Concetti Chiave
- La crisi del Seicento si caratterizza per un processo di trasformazione che coinvolse strutture agrarie, demografiche, manifatturiere e commerciali, oltre a intensificare carestie ed epidemie.
- Le dinamiche e gli effetti della crisi non furono omogenei, variando significativamente tra le diverse regioni europee e settori economici.
- Esempi di differenti impatti della crisi includono la bassa Provenza con un iniziale sviluppo agricolo, l'Inghilterra con una crisi industriale e il Mezzogiorno d'Italia con una contrazione generale.
- Alcuni paesi, come l'Inghilterra e l'Olanda, emersero più forti dopo la crisi, stabilendo egemonie, mentre altri divennero subalterni alle grandi potenze economiche.
- La crisi del Seicento è strettamente legata a trasformazioni politiche, con pressioni militari e fiscali, il declino di imperi come quello spagnolo e la diffusione di nuovi modelli politici.
Indice
La crisi generale del Seicento
Tra la fine del XVI secolo e la fine del XVII quasi tutte le aree europee furono investite da un processo di trasformazione, che la storiografia ha identificato come la «crisi generale del Seicento». Con questo concetto si vuole intendere insieme la crisi delle strutture agrarie, la contrazione demografica, quella manifatturiera, industriale e commerciale, un'intensificazione del ciclo carestia-epidemia-carestia, gli effetti nefasti della guerra, ma anche il declino di vecchie e il consolidamento di nuove gerarchie nella vita degli Stati e nelle relazioni internazionali, e i movimenti sociali — rivolte e rivoluzioni che scossero l'Europa del tempo.
Diversità degli effetti della crisi
Generale la crisi fu per la molteplicità di fattori e componenti che entrarono nel processo storico, per la vastità delle aree investite, non per l'omogeneità delle dinamiche e degli effetti.
Questo significa che essa non colpì tutti i paesi allo stesso modo, negli stessi tempi, negli stessi settori, nelle stesse attività economiche. Crisi agraria, manifatturiera, commerciale, deficit delle bilance dei pagamenti, inflazione e recessione furono fenomeni dall'andamento assai diversificato nel contesto dei paesi europei.Esempi di crisi in Europa
Possiamo fare subito tre esempi, prima di approfondire meglio tutto il discorso. Nella bassa Provenza francese, tra il 1600 e il 1690, furono messe a coltura nuove terre, fu valorizzato il territorio, aumentarono i raccolti e il rendimento della terra, aumentò la popolazione attiva, si arricchirono i ceti emergenti. Soltanto tra il 1690 e il 1730 si verificò una contrazione dello sviluppo. In Inghilterra, tra il 1620 e il 1640, mentre una parte del settore industriale entrò in crisi (produzione di ferro, piombo e stagno soprattutto), l'agricoltura registrò una fase di relativa espansione. Per tutto il Seicento il Mezzogiorno d'Italia fu segnato, invece, da una contrazione generale di popolazione, produzione e reddito. Tre casi diversi, dunque: essi indicano non soltanto che i ritmi e le modalità della crisi furono diversi da area ad area, ma anche che la sfavorevole congiuntura investì paesi che avevano strut-ture economiche di base differenti e che già nel corso del Cinquecento, in un periodo cioè di congiuntura favorevole, avevano fatto emergere quelle differenze.
Conseguenze della crisi e trasformazioni
Dalla crisi alcuni paesi uscirono più deboli, altri più forti: alcuni, come l'Inghilterra e l'Olanda, stabilirono la loro egemonia sul continente, altri si indebolirono ulteriormente e furono subalterni alle grandi potenze economiche fino alla seconda rivoluzione industriale. Ecco perché il concetto di «crisi» appare intimamente legato a quello di «trasformazione ».
Aspetti politici della crisi
Ma nel significato di «crisi generale» occorre inserire anche altri aspetti. Oltre la dimensione della storia economica e sociale, quella della storia politica è entrata a pieno titolo nella considerazione della storiografìa sul Seicento europeo. La pressione militare e fiscale durante la guerra dei Trent'anni; il declino dei grandi sistemi imperiali, quello spagnolo in particolare, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra il centro e la periferia del sistema; la crisi delle forme e delle relazioni politiche tradizionali; l'influenza e la circolazione su scala europea di nuovi modelli politici: sono questi gli scenari delle rivoluzioni e delle rivolte che, soprattutto negli anni Quaranta del Seicento, sconvolsero alcuni paesi europei.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali fattori della crisi generale del Seicento?
- Come variò l'impatto della crisi del Seicento tra le diverse regioni europee?
- Quali furono le conseguenze della crisi del Seicento per i diversi paesi europei?
- In che modo la storia politica del Seicento influenzò la crisi generale?
- Perché il concetto di «crisi» è legato a quello di «trasformazione» nel contesto del Seicento?
La crisi generale del Seicento fu caratterizzata da una crisi delle strutture agrarie, contrazione demografica, manifatturiera, industriale e commerciale, intensificazione del ciclo carestia-epidemia-carestia, effetti della guerra, declino di vecchie gerarchie e consolidamento di nuove, e movimenti sociali come rivolte e rivoluzioni.
L'impatto della crisi del Seicento variò notevolmente tra le diverse regioni europee, con differenze nei tempi, settori e attività economiche colpite. Ad esempio, la Provenza francese vide un'espansione agricola, mentre l'Inghilterra ebbe una crisi industriale ma un'espansione agricola, e il Mezzogiorno d'Italia subì una contrazione generale.
Alcuni paesi, come l'Inghilterra e l'Olanda, uscirono dalla crisi più forti e stabilirono la loro egemonia, mentre altri si indebolirono ulteriormente e divennero subalterni alle grandi potenze economiche fino alla seconda rivoluzione industriale.
La storia politica del Seicento influenzò la crisi generale attraverso la pressione militare e fiscale della guerra dei Trent'anni, il declino dei grandi sistemi imperiali, la crisi delle forme politiche tradizionali e l'influenza di nuovi modelli politici, che portarono a rivoluzioni e rivolte in vari paesi europei.
Il concetto di «crisi» è legato a quello di «trasformazione» perché la crisi del Seicento non solo indebolì alcuni paesi ma portò anche a cambiamenti significativi nelle gerarchie statali e nelle relazioni internazionali, segnando una transizione verso nuove strutture economiche e politiche.