Concetti Chiave
- All'inizio, la politica nazista nei confronti degli ebrei prevedeva la loro deportazione e dispersione, piuttosto che l'eliminazione sistematica.
- Con l'avanzata verso est, la Germania nazista incontrò comunità ebraiche più numerose, portando a un cambiamento nelle loro politiche e all'adozione di misure più drastiche.
- I ghetti erano utilizzati come luoghi di confinamento per gli ebrei, ma le condizioni di vita precarie resero questa soluzione insostenibile a lungo termine.
- Le Einsatzgruppen delle SS iniziarono a eseguire rastrellamenti e fucilazioni di massa, ma questa pratica fu considerata inefficiente, portando alla creazione di campi di sterminio.
- La "soluzione finale" fu pianificata per sterminare fisicamente tutti gli ebrei, con l'uso di campi di sterminio come Auschwitz e Treblinka per un'eliminazione organizzata e sistematica.
Indice
L'atteggiamento nazista iniziale
Fino all'occupazione dei territori orientali l'atteggiamento nazista nei confronti degli ebrei è stato favorevole alla loro deportazione e dispersione fuori dai territori del Reich, piuttosto che a una loro sistematica eliminazione. La linea antiebraica cambia man mano che, avanzando verso est, le truppe tedesche incontrano comunità ebraiche sempre più numerose (tra Polonia e territori ex sovietici gli ebrei che si trovano sotto la giurisdizione nazista sono 8.500.000).
La creazione dei ghetti
Nel 1939, alla conquista della parte occidentale della Polonia, i responsabili nazisti ordinano la deportazione degli ebrei dalle aree rurali dentro recinti appositi ovvero i ghetti che sono loro riservati nelle più grandi città polacche. Dal 1941 nei ghetti polacchi vengono mandati anche ebrei che provengono da altre parti dell'Europa occidentale. Le condizioni di vita nei ghetti, così come quelle igieniche, già in origine precarie, diventano ora intollerabili e il tasso di mortalità vi si fa sempre più alto. Però è chiaro che l'idea di usare i ghetti polacchi come reclusorio permanenti non può funzionare ancora a lungo. Così i nazisti adottano due soluzioni complementari.
L'azione delle Einsatzgruppen
Quando inizia l'offensiva contro l'unione sovietica, e le truppe naziste in marcia verso est incontrano comunità ebraiche sempre più numerose, entrano in azione le Einsatzgruppen delle SS, coadiuvate da corpi ausiliari, che eseguono rastrellamenti della popolazione ebraica e fucilazioni di massa effettuate sul posto. Uno dei massacri più impressionanti viene compiuto da un Einsatzkommando (un reparto di qualche centinaio di uomini, appartenente a una più ampia Einsatzgruppe) a Babi Yar, in Ucraina, presso Kiev, dove in due giorni esattamente tra il 29 e il 30 settembre del 1941 vengono uccisi 30.000 ebrei (uomini, donne e bambini). Nondimeno la procedura viene giudicata troppo poco efficiente, cosicché sia adotta un'altra tecnica. Gli ebrei cominciano a essere deportati in massa nei numerosi campi di concentramento costruiti per ospitare oppositori politici e soggetti alieni rispetto allo Herrenvolk. Ben presto comunque, oltre ai campi di concentramento dove gli internati sono costruiti ai lavori forzati vengono costruiti campi di nuovo tipo che hanno una diversa finalità.
La conferenza di Wannsee
Il 20 gennaio del 1942, nel corso di una riunione che si è tenuta nei pressi di Berlino (a Wannsee) alla quale partecipano vari ministri massimi dirigenti dell'SS, Reinhard Heydrich comunica di aver ricevuto da Göring (all'epoca responsabile delle politiche relative alla questione ebraica l'incarico di organizzare l'auspicata soluzione finale della "questione ebraica"). L'idea, espressa del termine gelidamente neutro di "soluzione finale", è quella di sterminare fisicamente tutti gli ebrei, fino all'ultimo.
I campi di sterminio
Il piano adottato nei mesi seguenti prevede di destinare dei campi di nuovo tipo (Auschwitz-Birkenau, Treblinka, Belzec, Sobibor, Chelmno e Majdanek) all'eliminazione fisica degli ebrei sulla base di un'organizzazione tecnicamente efficiente. In questi nuovi campi di sterminio vengono progressivamente deportati tutti gli ebrei chiusi nei ghetti o nei campi di concentramento.
Domande da interrogazione
- Qual era l'atteggiamento iniziale dei nazisti nei confronti degli ebrei prima dell'occupazione dei territori orientali?
- Come sono cambiate le condizioni di vita degli ebrei nei ghetti polacchi dal 1941?
- Qual è stata la funzione delle Einsatzgruppen durante l'offensiva contro l'Unione Sovietica?
- Cosa è stato deciso nella riunione di Wannsee del 20 gennaio 1942?
Inizialmente, i nazisti erano favorevoli alla deportazione e dispersione degli ebrei fuori dai territori del Reich, piuttosto che alla loro eliminazione sistematica.
Le condizioni di vita nei ghetti polacchi sono diventate intollerabili, con un tasso di mortalità sempre più alto, poiché vi venivano mandati anche ebrei da altre parti dell'Europa occidentale.
Le Einsatzgruppen, coadiuvate da corpi ausiliari, eseguivano rastrellamenti della popolazione ebraica e fucilazioni di massa sul posto, come avvenuto nel massacro di Babi Yar.
Durante la riunione di Wannsee, Reinhard Heydrich ha comunicato l'incarico di organizzare la "soluzione finale", ovvero lo sterminio fisico di tutti gli ebrei, attraverso campi di sterminio tecnicamente efficienti.