Concetti Chiave
- Anna Frank, vittima della Shoah, nacque nel 1929 in Germania in una famiglia ebrea composta dai genitori e la sorella Margot.
- Nel 1933, con l'ascesa di Hitler, la famiglia Frank si trasferì ad Amsterdam, dove Anna ricevette un diario per il suo tredicesimo compleanno.
- Nascosti in un alloggio segreto dal 1942, i Frank furono raggiunti dai Van Pels e Fritz Pfeffer, vivendo in clandestinità per due anni.
- Scoperti nel 1944, i Frank furono arrestati e deportati in diversi campi di concentramento, tra cui Westerbork, Auschwitz e Bergen Belsen.
- Anna morì di malattia e fame a Bergen Belsen; il padre Otto fu l'unico sopravvissuto e pubblicò il diario, realizzando il sogno della figlia.
Infanzia e trasferimento
Anna Frank fu una delle tante vittime della Shoah. Nacque da una famiglia ebrea il 12 giugno 1929 a Francoforte sul fiume Meno, in Germania. Ed era composta dalla sorella Margot Frank, di tre anni più grande. Dalla madre Edit e dal padre banchiere Otto.
Vita in clandestinità
A causa della salita al potere di Hitler in Germania, il 30 gennaio 1933, Anna a soli cinque anni si trasferisce in Olanda, ad Amsterdam, in un palazzo condominiale.
Il giorno del suo tredicesimo compleanno, nel 1942, ricevette come regalo un diario. Felicissima, iniziò subito a scrivere. Solo un mese dopo arrivò una convocazione per andare a lavorare in Germania indirizzata alla sorella. La mattina dopo, Anna si nasconde insieme alla famiglia in un alloggio segreto nella ditta del padre. Portano il maggior numero di vestiti e oggetti(tra cui il diario) cercando di non dare nell’occhio. Una settimana dopo, ai Frank si aggiunge anche la famiglia Van Pels, tra cui c’è il figlio Peter, che stringerà un legame di amicizia molto forte con Anna per poi trasformarsi in amore. Quattro mesi dopo arriva l’ottavo clandestino: il signor Fritz Pfeffer. Rimasero nascosti per due anni e dovevano spesso cercare di fare meno rumore possibile. Ogni mattina ascoltavano la radio per essere aggiornati riguardo alla guerra. In Anna, si accese un barlume di speranza, stati come la Francia stavano iniziando a contrattaccare. Era una ragazza molto intelligente, con tanti sogni nel cassetto, tra cui quello di continuare gli studi in ottobre, di diventare una scrittrice e di far diventare il suo diario un libro per raccontare le sofferenze degli ebrei in quegli anni.Scoperta e deportazione
Nell'agosto 1944 i nazisti scoprono il nascondiglio segreto e arrestano i clandestini. Successivamente Anna Frank viene deportata nel campo di concentramento di Westerbork nei paesi bassi. Un mese dopo, viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz insieme alla sorella, con un viaggio di tre giorni senza acqua e cibo. Dopo quasi due mesi, le sorelle Frank vengono deportate nel campo di Bergen Bels dove sopravvivono per 5 mesi. Anna muore di malattia e fame. Poche settimane dopo il campo verrà liberato dagli inglesi che troveranno gli ebrei decimati. L’unico a sopravvivere è il padre Otto, che avverando il sogno della figlia pubblica il diario facendola diventare una scrittrice.
Domande da interrogazione
- Chi era Anna Frank e quale fu il contesto della sua vita?
- Come iniziò Anna Frank a scrivere il suo famoso diario?
- Cosa accadde alla famiglia Frank durante la loro clandestinità?
- Qual è stato il destino di Anna Frank e della sua famiglia dopo la scoperta del nascondiglio?
Anna Frank era una giovane ebrea vittima della Shoah, nata il 12 giugno 1929 a Francoforte, Germania. La sua famiglia si trasferì in Olanda per sfuggire alla persecuzione nazista.
Anna ricevette un diario come regalo per il suo tredicesimo compleanno nel 1942 e iniziò a scrivere subito, documentando la sua vita e le sue esperienze durante la clandestinità.
La famiglia Frank si nascose in un alloggio segreto ad Amsterdam per due anni, insieme alla famiglia Van Pels e Fritz Pfeffer, cercando di non farsi scoprire dai nazisti.
Dopo essere stati scoperti nel 1944, Anna e la sua famiglia furono deportati nei campi di concentramento. Anna morì di malattia e fame a Bergen Belsen, mentre suo padre Otto sopravvisse e pubblicò il suo diario.