Concetti Chiave
- Il Nord Italia subì violenze da parte dei nazisti a causa del tradimento italiano nei confronti della Germania, con deportazioni e stragi come rappresaglia.
- Le squadre fasciste della Repubblica di Salò si unirono ai nazisti, mostrando una crudeltà maggiore rispetto al passato.
- Eventi come le stragi delle Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema e Marzabotto evidenziano la brutalità delle rappresaglie naziste.
- La strage di Cefalonia dimostra la resistenza degli italiani, che preferirono morire piuttosto che collaborare con i nazisti.
- La guerra partigiana rappresentò un risveglio della coscienza italiana, con molti che scelsero di opporsi al regime fascista e nazista.
Indice
Le violenze naziste in italia
Si tratta di parecchi anni, durante i quali i nazisti compiono violenze di ogni genere sulla popolazione italiana, anche perché l'italia aveva tradito la Germania e gli italiani erano visti come dei traditori, visto che avevano cambiato alleanza. Inoltre, le squadre d'azione fasciste, dei repubblichini, divennero ancora più crudeli e violente di quelle che avevano
caratterizzato la storia del fascismo delle origini.
Infatti, il Nord Italia subiva violenze di ogni genere perché i gerarchi nazisti si vendicavano sulla popolazione italiana del tradimento fatto dal Re e da Badoglio: innanzitutto molti ex ufficiali o soldati dell'esercito italiano furono deportati in Germania, nei campi di concentramento, mentre quelli che aderivano in maniera convinta alla Repubblica di Salò andarono a far parte dell'esercito dei repubblichini (ricordiamo che l'esercito italiano, dopo I'8 settembre, si dissolse e molti tentarono di tornare nei loro paesi di origine, altri decisero di andare a combattere con i partigiani).Le stragi naziste in italia
Ci furono anche diverse stragi, perché a capo delle SS in Italia c'erano Reder e Kesselring, due tra i gerarchi nazisti più crudeli e feroci, essi andavano verso il nord Italia e salendo compivano stragi di ogni tipo:
-La strage delle Fosse Ardeatine (Marzo 1944), a Roma: un gruppo di partigiani tese una imboscata ai soldati tedeschi e riuscirono, con un attentato in via Rasella, ad uccidere 33 soldati tedeschi. I tedeschi decisero che per ogni loro soldato morto, dovevano essere uccisi 10 italiani, per questo furono uccise, nelle Fosse Ardeatine, 335 persone.
-La strage di Sant'Anna di Stazzema (Agosto 1944), provocò 560 morti, fu sterminato un intero paese.
-La strage di Cefalonia (Settembre 1943): i soldati italiani e tedeschi erano insieme in molti luoghi mentre combattevano, soprattutto nelle isole del Mar Egeo, e a Cefalonia c'era una Divisione "Acqui" dell'esercito italiano insieme ai tedeschi. I tedeschi, dopo l'8 settembre, chiesero al comandante della Divisione "Acqui" di cedere le armi e consegnarsi ai tedeschi stessi. In quel caso, i soldati italiani, ben 1790 soldati che erano nell'isola con i tedeschi, votarono e scelsero di non arrendersi ai tedeschi e furono ammazzati. I soldati erano consapevoli, nel momento in cui presero questa decisione, della superiorità tecnica dei tedeschi e che questa scelta avrebbe portato alla morte, ma nonostante questo, piuttosto che continuare la guerra accanto ai tedeschi scelsero di morire.
La resistenza italiana
Questo ci dice anche del fatto che la popolazione italiana in realtà non era così legata al regime fascista e alle sue scelte, molto del consenso che Mussolini aveva prima del 25 luglio era forzato, non spontaneo, tanto che poi quando il regime cadde ci furono manifestazioni di giubilo e dopo l'8 settembre, ci furono persone che piuttosto che combattere accanto ai tedeschi, per la Repubblica Sociale Italiana, scelsero di morire, cosi come fecero tanti di coloro che salirono sui monti per combattere con le brigate partigiane. In un certo senso, la guerra partigiana ha sollevato la coscienza della popolazione italiana, perché la resistenza ha mostrato un minimo di ribellione da parte degli italiani a quella che era stato il dominio fascista e nazista. Ovviamente, non c'era solo chi si ribellava ma anche chi aderiva in modo entusiastico alla Repubblica di Salò.
-La strage di Marzabotto (Ottobre 1944) che causò la morte di un intero paese nei pressi di Bologna, 770 morti.
La strage di marzabotto
Marzabotto è un paesino vicino Bologna, gli abitanti quando seppero che stavano arrivando i tedeschi, andarono a rifugiarsi a Montesole, una collina lì vicino dove era situata una chiesa e un piccolo cimitero. Il parroco fece entrare tutti
dentro la chiesa, sicuro che i nazisti non sarebbero entrati in Chiesa a fare strage, invece entrarono e la prima cosa che fecero fu uccidere sull'altare il parroco, poi fecero uscire le persone, le portarono al piccolo cimitero e le spararono. Il cimitero, attualmente, è stato conservato così come era al momento della strage (le persone morte qui furono sepolte nel cimitero di Marzabotto) perciò sono ancora visibili i colpi delle pallottole dei tedeschi con le quali essi uccisero questa popolazione. Nel cimitero ci sono delle croci piantate direttamente sul pavimento e le pallottole si possono vedere anche lì in basso, tutte le croci sono bucate perché i tedeschi sparavano in basso per prendere i bambini.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali stragi compiute dai nazisti nel Nord Italia durante la Seconda Guerra Mondiale?
- Perché i nazisti compirono violenze contro la popolazione italiana?
- Come reagì la popolazione italiana alle violenze naziste e al regime fascista?
- Chi erano i gerarchi nazisti responsabili delle stragi in Italia?
- Qual è il significato della resistenza partigiana per la popolazione italiana?
Le principali stragi furono la strage delle Fosse Ardeatine a Roma, la strage di Sant'Anna di Stazzema, la strage di Cefalonia e la strage di Marzabotto.
I nazisti compirono violenze perché consideravano gli italiani traditori dopo il cambio di alleanza dell'Italia e per vendicarsi del tradimento del Re e di Badoglio.
Molti italiani non erano legati al regime fascista e scelsero di unirsi ai partigiani o di non combattere accanto ai tedeschi, mostrando una ribellione contro il dominio fascista e nazista.
I gerarchi nazisti responsabili delle stragi in Italia erano Reder e Kesselring, noti per la loro crudeltà e ferocia.
La resistenza partigiana rappresentò un risveglio della coscienza italiana, mostrando una ribellione contro il dominio fascista e nazista e un desiderio di libertà.