Zhuweiqiu
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Concetti Chiave

  • In Lombardo-Veneto, le società segrete come la Carboneria e la Federazione Italiana lottavano contro il dominio austriaco, ispirandosi a modelli artigiani francesi.
  • Giuseppe Mazzini criticava queste società per la loro segretezza, che ostacolava un'ampia consapevolezza popolare e un coordinamento efficace dei moti rivoluzionari.
  • Le cospirazioni rivoluzionarie furono spesso sventate a causa di delatori che informavano le autorità austriache, portando all'arresto di molti rivoluzionari, tra cui Silvio Pellico.
  • In Piemonte, l'ammutinamento militare portò all'abdicazione di Vittorio Emanuele I e alla breve reggenza di Carlo Alberto, che concesse una costituzione.
  • L'arrivo degli austriaci e il ritorno di Carlo Felice annullarono le concessioni rivoluzionarie, ristabilendo l'ordine precedente.

Indice

  1. Le società segrete nel Lombardo-Veneto
  2. Critiche di Mazzini e fallimenti
  3. Rivolte in Piemonte e conseguenze

Le società segrete nel Lombardo-Veneto

Nel Lombardo-Veneto, sotto gli Asburgo, si erano formate le società segrete (con istanze rivoluzionarie più o meno moderate) della Carboneria (il cui nome deriva da un' associazione artigiana francese che riuniva carbonai, boscaioli e contrabbandieri per un reciproco aiuto e da loro prese anche il suo gergo dato che si parlava di vendita di carbone, fare il carbone nel bosco, liberare la foresta dai lupi) e della Federazione Italiana, che a volte agivano insieme sapendo di dover affrontare rischi mortali perché la libertà può essere ottenuta solo attraverso le cospirazioni.

Critiche di Mazzini e fallimenti

Ricevettero la critica di Mazzini, che all’inizio era un carbonaro, che le ha accusate di essere uno dei motivi principali per cui i moti non hanno portato conseguenze siccome la segretezza non permette un centralismo né una consapevolezza popolare e dunque un coordinamento facile e univoco. La segretezza rendeva difficile mettersi d’accordo! I loro progetti vennero scoperti prima di essere messi in atto perché ci fu un delatore che informò gli Asburgo: i rivoluzionari vennero imprigionati, e tra questi si trovava anche Silvio Pellico, che scrisse in carcere.

Rivolte in Piemonte e conseguenze

In PIEMONTE, sotto la dinastia Savoia, i ribelli ammutinarono l’esercito e costrinsero Vittorio Emanuele I ad abdicare in favore del fratello Carlo Felice; questi, tuttavia, al momento non era in Italia e dunque assunse la reggenza suo nipote Carlo Alberto che, simpatizzando per le istanze rivoluzionarie, concesse una costituzione. Al ritorno di Carlo Felice, però, questa venne revocata e con l’arrivo degli austriaci la situazione venne riordinata come se nulla fosse successo.

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