa politica economica che risanasse le finanze delio stato (le guerre per l’indipendenza erano costate somme favolose) e avviasse un processo di industrializzazione simile a quello avutosi in altre nazioni europee.

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